La particolarità del magnesio è la sua capacità di dissipare calore e, quindi, mantenere più fredda sia la gomma, sia l’aria contenuta al suo interno.
Anche la rigidità è nettamente superiore.
Viceversa, l’alluminio è un materiale che tende a far salire la temperatura dell’aria presente tra pneumatico e cerchio, aumentando di conseguenza la pressione e la temperatura della gomma. Il ché, con freddo e pioggia, aiuta a innescare il grip sull’asfalto.
Con pista bagnata, dunque, la scelta ricade sul modello AXP, il cerchio OTK in alluminio.
Beh, se piove, lo abbiamo appena visto, si scegli l’alluminio. Questo è facile. Con l'asciutto, invece, quella dei cerchi diventa una delle scelte più difficili da azzeccare. Il primo parametro da valutare è la temperatura dell’asfalto: valori elevati richiedono cerchi che generino meno grip. Diciamo che un asfalto oltre i 40 °C potrebbe già far propendere per l’utilizzo di cerchi in magnesio.
Altra cosa importante da considerare, però, è anche la situazione della pista: per esempio, se nei giorni precedenti ha piovuto, anche con temperature dell’asfalto elevate il tracciato di solito non è nelle condizioni di tenuta ottimali, e questo rende più opportuno iniziare a testare il kart con dei cerchi che abbiano un grip medio. Discorso analogo nel caso la pista risulti molto scivolosa a causa dei pochi kart presenti sul tracciato o, peggio, per via del vento che potrebbe portare della sabbia sull’asfalto.
Valutato tutto questo e deciso, a priori, il cerchio da montare, si passa a testare in pista quanto scelto. E questo spesso dimostra... che non abbiamo capito nulla!
Oltre al feedback del pilota, i fattori più importanti da considerare sono l'aspetto visivo superficiale della gomma e la differenza di pressione tra prima e dopo il test. Partiamo da qui: se, rientrati ai box, la differenza di pressione rispetto a prima del test è oltre i 0,25 – 0,30 bar, per i cerchi in magnesio, o oltre i 0,30 – 0,35 bar per i cerchi in alluminio, significa che il kart è scivoloso. Le gomme che scivolano, infatti, si scaldano troppo, trasmettono calore all’aria contenuta tra cerchio e pneumatico che, a sua volta, genera un aumento della pressione. Più la differenza di pressione è elevata, più, tendenzialmente, significa che il kart scivola. Anche la temperatura del battistrada è importante, ma in questo caso i fattori che influiscono sono tanti (l’assale, il tipo di sedile e la sua posizione...) e molto dipende dal tipo di gomma utilizzata.
La cosa più semplice, comunque, rimane osservare le superfici degli pneumatici: se sono tutte secche e poco “appiccicose”, tendenzialmente significa che il kart scivola e, dunque, servirebbe montare dei cerchi che generino maggiore grip. Se, invece, le gomme hanno un aspetto “unto” e un colore più scuro, il grip dovrebbe essere corretto. Ultima ipotesi è che le gomme risultino rovinate solo all’anteriore o solo al posteriore: significa che il kart è sbilanciato, ma, in questo caso, il problema, più che con i cerchi, è da risolvere lavorando su altre componenti del telaio (assale, mozzi, regolazioni di camber e caster...).
Abbiamo quattro diverse tipologie di cerchi:
MXC: è il modello più vecchio a catalogo. Sono realizzati in magnesio.
MXL: sempre in magnesio, si differenziano dal modello MXC unicamente per la sezione, studiata per diminuire la quantità d’aria tra cerchio e gomma.
MXJ: ancora un cerchio in magnesio, ottenuto con un processo diverso denominato “presso fuso”. Il loro utilizzo è consigliato in caso di temperature basse, o con gomme dure, perché hanno la caratteristica di generare velocemente temperature alte, far entrare rapidamente in temperatura la gomma e offrire il massimo del grip.
AXP: cerchi in alluminio. Consigliati per quando le temperature sono molto basse e la pista è bagnata.