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I VINCITORI DELLA WSK FINAL CUP 2013
TKART Staff
03 Novembre 2013

Ecco i risultati delle "WSK FINAL CUP". Le finali, corse domenica 3 novembre nel circuito di Castelletto di Branduzzo, sono state avvincenti e, decisamente, non povere di colpi di scena. 4 vittorie per 4 nazionalità. Gli inni nazionali suonati per celebrare il vincitore sono stati infatti quelli dell'Italia, della Gran Bretagna, della Russia e della Repubblica Ceca....

60 Mini

Una finale nel segno di Fusco. Il "piccolo" pilota campano vince con merito, lottando però fino alla fine e riuscendo a staccare gli inseguitori solo nelle ultimissime fasi della gara. Secondo classificato troviamo un altro italiano, Leonardo Marseglia che si è visto infilare proprio dal vincitore a 4 giri dal termine. Terzo, invece, il polacco Szyszko che ha condotto al comando la prima parte della corsa fino a quando, la vivace bagarre alle sue spalle, non l'ha coinvolto facendolo retrocedere in quinta posizione. Considerato questo, il terzo gradino del podio è senza dubbio un buon risultato. Andando a tirare le somme è stata una finale avvincente e molto combattuta. Le prime cinque posizioni, infatti, stanno tutte in meno di un secondo. Quarto al traguardo Watt, anche lui tra l'altro per alcuni giri in testa a tutti. Subito dopo troviamo, rispettivamente, Skedd e Lindh con quest'ultimo che è riuscito a fare il miglior tempo sul giro in 54.60. Il pilota ceco aveva la pole nella prefinale ma a causa di un contatto si è ritrovato a partire dall'ultima posizione. Questo sesto posto, quindi, rappresenta un'importante rimonta. Interessante citare anche Pagano, il pilota è partito dall'ultima fila e si è ritrovato a tagliare il traguardo in 16esima posizione. Al contrario, invece, il polacco Antoszeweski che partendo da ottavo e con dei buoni tempi nelle qualifiche, è vittima di una clamorosa debacle, chiude alla trentesima ed è il penultimo kart a completare la finale.

KZ2

Ci sono gare che sembrano già segnate quando ancora non si è tagliato il traguardo. Sembrano, appunto. Il karting infatti ci ha insegnato, più e più volte, che fino all'ultima curva tutto può accadere. E proprio nell'ultima curva della finale della categoria KZ2 è successo l'impensabile. Andiamo con ordine. La gara vede Davide Forè inseguire Hajek, per poi raggiungerlo, superarlo e condurre il ritmo della gara. Tutto questo però fino ai tornanti conclusivi quando, complice un errore che gli fa perdere leggermente il controllo del mezzo (e la fiducia), vanifica tutto ciò che aveva accumulato e gli fa piombare alle spalle Hajek. Il pilota ceco prova, quindi, a rendere possibile l'impossibile e proprio nell'ultima curva cerca l'impresa... che riesce! Infila Forè e va a vincere una gara che in pochi credevano potesse essere sua. Vittoria coraggiosa e che ha premiato la voglia di provarci sempre. È anche vero però che da un pilota esperto come Forè non ci sarebbe mai aspettato un comportamento difensivo a così tanta distanza dall'arrivo. Ha iniziato a chiudere la traiettoria all'avversario infatti a ben 3 curve dalla conclusione e il risultato è stato proprio quello di perdere, al tornante finale, tutto ciò che di buono si era costruito. Terzo troviamo Mirko Torsellini che inizia a spingere quando, forse, i due in testa sono già troppo lontani. Il pilota della Art Gran Prix è però alla prima corsa con la sua nuova squadra e la conquista del podio sembra proprio un buon risultato. Suo, inoltre, anche il miglior giro della finale e, addirittura, quello di tutto il week end. A seguire Romkema, Cesetti e Camplese. Il più volte iridato Thonon chiude settimo. Il belga è protagonista di una bella rimonta che fa intravedere ancora in pieno le sue qualità e sua voglia di esserci. Il problema è però nella partenza, non ottimale, che lo fa scivolare oltre la decima posizione.

KF

Ilot sfila alla grande in prima posizione e inizia ad allungare: non lo raggiungeranno più. La prima posizione è in dubbio solo nelle prime tornate, quando l'inglese è là davanti e alle sue spalle sembra poter recuperare bene Nielsen. La il danese della Kosmic, però, vive una gara con alti e bassi: all'inizio molto veloce, nella parte centrale rallenta, per poi riprendersi alla fine, ma senza riuscire a piazzare la zampata nel finale su Boccolacci. Il francese, come sempre, è là davanti. La costanza con cui il pilota Energy, all'esordio quest'anno nella categoria KF, è increbile. In questa gara solo raramente è sembrato poter lottare per la vittoria, ma in ogni caso è sempre rimasto nelle primissime posizioni. Marco Maestranzi al via protegge bene la seconda posizione, ma poi viene passato da Boccolacci e Nielsen. e anche da Viganò, suo compagno di squadra. I due piloti Top Kart finiscono ai piedi del podio nonostante prestazioni perfettamente in linea con i due piloti davanti a loro. Buonissima gara per Kevin Rossel. Il danese partiva dalla sesta fila dopo aver recuperato in prefinale per delle manche sfortunate il giorno precedente. Finisce settimo con il miglior giro di appena un millesimo più lento del besta lap della gara di Illot.

KFJ

Robert Shwartzman non sbaglia nulla e pur partendo dalla ottava posizione (quindi all'esterno rispetto alla prima curva e piuttosto distante dal primo), riesce a scalare la classifica con sorpassi perfetti e senza incappare in errori. Grande la sua vittoria, con addirittura oltre 3 secondi di vantaggio sul secondo classificato Petru Florescu. Il portacolori del team Morsicani Racing ha la meglio anche su Alessio Lorandi che nonostante una velocità assoluta incredibile per tutto il weekend finale compresa (suo il best lap), non riesce ad andare oltre il terzo gradino del podio anche per una condotta piuttosto accesa di alcuni competitor. Enaam Ahmed sembra poter vincere in tranqulllità la gara, visto il gap accumulato nei primissimi giri. Il pilota inglese, però, inizia a perdere posizioni da metà gara in poi e si ritrova a difendere il proprio quarto posto, a tre giri dalla fine, chiudendo la porta in faccia al compagno Lando Norris. L'inglese, fino a quel momento, era stato autore di una gara da incorniciare: partito dalla 12esima fila aveva rimontato posizione su posizione. L'azione difensiva del compagno di squadra, però, non solo gli ha impedito di tentare l'assalto a un podio che avrebbe avuto dello storico, ma addirittura lo ha messo in condizione di essere superato al termine da Chaimongkol e Travisanutto (che chiude sesto partendo diciassettesimo). Si distingue tra gli altri Mauricio Baiz, partito dalla ottava fila e capace di risalire fino alla 7 posizione per poi perdere di nuovo 4 piazze e chiudere decimo.

 

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