Scegli la lingua.
TKART magazine Editoriale | Caso South Garda Karting. Perché TKART non ne parla?
Exclusive Content

CASO SOUTH GARDA KARTING
PERCHÉ TKART NON NE PARLA?

Yanek Sterzel
17 Ottobre 2020

Quello che è successo lo sanno anche in Antartide, non ve lo dobbiamo raccontare. Vi diciamo, però, il perché del nostro comportamento in merito all’accaduto

Premessa, per chi non lo sapesse o non se ne fosse accorto: TKART si occupa di karting. Strano a dirsi ma è così. Da circa 15 anni, per altro.

alt
Advertisement

Bene: quello che è successo nell'ultimo mondiale KZ al South Garda di Lonato (lancio del musetto e rissa a parco chiuso) non è stato karting. Ve lo assicuro. Ma non lo dico io, non è una mia opinione, è un dato. Lo testimonia il fatto che pian piano, in giro per il mondo, se ne siano occupati tutti quelli che di karting NON parlano mai. Che anche questa volta si sono rivolti al nostro sport per NON parlare di karting (tant’è che nessuna testata, dalla CNN ad Amazon Prime Sport, ha minimamente citato i vincitori delle gare di quel giorno), ma per parlare di qualcosa che, appunto, karting NON è bensì è solo un gesto folle e violento.
Noi, dal canto nostro, che parliamo 365 giorni l’anno di karting, abbiamo evitato di affrontare gli episodi accennati sopra.
Più di qualcuno ci ha scritto chiedendo: “Perché non ne avete parlato? Cosa c’è sotto? Siete di parte?”. E via di complottismo.
Ma la domanda corretta da porsi forse è: perché ne avremmo dovuto parlare?

Opzione 1: semplicemente per darne notizia
Risposta: Beh, certo, perché senza TKART il mondo non sarebbe venuto a conoscenza di quanto accaduto… Dopo 3 minuti che i fatti erano avvenuti erano già virali sui social. Che cosa avrebbe aggiunto una nostra news?

Opzione 2: per dichiarare il nostro disgusto e prendere le distanze dai fatti accaduti
Risposta: Cerchiamo di dare notizie, quindi informazioni che abbiano un reale rilievo e interesse. Credo che non sia uno scoop o una “notizia” il fatto che TKART condanni gesti di questo genere. Non credo ci voglia un genio a capire che non siamo favorevoli a questo tipo di comportamenti, è un’ovvietà. E le ovvietà, mi hanno insegnato, non sono notizie, non serve scriverle. Diverso sarebbe stato se fossimo stati coinvolti direttamente nell’accaduto, allora sì che avremmo preso le distanze nel caso ci fosse stato il dubbio che l’episodio ci potesse vedere coinvolti. Se qualcuno si aspettava uno “statement” da TKART… Beh, è rimasto e rimarrà deluso. Ovvietà cerchiamo di non scriverne, le lasciamo ad altri.

Continua a leggere l'articolo abbonandoti a soli 0,96 € / settimana
3
Esplora questi e tanti altri
contenuti premium
Vai al Magazine