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ROK CUP International Final: il percorso dei 5 campioni
Max Bernardi
18 Ottobre 2017

L’edizione numero 15 della Rok Cup International Final ha raso al suolo ogni precedente record. La finalissima Rok 2017 ha battuto il primato di nazioni presenti, ben 49 per cinque continenti. Ha visto allo start ben 415 Rokker, di cui ben 162 nella Mini Rok.
Numeri da sogno che, uniti ad una organizzazione unica, hanno proiettato anche questa edizione della Rok Cup International Final nell’olimpo degli eventi indimenticabili del 2017.
I cinque campioni, Zilisch (Mini Rok), Mila (Senior), Albanese (Shifter), D’Abramo (Super) e Bosco (Junior Rok) sono il corollario perfetto del grande successo della manifestazione by Vortex.

SENIOR ROK. MILA NUOVO CAMPIONE. CICOGNINI: “MAN OF THE RACE”
L’evento inizia sotto il segno dei piloti polacchi, Maciej Szyszko, Szczurek, Mila e Szymon Szyszko, capaci di vincere, tutti insieme, ben otto delle dieci gare di qualifica. Gli unici che sin dall’inizio dimostrano di poter contrastare i formidabili polacchi, sono i due italiani Cicognini e Carenini e lo svizzero Muller.
La finale scatta con la prevista fuga di Maciej Szyszko, che fa il vuoto e si avvia verso un successo apparentemente facile. Alle spalle del battistrada si fa largo Cicognini, il quale, dopo aver perso terreno nelle prime battute, da vita ad un micidiale recupero finale, che lo porta ad agguantare il leader.
In tre tornate (dal 15° al 18° giro) Cicognini riapre una gara che sembrava chiusa, prende Szyszko e lo infila in modo perfetto, con un sorpasso magistrale. Il polacco non si arrende e risponde con la grinta che lo contraddistingue, riprendendosi la testa della gara allo scoccare del diciannovesimo giro. Cicognini e Szyszko si sfidano a viso aperto e all’inizio dell’ultimo giro l’italiano compie un altro sorpasso impeccabile, mentre alle loro spalle Muller chiude progressivamente il gap che lo divideva dai due.
Le ultime tre curve si rivelano drammatiche (sportivamente parlando), con Cicognini che punta verso il successo e gli inseguitori, Szyszko e Muller, che preparano l’assalto finale.
Purtroppo, l’ultima curva è una vera ecatombe. Muller attacca i due che lo precedevano e colpisce Szyszko, che a sua volta non può evitare di carambolare su Cicognini. Il risultato della manovra dello Svizzero mette ko Cicognini e fa precipitare Szyszko fuori dal podio, consegnando a Bartosz Mila il titolo di campione Internazionale Senior Rok.
Sotto la bandiera a scacchi Muller transita secondo ma la sua manovra è sanzionata, dalla direzione di gara, con dieci secondi di penalità e sul podio, al fianco del neo campione Mila, salgono due bravi Rokker, Szczurek e Carenini.
Appena fuori dal podio concludono gli ottimi Cristian Comanducci, Di Cori, Szymon Szyszko ed il rimontante Sabella.

SUPER ROK. L’ORA DI D’ABRAMO
Mattia D’Abramo lascia qualche scampolo di visibilità iniziale a Gaglianò, autore della pole e vincitore della prima heat. e’ dalla seconda heats in poi che D’Abramo non molla più la posizione numero uno ed in finale è perfetto, conducendo il gruppo dei Super dal primo all’ultimo giro.
Allo start l’unico che mostra di avere il passo del futuro campione è Russo, il quale viene inseguito nelle prime fasi, a fatica, da Boyd, Sorensen e Mazzotti.
In pochi giri la coppia D’Abramo-Russo fa letteralmente il vuoto con il primo che non sbaglia un colpo e Russo che resta in agguato per approfittare di una eventuale distrazione del rivale.
Ben più divertente è la lotta per l’ultimo gradino del podio, con il poleman Gaglianò che scala posizioni, avendo la meglio su Chiari, Mazzotti, Brigatti e il sudafricano Boyd. Per Gaglianò il sorpasso che vale il podio arriva a quattro giri dalla fine (17° giro).
Nella grande giornata di Mattia D’Abramo, autore anche del best lap in gara, troviamo una Super Lady al nono posto, si tratta della sudafricana Fabienne Lanz.
La Exper va a Rino Passanisi, ventiquattresimo assoluto, che precede nella classifica speciale il messicano Arturo Ysunza.

