Ricerche frequenti
Domenica, io vinco la gara, e quando, dopo la premiazione, scendo dal podio con il trofeo in mano, Senna è lì ad aspettarmi, su una sedia a rotelle perché fatica a respirare e a camminare. Inevitabilmente parte un scambio di insulti, con lui che mi accusa di averlo buttato fuori apposta. Ci sta, perché nel kart di allora, con le poche protezioni che c’erano, bastava davvero poco per toccare l’avversario nel punto giusto e farlo ribaltare.
Dopo quell’episodio non abbiamo più avuto altri grossi incidenti, anche se devo dire che, onestamente, tra me e lui non corresse buon sangue.
Le cose sono cambiate diversi anni dopo, quando lui era ormai in Formula 1. Non che fossimo due grandi, ma c’era sintonia e iniziammo ad andare molto più d’accordo. Tanto che, quando io vinsi il mio sesto mondiale, Ayrton fece un gesto davvero speciale che non mi aspettavo: la Gazzetta dello Sport aveva pubblicato una notizia sulla mia vittoria, poche righe all’interno delle pagine dei motori. Senna la vide, chiese il numero del responsabile della sezione e lo chiamò: “Ma scusa - furono più o meno le sue parole - voi giornalisti italiani siete tra i migliori al mondo per quanto riguarda l’automobilismo e dedicate solo tre righe a questo avvenimento? Bisogna dare più spazio a un pilota che vince il sesto mondiale in kart: è un record!”.
Classe 1959, è stato uno dei piloti più forti della storia del kart. L’unico capace di vincere 6 titoli mondiali: 1981, 1982, 1983, 1985, 1988, 1989.