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TKART magazine Dossier | L'evoluzione delle carenature per il kart
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L’EVOLUZIONE DEI KIT CARENATURE PER KART

Max Bernardi
07 Febbraio 2019
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Le carenature sono senza dubbio gli elementi che più di tutti hanno stravolto l’estetica e l'aerodinamica del kart negli ultimi 30 anni. Ripercorriamo la loro evoluzione con l’aiuto del produttore KG, azienda leader in questo campo
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LE PRIME CARENATURE SPERIMENTALI

Il primo kit di carenature usato in via sperimentale sui kart comprendeva le pance laterali e il frontalino portanumero, accessorio che in precedenza si limitava a una semplice tabella con l’adesivo del numero, fissata tra volante e serbatoio o direttamente al tubo frontale del telaio. Il frontalino aveva una forma tondeggiante, partiva dal supporto del piantone e saliva fino al volante aumentando le dimensioni. Le carenature non rispondevano a un regolamento ed erano, quindi, di diverse forme. Alcune avevano delle aperture nel frontale per convogliare l’aria verso il carburatore.
ANNO
Il primo kit carenature fu usato in via sperimentale nella stagione 1985. Con queste carene si corse anche il Campionato del Mondo della Formula K, la nuova categoria con propulsori 135 cc che aveva l’ambizione di unire il kart europeo con quello americano sotto un unico regolamento.
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Augusto "Guga" Ribas, vincitore a sorpresa del mondiale Formula K del 1986 corso a Jacksonville (USA)
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La copertina di una rivista del 1985 che celebra la vittoria di Mike Wilson nel mondiale Formula K del 1985
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Nessuna carenatura, invece, per il kart di Mike Wlson dei primissimi Anni '80
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MATERIALE
Le prime carenature erano dei prototipi in vetroresina realizzati artigianalmente. Successivamente fu impiegata la plastica come materia prima.
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Carenature sperimentali della metà degli Anni '80
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Carenature sperimentali della metà degli Anni '80
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Carenature sperimentali della metà degli Anni '80
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Danilo Rossi in azione a Lonato nel 1990: le carenature laterali sono totalmente squadrate
GRAFICA
Con l’arrivo delle carenature aumentarono gli spazi per gli adesivi da attaccare sul kart, prima presenti solo sul telaio e sul pianale. Nelle gare ufficiali, in genere, lo spazio maggiore era dedicato alla casa produttrice del telaio, seguiva, poi, il motore e la marca degli pneumatici.
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Il musetto del kart di Mike Wilson al Mondiale di Valance del 1989
OMOLOGAZIONE
Nel 1985 non esisteva un’omologazione che regolamentasse i kit carenatura.
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La copertina di una rivista giapponese del 1988...
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... tutti i kart sono ormai dotati di carenature laterali e frontalino portanumero
RICERCA AERODINAMICA
Siamo proprio agli albori dei kit carenature per kart e il lavoro era totalmente artigianale. Studi e prove per migliorare l’impatto dell’aria sul mezzo arriveranno ben più tardi.
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IL PRIMO KIT BY KG

Nel 1992 arriva il primo kit carenature realizzato da KG, composto da carenature laterali, frontalino portanumero e spoiler anteriore, diventato obbligatorio in quell'anno. Le pance laterali sono squadrate e coprono quasi totalmente lo spazio tra le gomme anteriori e posteriori, aumentando la protezione per il pilota. Lo spoiler anteriore è proporzionato al kart e il frontalino risulta più affusolato nella zona di attacco al supporto del piantone dello sterzo rispetto alla versione in vetroresina.
ANNO
Il primo kit realizzato da KG è datato 1992. In precedenza, l’azienda guidata da Gianluca Giacoletto realizzava solo volanti, che venivano utilizzati dalla maggior parte dei costruttori. Il marchio si affermò velocemente come riferimento per le carenature anche grazie al Masters Karting Paris Bercy che si svolse nel 1993. L’evento, che vide sfidarsi in kart diversi piloti di F1 (fu l’ultimo duello in pista tra Senna e Prost) e altre discipline del motorsport, fu un’importante vetrina per i nuovi kit KG, montati su tutti i kart.
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Lo spoiler anteriore con ben evidenti gli adesivi della Casa costruttrice Haase
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MATERIALE
I kit carenature non sono più in vetroresina, ma vengono prodotti in plastica. Il nuovo materiale permette di ottimizzare la produzione.
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Un dettaglio del sistema di aggancio dello spoiler al paraurti anteriore
GRAFICA
L’introduzione di diversi colori fu un’innovazione importante per l’epoca: diversi costruttori legarono il proprio marchio a un colore, rendendo il loro kart immediatamente riconoscibile soprattutto grazie alle carene. KG forniva il suo kit in diverse colorazioni: bianco, blu, nero, rosso, giallo e argento. Il verde chiaro fu realizzato in pochi pezzi.
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Il kart Haase di Nicola Gianniberti
OMOLOGAZIONE
Il 1992 fu l’anno in cui divenne obbligatorio lo spoiler frontale. Tuttavia non esisteva ancora un’omologazione ma solo delle dimensioni a cui bisognava attenersi. Da sottolineare, sempre per quanto riguarda i regolamenti, l’obbligo di inserire un tubo di rinforzo, fissato con due viti, all’interno dell’incavo presente nelle carene laterali. Soluzione studiata per aumentare la sicurezza in pista. Il kit carenature in foto è rimasto il punto di riferimento fino al 1996.
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Alcuni dettagli delle carenature laterali by KG del 1992
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Jenson Button con il kart Tecno al Campionato Europeo ICA 1995
RICERCA AERODINAMICA
Le carenature laterali squadrate fanno capire che la ricerca aereodinamica è ancora un argomento sconosciuto, nel kart. Il regolamento inoltre non consente di uscire da determinate misure.
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