MINI ROK. ZILISCH PORTA IL TITOLO IN USA
Le qualifiche vedono Paolo Gallo mettersi gli altri 161 avversari alle spalle. Proprio le qualifiche fungono da strumento per separare in due gruppi il plotone dei Mini Rokker, così che si possano impostare due distinte serie di heats.
Nella serie-1 è sempre Gallo, con due vittorie, a guadagnarsi la prima posizione, davanti a Cimens (una vittoria) e al polacco Pasiewicz (due vittorie). Nella spettacolare sequenza di heats della serie-2 è Kucharczyk a svettare, davanti a Bedrin e Badoer.
Così dalla prima fila della finalissima scattano Gallo e Kucharczyk, seguiti da Bedrin e Cimenes.
La gara della Mini ha un primo giro incandescente con due colpi di scena che mettono fuori gioco altrettanti top driver, Gallo e Badoer. Quest’ultimo, nel tentativo di attaccare Bedrin, finisce in testa-coda e Gallo, dopo uno start non brillante, si ferma a causa della catena.
Bedrin, Spina, Pasiewicz e Zilisch prendono il comando della corsa, seguiti da un gruppo molto combattivo, formato da Cenedese, Croccolino e Mars.
La prima metà della gara vede un formidabile assolo del russo Bedrin, il quale impone un ritmo forsennato, staccando gli inseguitori, capeggiati dallo statunitense Zilisch e dal polacco Pasiewicz.
Negli ultimi quattro giri (sui 12 previsti) la gara di vertice si riapre grazie a Pasiewicz, che passa al secondo posto e va a prendere Bedrin, tirandosi in scia Zilisch.
Lo scambio di posizioni tra i tre è vivace e corretto e si risolve nelle tre curve finali della pista South Garda. Il terzetto entra nel primo dei tre tornanti con Bedrin leader e taglia il traguardo con Pasiewicz primo e Connor Zilisch secondo.
Già sotto la bandiera a scacchi è evidente che Pasiewicz ha la certezza di avere il musetto fuori posto, infatti il russo non esulta, consapevole che lo attendono 5” di penalizzazione. Per la prima volta nella storia della Rok Final, il trofeo più ambito della Mini Rok va negli USA, in Nord Carolina, grazie all’americano Connor Zilisch.
Il podio, al netto della penalizzazione di Pasiewicz, vede al secondo posto Bedrin e terzo il combattivo Croccolino.

SHIFTER ROK. ALBANESE CAMPIONE ROK, SUPER E SHIFTER
La manifestazione inizia subito con un Albanese in grande forma che sigla la pole davanti allo svedese Milell e agli italiani Squaranti, Buran e Comanducci.
Nelle heats Albanese e Squaranti si impongono due volte ciascuno e si piazzano in prima fila nella griglia della finale. Le altre vittorie le ottengono Marcon e Buran, particolarmente sfortunato in questa fase a causa di due ritiri.
Allo start della finale è Squaranti che riesce a prendere il comando, se pur pressato da Albanese e dal campione uscente, Marcon.
Le speranze di conquistare il titolo di Squaranti si infrangono ben presto a causa della supremazia di Albanese, il quale prende la testa della corsa e pone un margine incolmabile tra se e gli avversari, andando a conquistare il suo terzo titolo internazionale.
Squaranti, persa la testa della corsa, subisce l’attacco dell’eterno rivale Marcon e si deve accontentare del terzo gradino del podio. Zani e Cinti completano la top-5 chiudendo davanti al vincitore della Expert, Andrea Tonoli.
Da applausi la gara della guest star Rubens Barrichello, combattivo e sempre nel pieno dell’azione, l’ex F1 è stato messo ko da una tamponata a tre giri dalla fine, mentre era in lotta per la top-10.
Per il neo campione internazionale Danilo Albanese la vittoria nella Rok con il cambio ha un significato speciale. Danilo vanta nel suo palmares già un titolo internazionale Rok (oggi Senior Rok) ed uno nella Super. E’ l’unico ad aver vinto in tre categorie diverse e nel 2013, Albanese, chiuse al secondo posto nella Junior Rok…..

JUNIOR ROK. BOSCO SBANCA TUTTI
Nel corso delle heats sono in moltissimi a mettersi in luce, vincendo e mostrandosi pronti per il titolo. Nel percorso di gare che porta alla finale a vincere sono: Bosco (4 vittorie), Sabella (3 vittorie), Pizzi (1 vittoria), Bizzozero (3 vittorie), il poleman Cecchi (1 vittoria), Fusco (1 vittoria) e Franzoso (2 vittorie). Si inseriscono sempre al vertice anche altri Rokker, quali: Caglioni, Famularo, Feeney e Grinbergas.
Con tanti pretendenti al titolo il leader Bosco deve tenere altissima la concentrazione per non perdere la prima posizione a vantaggio di Caglioni, Sabella e Feeney.
A Bosco bastano poche tornate per riuscire a mettere qualche metro tra se ed i due pericolosi inseguitori, Caglioni e Sabella. Questo vantaggio si rivelerà fondamentale per Bosco, che mette in bacheca un meritato titolo internazionale.
Sul finale di gara, con le prime tre posizioni consolidate, a dare qualche emozione ci pensano Pizzi e Feeney, in lotta per il quarto posto.
In una gara piuttosto lineare al vertice, a far divertire con un gran numero di sorpassi, sono stati il brasiliano Morgatto (autore del best lap) e il monegasco Bianchi.
In mezzo a tanti Rokker ha brillato una Lady sempre molto veloce, Miriana Ancilla Capella, capace di entrare in finale e vincere la classifica riservata alle lady.

Classifica completa

Fonte: OTK Kart Group

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