CANDELE PER IL KART: LA GUIDA DEFINITIVA A OLTRE 30 MODELLI
Abbiamo analizzato e descritto i prodotti dei marchi più noti del motorsport (NGK, Denso, Brisk, Bosch, Champion, E3, Autolite) per aiutarti orientarti in un mercato davvero variegato. Inoltre ti forniamo tutte le indicazioni per riconoscere le differenze tra un prodotto e l’altro, così da essere sempre pronto a scegliere quello più adatto alle tue esigenze (e soprattutto a quelle del tuo motore)
UNA CANDELA, TANTI… BRAND
Oltre a svolgere un ruolo centrale nel processo di combustione del motore (per approfondire consigliamo l’articolo “Tecnica | La candela”), nei propulsori per kart le candele sono continuamente soggette a tantissime sollecitazioni (dal numero di scintille scoccate ad alti regimi, fino alle temperature elevate cui sono sottoposte), che possono, in ogni momento comprometterne il corretto funzionamento. Per questo motivo (per evitare di ritrovarsi con spiacevoli sorprese proprio nel momento in cui si scende in pista), una delle prime caratteristiche da guardare per scegliere una candela è il brand. Infatti, optare per marchi consolidati nel motorsport (e non solo) vi permetterà di avere prodotti affidabili e in grado di garantire costanza di funzionamento. In questo articolo, ci occupiamo di analizzare ed evidenziare le differenze tra le candele, specificatamente progettate per le esigenze dei motori per kart, dei 7 brand leader di questo settore. Ecco quali.
Fondata in Giappone nel 1936, NGK, acronimo di “Nippon (Giappone) Gaishi (isolatore) Kaisha (società)”, è l’azienda leader mondiale nella produzione di candele per tutta l’industria dei motori a combustione interna. Anche per quanto riguarda il settore kart, le candele NGK sono i prodotti più diffusi e rappresentano un punto di riferimento per quanto riguarda il livello qualitativo che sanno offrire. Non è un caso, dunque, se, al fine di individuare il grado termico di una candela, la scala utilizzata da NGK sia un vero e proprio riferimento, usato anche per misurare il grado termico delle candele di altri brand: come evidenzieremo più avanti, infatti, per quanto concerne il grado termico, ciascuna azienda propone un metodo di misurazione diverso.
Ecco le serie di candele NGK Spark Plug che analizziamo:
– B EG
– BR EG
– BR EIX
– BR HIX
– EC MIX
– R7282
– R6252
– GR DI
– CMR H
– CR HSB
– B EVX
– BPR ES
Brisk Tabor è una società per azioni con capitale puramente della Repubblica Ceca. Benché sia stata fondata ufficialmente nel 1992, in seguito alla privatizzazione dell’azienda statale Jiskra, il marchio Brisk affonda le sue radici nel 1935, quando nella città di ceca Tabor (che ancora ospita gli stabilimenti Brisk) venne fondata la BRITA, azienda impegnata nella produzione di candele. Il comparto racing di Brisk vanta diverse collaborazioni con i marchi più importanti del motorsport. Per quanto riguarda il karting, le candele dell’azienda ceca rappresentano quelle di primo equipaggiamento per diversi motori TM Kart (come il KZ-R1 e il KZ-R2); inoltre, Brisk produce le candele a marchio Freeline (la linea accessori per il kart del gruppo Birel ART) destinate ai motori BMB (costola motoristica di Birel ART).
Ecco le serie di candele Brisk Racing che analizziamo:
– L S
– L LS
– D IR
– DZ IR
Fondata nel 1949, Denso Corporation è una multinazionale con sede in Giappone e vanta 35 sedi e oltre 165.000 impiegati in tutto il mondo. Fornisce migliaia di soluzioni in ambito automotive ed è titolare di oltre 42.000 brevetti. Denso è, inoltre, leader mondiale nella tecnologia di candele all’iridio.
Ecco le serie di candele Denso Corporation che analizziamo:
– IW
– IW EPT
– U FSR-UB
La multinazionale tedesca Bosch è una delle aziende più riconosciute nell’automotive ed è la maggiore produttrice mondiale di componenti per autovetture. Produce candele sin dal 1902 (una piccola curiosità: è stato proprio il fondatore dell’azienda, Robert Bosch, l’inventore della prima candela per motori a combustione interna) e oggi la copertura di mercato dei veicoli con candele Bosch in Europa è pari a circa il 90%. Nel settore karting, però, la diffusione di candele Bosch non ha ancora avuto il medesimo successo e oggi sono poco diffuse, a livello di utilizzo, tra motoristi e appassionati.
Ecco le serie di candele Bosch che analizziamo:
– W CS
– WS F
Analogamente a Bosch, Champion è uno dei brand più importanti nella produzione di candele, ma nel settore karting non ha un’elevata diffusione (sono previste come primo equipaggiamento per i Briggs&Statton o come ricambio dei motori Comer). Fondata nel 1907 negli Stati Uniti d’America, Champion fa parte del gruppo americano Tenneco, specializzato nella fornitura di componenti di primo equipaggiamento e aftermarket per il settore automotive.
Ecco la serie di candele Champion che analizziamo:
– RCJ Y
– RC YC
Autolite, nota anche come Auto-Lite, è un famoso marchio americano che vende candele e set di cavi di accensione. L’azienda è nata nel 1911 ma le candele sono state prodotte solo a partire dal 1935. I prodotti Autolite sono disponibili negli Stati Uniti, Canada, Messico e Australia, ma si possono acquistare anche online. Fino al 2011, il marchio Autolite faceva parte del gruppo Honeywell, in seguito è stato assorbito da FRAM Group, società di investimento con sede in Nuova Zelanda Rank Group. Dall’aprile 2000, Autolite è la candela ufficiale della NASCAR.
