Tutti si ricordano le dichiarazioni di Lewis Hamilton, uno dei più assidui sostenitori della teoria secondo cui la Formula 1 dovrebbe tornare a essere come quella di una volta: “La gara dovrebbe imporre ai piloti quasi un esaurimento fisico, come fossero maratone. Per come è adesso, puoi scendere dall’auto alla fine di un GP con le energie per fare altre due o tre gare. Invece, io credo che questo sia uno sport per uomini“.
Le parole di Hamilton sono solo un esempio di una serie di critiche che, da tempo, piloti e addetti ai lavori hanno riservato ai difetti che, secondo loro, affliggono la F1 e le altre competizioni. Pochi invece coloro che propongono una soluzione o, per lo meno, provano a indicare delle possibili alternative più in linea con quella che ritengono dovrebbe essere una competizione motoristica ideale.
Uno dei punti di vista più interessanti in merito è sicuramente quello del pilota della Haas F1 Romain Grosjean che, alla domanda su cosa ne pensasse della Formula 1 odierna, aveva risposto così:
“Di recente, ho fatto una gara di go-kart con degli amici: 125 cc con leva del cambio. Beh, ero più stanco che dopo una gara di Formula 1!”.
Il francese ha poi proseguito:
“Il motivo? Lì spingi tutto il tempo, mentre in F1 risparmiamo il carburante e le gomme. A Barcellona guidavamo al 50% delle possibilità della macchina. Se la gara fosse come la qualifica, il nostro collo non ne trarrebbe giovamento, saremmo stanchi e non avremmo più concentrazione. Ma, risparmiando costantemente la benzina e le gomme, per noi non è poi così difficile”.
Anche se le parole “…Lì spingi tutto il tempo…” fanno sospettare che Grosjean, da tempo lontano dai kart, abbia in parte perso la capacità di gestire le proprie energie in questo tipo di gara, il senso di quello che Romain vuole dire non cambia: il kart è una disciplina ancora in grado di testare i limiti e le abilità di guida di qualunque atleta, anche di un pilota che corre da anni in F1 ai massimi livelli.
Non è un caso, infatti, che tanti piloti professionisti scelgano proprio il kart per tenersi in allenamento, dimostrando come questa pratica non sia ancora stata completamente sostituita dalle sedute al simulatore.
Tutti gli appassionati ben ricordano la splendida carriera in kart di Max Verstappen, ben presto rivelatosi uno dei talenti più brillanti una volta arrivato in Formula 1. Allo stesso modo non si dimenticano della passione viscerale per questa disciplina da parte di Robert Kubica o Michael Schumacher: due piloti che, anche una volta diventati famosi e affermati, il kart non lo hanno mai veramente abbandonato.
Ma la lista di piloti ancora legati a questo sport è veramente molto lunga. Di recente, infatti, abbiamo avuto modo di raccontare su TKART Magazine di come non solo George Russell e Sebastian Vettel siono tornati alla guida di un kart: anche Charles Leclerc è "tornato alle origini" prima di cominciare la sua avventura in Ferrari, così come Alexander Albon e lo stesso Robert Kubica.
[embed]https://www.youtube.com/watch?v=l_yQJcVvUTU[/embed]
[embed]https://www.youtube.com/watch?v=3tZ0VPvobQg[/embed]
[embed]https://www.youtube.com/watch?v=MdBTwlnFadQ[/embed]
[embed]https://www.youtube.com/watch?v=g8HoHXpJClE[/embed]
[embed]https://www.youtube.com/watch?v=BI_pWVJX2_Q[/embed]
[gallery ids="160060,160109,163268,163316,205886,146341,146344,205880,155600,155591,205954,205957,205883,205895,205889,205892,160030,160099,205966,205963,205904,205901"]