È un fatto che se trovi una “medicina”, sei un genio. Se però, la “medicina”, la tieni solo per te, sei un egoista. E Niko egoista proprio non è: per questo decide di condividere questa “cura” con altre persone affette da disabilità che possano trarre beneficio da un’adeguata “terapia” e nel 2020 fonda Wheelchair Karting: “Girare col kart - racconta Niko - mi dava la sensazione di libertà e mi permetteva di non pensare al mio incidente. E, quindi, di essere competitivo contro le altre persone. Un giorno ho conosciuto in pista Federico Leo (pilota italiano, attivo nel panorama GT, n.d.r.) e abbiamo realizzato insieme un video poi pubblicato su YouTube. Così tanti ragazzi con disabilità hanno cominciato a chiedermi consigli su come adattare il loro kart alla loro disabilità: da lì è nata la ‘folle’ idea di fondare l’associazione. Il mio obiettivo iniziale era quello di avere due kart a disposizione: obiettivo superato abbondantemente! Il prossimo passo è quello di avere un secondo kart con la doppia guida”. Per rendersi realmente conto di cosa sia Wheelchair Karting, bisogna partecipare a un loro evento: così ci diamo l’appuntamento per venerdì 26 maggio al circuito Big Kart di Rozzano, appena fuori dalla città di Milano (Italia). Arriviamo alle 9.30 e, nonostante il clima piacevole dato l’orario mattutino, davanti a noi sembra proprio prospettarsi una giornata rovente, di quelle che ti tolgono il fiato, tipiche della tarda primavera dell’Italia settentrionale. Sarà proprio per questo motivo che, mentre cerchiamo di orientarci tra paddock, pista e accoglienza dell’associazione, notiamo sotto alcuni alberi, al riparo dal sole, un gran via vai di persone: c’è chi è intento a scaricare dei kart da due furgoni e chi, invece, li sta già preparando alla giornata che verrà, sistemando tutta l’accessoristica e occupandosi di effettuare un doveroso “installation lap”.