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TKART magazine Consigli degli Esperti | L'assale giusto, al momento giusto. I consigli di Cash Van Belle
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L’ASSALE GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO. I CONSIGLI DI CASH VAN BELLE

Max Bernardi
19 Ottobre 2017
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ESISTONO DIVERSI TIPI DI ASSALI: SI DIFFERENZIANO PER DUREZZA, LUNGHEZZA E SPESSORE, OLTRE CHE PER DIAMETRO
ASSALI PRONTI IN CASA IPK
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L’assale è il tubo che collega le ruote posteriori del kart. Sulla carta, la definizione è corretta. Nella realtà, è sicuramente riduttiva. Perché il kart è uno dei pochi mezzi senza sospensioni e proprio l’assale funge da ammortizzatore, anche se, naturalmente, con reazioni del tutto diverse rispetto a un kit di sospensioni di una vettura stradale. Per comprendere al meglio che tipo di assale scegliere, quando e perché sostituirlo, che reazioni aspettarsi... abbiamo chiesto aiuto a Cash Van Belle, esperto team manager per i Racing Team del gruppo IPKarting: Praga Karts, Formula K e OK1.

1 Partiamo da una differenziazione “classica”: pista gommata o pista con poco grip. Che assale bisogna scegliere?

Se in pista c’è molta gomma, in genere si preferisce scegliere un assale duro, perché consente al telaio di essere più libero e, quindi, aumentare la scorrevolezza in curva. Con la pista gommata, un assale duro diminuisce il grip e aiuta a scaricare meglio la potenza del motore in uscita di curva, fattore fondamentale soprattutto nelle categorie monomarcia.
Se, invece, c’è poco grip sulla pista, si tende a prediligere un assale più morbido. Questo, infatti, consente alla gomma di lavorare di più, generando più tenuta sull’asfalto.

Sottosterzo in ingresso curva: indice di grip eccessivo e assale troppo morbido
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2 La teoria è semplice. Ma, nella pratica, quali sensazioni, alla guida, fanno capire di non aver il giusto assale montato?

Se l’assale genera troppo grip, gli effetti sulla guida possono manifestarsi con un aumento del sottosterzo in ingresso di curva: il posteriore spinge troppo mettendo in crisi l’anteriore e, quindi, la direzionalità del kart. Questo problema si può attenuare montando un assale che liberi di più il posteriore.
Se, invece, ci troviamo in una situazione nella quale il kart saltella in fase di frenata, è un chiaro sintomo che il posteriore è troppo rigido, l’assale non assorbe le sollecitazioni del telaio e, anzi, le trasmette alle gomme. In questo caso, con un assale più morbido si aiuterà il posteriore ad ammortizzare, facendo lavorare il telaio nel modo corretto ed eliminando il saltellamento.

3 Anche l'usura delle gomme può esser indicativa di come stia lavorando l'assale?

Sì, certo! Le gomme da controllare, naturalmente, sono quelle posteriori; anche se va sempre ricordato che sono tante le regolazioni che influiscono sull’usura degli pneumatici e, quindi, più che l’assale soltanto, si deve considerare l’assetto completo.
Comunque, a kart fermo, se guardiamo la gomma di un kart con assetto troppo libero, che scivola molto, la troveremo più ruvida al tatto e secca.

Viceversa, quando la gomma appare visivamente bagnata, con il battistrada più scuro, significa che il grip è corretto e la scelta dell’assale è tendenzialmente giusta.

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Un battistrada ruvido e secco al tatto è indice di un assetto non ottimale, con il kart che scivola molto
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Un battistrada con aspetto “bagnato” indica che l’assetto è ok e che la gomma sta lavorando al meglio
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