Ecco la candela Autolite che analizziamo:
– AR3910X
E3 (ovvero “Efficiency, Energy, and Ecology”) è un marchio americano specializzato nella produzione di candele e cavi per candela. Dopo aver investito in anni di ricerca, l’azienda ha sviluppato l’elettrodo di massa “DiamondFIRE”, che presenta una particolare conformazione, diversa dal classico design a “”J”, pensata per migliorare la qualità della scintilla, ridurre la formazione dei depositi e l’usura degli elettrodi. Le candele E3 sono scelte come primo equipaggiamento da Tillotson per i propri motori.
Ecco la candela E3 che analizziamo:
– E3.106
COME SCEGLIERE LA CANDELA?
OCCHIO ALLE MISURE!
Scegliere la candela è tutt’altro che un compito facile, perché ci sono tantissime variabili da tenere in considerazione. Tra queste, senza ombra di dubbio, le caratteristiche costruttive di ciascun prodotto rappresentano la prima discriminante per comprendere se una candela è adatta, o meno, al nostro propulsore da kart. Ma non solo, conoscere, infatti, in maniera precisa le caratteristiche di ciascuna candela vi permetterà di installarla correttamente nella sua sede e di averne sempre sotto controllo il grado di usura. In che modo? Lo descriviamo in questa slide.
Le dimensioni geometriche da tenere assolutamente sott’occhio quando si acquista una candela sono: il tipo e la lunghezza della filettatura e la protrusione dell’isolatore in ceramica (ovvero quanto sporge l’isolamento dell’elettrodo oltre il corpo metallico della candela).
Se siete in possesso di un motore da kart costruito non tenendo in considerazione le normative di omologazione imposte da FIA Karting (per approfondire questo argomento consigliamo, “Dossier | Omologazioni FIA: cosa sono, a cosa servono, quanto durano… la guida definitiva!”), il consiglio è quello di consultare il manuale fornito dal costruttore del vostro propulsore, in quanto ciascun marchio potrebbe optare per misure diverse. Se disponete, invece, di un motore prodotto secondo i dettami impartiti dal regolamento CIK-FIA, allora è lo stesso regolamento FIA Karting a imporre ai costruttori precise “misure”, anche per quello che concerne le candele. Nello specifico, tutte le candele devono presentare una filettatura dal diametro M14 con un passo 1,25 mm. Per quanto riguarda, invece, la lunghezza della parte filettata all’interno della testa del cilindro è fissata a 18,5 mm. Dunque, la lunghezza della filettatura del maschio della candela è di 19 mm (0,75 pollici), in modo che la combustione avvenga all’interno della camera. La filettatura femmina della candela nella testa del cilindro può anche essere sostituita da un inserto filettato. Per quanto riguarda la protrusione dell’isolatore in ceramica, il regolamento FIA afferma che l’isolamento dell’elettrodo (senza contare l’elettrodo stesso) non deve sporgere oltre il corpo metallico della candela. L’isolamento (di solito di colore bianco), non deve, dunque, fuoriuscire dall’anello metallico che si trova oltre la parte terminale della filettatura.
In sintesi, le candele kart devono sottostare al regolamento tecnico FIA, che impone le seguenti misure:
• Diametro filettatura: M14
• Passo filettatura: 1,25 mm
• Lunghezza filettatura femmina nella testa del cilindro: 18,5 mm
• Lunghezza filettatura candela: 19 mm
• Note: nessuna protrusione dell’isolatore in ceramica dal corpo metallico (come da Appendice 5 del regolamento tecnico FIA Karting)
Verificando sulla scheda tecnica che le misure corrispondano a quelle del regolamento, non si avranno problemi né di montaggio né in sede di verifica tecnica del proprio kart durante i weekend di gara.
La dimensione dell’esagono della candela (ovvero dell’elemento che permette di imprimere la coppia di serraggio di questo elemento sulla testa del propulsore) è un parametro da tenere sempre in considerazione, soprattutto per quanto concerne la compatibilità con la chiave per la candela che avete a disposizione (il consiglio comunque è sempre quello di dotarsi di una chiave dinamometrica, uno degli accorgimenti per la gestione della candela, assolutamente da conoscere, che abbiamo indicato nell’articolo “Must Have | 4 accorgimenti per una candela… Al top!”). La maggior parte delle candele ha un esagono da 20,8 mm (13/16”) – spesso arrotondato a 21 mm – inteso come la distanza tra due facce parallele dell’esagono. Esistono, poi, altre misure: per esempio il 16 mm (5/8″), utilizzato sulla candela bassa NGK 7282; oppure, meno comune, il 19 mm (3/4″).
Con “gap” si intende la distanza tra l’elettrodo centrale e l’elettrodo di massa. All’aumentare del gap corrisponde una scintilla più grande, che accende più carburante. Di contro, una scintilla più grande è più difficile che si verifichi e ha più possibilità di accendersi male (risultando meno intensa). Non è un parametro di scelta da parte dell’utente finale, perché ogni candela ha il suo gap ottimale al quale ci si deve attenere. È però importante verificare periodicamente il gap con lo spessimetro, durante la vita utile della candela, ed eventualmente riportarlo al valore originale indicato (servendosi di una pinza e dello spessimetro stesso).
Il “gap” è la distanza tra l’elettrodo centrale e l’elettrodo di massa.