Taylor Barnard (KR/IAME) ripete il successo ottenuto alla WSK Champions Cup dell’anno scorso dopo che Thomas Ten Brinke (Kosmic/IAME), leader dopo le Qualifying Heats, rovina sia il suo fine settimana che quello di Dilano Van’t Hoff (Exprit/TM Racing) nel duello per la vittoria della Pre Finale. Kirill Smal (Energy Corse/TM Racing) mostra una buona condizione sull’asfalto asciutto della Finale arrivando secondo, seguito da Harry Thompson (KR/IAME) che raddrizza alla grande un week end iniziato nel peggiore dei modi. Nikita Bedrin (Tony Kart/Vortex) vince la Pre Finale ma va in difficoltà nella gara decisiva mentre Andrea Kimi Antonelli non prende il via dopo il forfait di ieri causa influenza.
Prefinali: Vincono Taylor Barnard e Nikita Bedrin, Ten Brinke elimina Vant Hoff
Il primo, grande colpo di scena di giornata arriva nella Pre Finale A della OK, più precisamente al termine del primo giro. Con grande tenacia, Dilano Van’t Hoff soffia il comando della corsa a Ten Brinke resistendo all’esterno del primo curvone ma il connazionale, nel tentativo di tornare in testa, prende male le misure e spinge Van't Hoff fuori pista, costringendolo al ritiro. Ten Brinke guida la gara fino alla fine, seguito da Bedrin che, nel frattempo, vince il duello con Rafael Camara (Exprit/TM Racing). Alla fine sarà proprio il brasiliano a vincere dopo la penalità comminate a Ten Brinke (20 secondi per la manovra su Van’t Hoff) e a Bedrin (5 secondi per il musetto fuori posizione), che faranno salire anche Gilles Stadsbader(Exprit/TM Racing) in terza posizione e Lola Lovinfosse (Tony Kart/Vortex) del team Ward Racing in quinta posizione.
Nella prefinale B, Taylor Barnard, Rosberg Racing, vince secondo pronostico seppur con qualche difficoltà in più di quanto preventivato. Verso metà gara, la vittoria sembrava ormai solo una formalità per l’inglese, ma Harry Thompson e Laurens Van Hoepen (KR/IAME), guadagnano inesorabilmente terreno con la pista che va via via asciugandosi e i tempi scendono attorno ai 57 secondi. I primi tre tagliano il traguardo a ventaglio, ma alla fine Barnard la spunta su Thompson per solo 0.012 secondi. Dietro di loro, nell’ ordine, arrivano Danny Carenini(Tony Kart/Vortex), Josep Maria Martì(KR/IAME) e Hugo Sasse (Parolin/TM Racing), partito 15esimo.
In finale, Josep Maria Martì è secondo al traguardo ma viene squalificato per peso non conforme
Mentre Taylor Barnard tiene senza problemi l’interno e conserva la testa della corsa alla partenza, Nikita Bedrin infila Rafael Camara e Harry Thompson all’esterno per accodarsi dietro l’inglese. Camara viene subito braccato stretto dagli inseguitori e in un solo giro deve arrendersi a Thompson, Josep Maria Martì e Danny Carenini.
Thompson e Martì scavalcano anche Nikita Bedrin, in difficoltà dopo la bella partenza: il russo scivola infatti fino in undicesima posizione, dove viene raggiunto da Thomas Ten Brinke, impegnato a farsi largo nelle retrovie dopo che la penalità lo ha costretto a una partenza dalla 18esima casella.
Nel mentre, Danny Carenini prende la quarta posizione ai danni di Laurens Van Hoepen, approfittando anche di un errore di Gilles Stadsbader.
Dietro a Carenini, Kirill Smal e Rafael Camara ritrovano piano piano il loro ritmo e al 12esimo passaggio è il russo di Energy Corse a prendersi la quarta posizione sull’italiano.
Smal però non riesce a ricucire il gap da Josep Maria Martì che nel frattempo guadagna inesorabilmente terreno su Harry Thompson. Il sorpasso dello spagnolo a meno 5 giri dalla fine evidenzia le difficoltà dell’inglese appena unitosi al Sauber Karting Team che al 18esimo giro scende anche temporaneamente giù dal podio a seguito del sorpasso subito da Kirill Smal.
Taylor Barnard vince con quasi 4 secondi di vantaggio su Josep Maria Martì, che viene però squalificato perché sottopeso. Il secondo posto viene quindi assegnato a Kirill Smal con Harry Thompson che risale sul podio in terza posizione. Bedrin finisce in quarta posizione anche grazie a una penalità comminata a Rafael Camara mentre Matheus Morgatto (Parolin/TM Racing) si issa fino alla quinto posto dopo aver rimontato ben 21 posizioni e fatto siglare il giro più veloce della gara.
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ph Sportinphoto