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TKART magazine Prima Analisi | Opportunity: il Mini kart Parolin
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OPPORTUNITY: IL KART MINI BY PAROLIN

Max Bernardi
03 Luglio 2017
Si chiama "Mini", ma in realtà è una categoria in cui la competizione è "maxi", con sempre tanti piloti al via e un altissimo livello di competitività. Per primeggiare, dunque, serve un telaio al top, tecnologico e curato nei dettagli come i kart delle categorie superiori. Il modello Opportunity di casa Parolin Racing Kart va esattamente in questa direzione. Scopriamolo
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IL NUOVO TELAIO
ASSETTO VARIABILE
I FRENI
IL PARERE
VALORE AGGIUNTO
SCHEDA TECNICA
Alla Parolin Racing Kart, lo studio e lo sviluppo del telaio dedicato alla Mini Kart ha seguito lo stesso iter (impegno, risorse, cura dei dettagli...) dei telai per le categorie superiori. Il risultato è Opportunity, vincitore della WSK Super Master Series con il pilota Gabriele Minì.
Caratterizzato, come da regolamento, da una scocca, con tubi da diametro 28 mm, ha un disegno classico, accessori ben curati e ricavati dal pieno. Particolare attenzione (con studi al computer e test in pista) è stata rivolta alla realizzazione della pedaliera mobile, indispensabile per adattare il telaio alla crescita dei piloti. La pedaliera si fissa allo scatolato che supporta il piantone dello sterzo, muovendosi avanti e indietro su di esso a seconda della statura del pilota. Il poggiapiede è fissato alla struttura e segue lo spostamento del pedale. Quest’ultimo è ricavato dal pieno tramite lavorazioni CNC e ruota sul suo supporto tramite cuscinetti.
Semplice ma intelligente il fissaggio del copricatena, ancorato nella parte posteriore su un supporto che ne permette la rotazione. Nella parte anteriore il copricatena si abbassa fino a raggiungere la sede di aggancio: il sistema velocizza le operazioni di manutenzione e consente di lavorare sul gruppo corona-catena-pignone in velocità.
Il kit carenature è prodotto da Eurostar, il comparto di accessoristica della Parolin Racing Kart. Le grafiche 2017 con particolari cromati donano al kart Opportunity un look aggressivo.
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IL NUOVO TELAIO
ASSETTO VARIABILE
I FRENI
IL PARERE
VALORE AGGIUNTO
SCHEDA TECNICA

Tra le tante soluzioni innovative apportate dalla Parolin Racing Kart sul suo modello Opportunity, spicca il sistema di regolazione dell’angolo di Ackermann, pensato per facilitare questa operazione anche ai piloti meno esperti: grazie a un inserto, il kart ha la possibilità di muovere avanti o indietro il piantone dello sterzo, modificando la geometria e ottenendo una diversa risposta del volante.
Per una maggior opportunità di assetto, Opportunity ha a disposizione tre diverse tipologie di fusello, da 22, 27 e 30 cm, che consentono di cambiare la rigidezza del mezzo per adattarlo alla tipologia di gomma e le condizioni della pista. C’è, inoltre, la possibilità di equipaggiare il telaio con i nuovi fuselli con tre regolazioni di attacco dei braccetti dello sterzo. Questi, uniti al nuovo piantone, consentono una libertà ancora maggiore nella ricerca dell’assetto ideale.
Anche il castello porta cuscinetto assale, con 4 viti per fissare l’altezza del telaio, è stato pensato per offrire più regolazioni possibili. La scatola ha tre posizioni di regolazione dell’altezza, e il sistema permette il fissaggio di sole due viti per rendere il telaio più morbido. È possibile fissare una vite bassa e una alta sulla scatola per ottenere un assetto ancora diverso.

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IL NUOVO TELAIO
ASSETTO VARIABILE
I FRENI
IL PARERE
VALORE AGGIUNTO
SCHEDA TECNICA
La pinza dell’impianto freno è composta da due semi gusci lavorati dal pieno tramite macchinari CNC. L’attacco al portapinza è assiale. Due pistoncini di diametro 26 mm hanno il compito di spingere le pastiglie contro il disco freno, flottante e autoventilante, con un diametro esterno di 149 mm. Per adattare l’impianto alle condizioni della pista e alle preferenze dei piloti, sono disponibili tre diverse tipologie di pastiglie: morbida, media e dura.
Anche la pompa freno è ricavata dal pieno; la sua leva, dove viene fissata l’asta che porta al pedale del freno, ha tre possibili regolazioni: nella posizione più alta il pilota dovrà imprimere meno forza sul pedale per frenare: spostandola in posizione centrale e bassa, aumenta l’intensità dalla pressione da esercitare sul pedale.
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