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Una volta nella vita...sfidarsi in kart sulla neve
TKART Staff
24 Aprile 2016

Tre piloti professionisti. Tre kart al top. Una sfida... completamente innevata. Un’emozione vissuta qualche tempo fa, ma tutta da ricordare di nuovo.

Neve, ghiaccio, freddo, poco grip.

Sarebbe da pazzi guidare mezzi ad alte prestazioni in queste condizioni. Poi vedi un video promozionale della Red Bull in cui una Formula 1 spazzola una pista e... perché non farlo con il kart? Fatto!
Ovvero, siamo andati nelle Alpi Italiane, a Riva Valdobbia, sulla pista Ice Rosa Ring, terreno abituale per le gare della Ice Series che si corrono con auto di ogni tipo, l’importante è che siano in spazzolata sulle piste ghiacciate.
Ma per farlo con i kart, dovevamo chiamare piloti titolati su kart titolati: il campione del mondo KF 2012 Flavio Camponeschi su Tony Kart/Vortex, il pluricampione del mondo Davide Forè sul suo CRG/Maxter e il vincitore di due coppe del mondo KZ1 Bas Lammers sul kart Praga/TM (Questi, all’epoca dei fatti, i binomi. Oggi tutti hanno cambiato squadra. Ma ancora si contendono i traguardi principali del karting internazionale).

Ci ritroviamo in pista, noi di TKART, piloti e tecnici dei tre team, e c’è subito un problema: i furgoni, causa neve, non riescono a superare lo scollinamento che porta al circuito. Così decidiamo di trasformare la strada di accesso nel paddock, o meglio: nel campo base. Girare sul ghiaccio richiede attenzioni particolari sul telaio. I tecnici CRG, per esempio, hanno lavorato carenando i freni anteriori, per ottenere la massima efficacia frenante.

Ma poi, “con questa gente”, la situazione fa presto a degenerare: perché i piloti veri, anche quando sono nel tragitto cucina-bagno, se incontrano un avversario fanno il possibile per mettergli le ciabatte davanti.

Figuriamoci cosa può succedere sulla neve! Sorpassi improbabili, ruote sulla neve fresca, testacoda, pendoli... sono lo spettacolo che animano una tranquilla valle in Piemonte in cui, per un giorno, tra gli alberi non si sente il rumore dei ruscelli d’acqua, ma il rombo dei motori KZ e la melodia delle staccate.

Addio poesia e tranquillità che ispirano le montagne, ma benvenuto allo stupore di chi guarda a bocca a aperta i numeri che questi gladiatori sono in grado di fare sui loro kart, divertendosi alla faccia del freddo che spezza le ossa a tutti.

Per monitorare tutto quello che è successo in pista su tutti e tre i kart abbiamo utilizzato una strumentazione completa di casa AIM: oltre al MyChron4 abbiamo utilizzato sensori GPS e la preziosa sonda della temperatura dell’acqua per monitorare il funzionamento del motore.
Dai dati si evince che...(continua su TKART Magazine, nel canale UNA VOLTA NELLA VITA)

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