Il motore a scoppio nacque circa 160 anni fa. Il primo brevetto fu di due fisici italiani: Eugenio Barsanti e Felice Matteucci che, utilizzando un cilindro di ghisa munito di stantuffi e valvole, intuirono che i gas prodotti dalla combustione generavano un vuoto che riportava il pistone in posizione. Era il 1853.
Fu, però, il tedesco Nikolaus Otto, una decina di anni più tardi, il primo a realizzare un motore funzionante davvero affidabile, ponendo le basi del suo sviluppo industriale. Non per nulla, ancora oggi, "ciclo otto" definisce il funzionamento base dei motori a scoppio a combustione interna.
Il successo fu immediato e, sulla scia di una strada ormai aperta, non ci volle molto perché facesse la sua comparsa anche il motore due tempi. L'invenzione, questa volta, la si deve a un inglese: l'ingegnere chimico Dugald Clerk. Era l’anno 1879 (anche se il