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TKART magazine Editoriale | Sorpassi impossibili: Thonon & de Brabander, a due curve dal titolo mondiale KZ1 2011 a Genk
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SORPASSI IMPOSSIBILI
THONON & DE BRABANDER, A DUE CURVE DAL TITOLO MONDIALE KZ1 2011 A GENK

Mattia Livraghi
21 Aprile 2022

Il sorpasso è uno dei momenti chiave di una gara di kart, se non il “Momento chiave” per eccellenza. Ma i sorpassi non sono tutti uguali, anzi: possono essere facili, azzardati, puliti, spettacolari… Tra tutti, a noi oggi, in questa edizione speciale della rubrica “Editoriale”, interessa una tipologia sola, però: quella dei “Sorpassi impossibili”. Gesti per i più impensabili, quasi da fuori di testa. Guizzi di genio che si realizzano perché qualcuno ha creduto all’impossibile e perché - spesso - qualcun altro ha volutamente o involontariamente agevolato la manovra altrimenti, appunto… Impossibile! Come quella volta che a Genk (finale KZ1 della Coppa del Mondo CIK-FIA) Jonathan Thonon ha superato Yannick de Brabander a due curve dalla bandiera a scacchi, per vincere il suo quarto titolo mondiale. Quando tutto sembrava finito, quando il risultato sembrava già scritto. Invece, andò così. Come? Ce lo raccontano i diretti interessati.

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Belgio, domenica 4 settembre 2011. Il palcoscenico è la “Home of Champions” di Genk, la pista che sta per ospitare la gara più importante della stagione kartistica internazionale dedicata ai kart a marce: la CIK-FIA World Cup KZ1. La griglia di partenza della KZ1, categoria regina del karting, è composta dai piloti copertina di quel periodo: Davide Forè, Marco Ardigò, Sauro Cesetti, Alessandro Piccini, Bas Lammers, Arnaud Kozlinski, Jeremy Iglesias, Rick Dreezen, Paolo De Conto, Patrik Hajek, Anthony Abbasse, Simo Puhakka, Jonathan Thonon, Yannick de Brabander e chi più ne ha più ne metta. Ma sono solo due nomi, gli ultimi due, a segnare in maniera indelebile la storia di quella gara. Entrambi originari del Belgio, entrambi con le carte in regola per giocarsi quello che - pur essendo una Coppa del Mondo - viene definito come il “mondiale della KZ1”, proprio sul tracciato di casa. Ma nazionalità e talento sono davvero gli unici due elementi ad accomunarli. Thonon, soprannominato “il Cannibale” per la sua fame insaziabile di vittoria, è già un tre volte vincitore di un titolo mondiale in KZ1. De Brabander, dal canto suo, una World Cup, nel 2009, l’ha vinta, ma nella categoria monomarcia Super KF. Dannatamente veloce, estremamente controverso per i suoi atteggiamenti spavaldi in pista (spesso contestati dagli avversari), anche lui ha un soprannome: “the Gasket” (letteralmente “Guarnizione”). Il nomignolo proviene da un poeta dei motori (e non solo) quale Franco Drudi, lo storico responsabile del reparto corse TM Racing. Le sue massime, le sue “perle”, sono spesso memorabili e ironiche.

Nato nel 1986, Jonathan Thonon è tra i piloti più vincenti dei primi anni del XXI secolo. Tra i tanti successi, spiccano le quattro CIK-FIA World Cup KZ1 (2007, 2008, 2009 e 2011), la WSK World Series KZ2 nel 2010, il campionato europeo KZ1 nel 2008 e il campionato europeo ICA nel 2002. Ha corso quasi tutta la carriera con la CRG, ma gli ultimi anni è stato portacolori di Praga Karts. Adesso lavora come driver coach.

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De Brabander non sfugge a Drudi, che lo soprannomina così perché magrissimo, quindi “sottile” come una guarnizione, e perché, come quest’ultima, sa essere l’elemento perfetto da interporre tra sedile e volante, per completare un pacchetto vincente. Thonon si presenta a Genk da favorito a bordo del suo CRG motorizzato Maxter e, dopo aver vinto la prefinale sotto la pioggia, è pronto a scattare dalla pole position su pista asciutta. Tuttavia, non è poi così sicuro di poter riuscire a vincere: “Non posso entrare nei dettagli, ma c’era un problema”, ci rivela Jonathan. “Nella serata precedente la gara feci una riunione con Tinini (Giancarlo, proprietario della CRG, n.d.r.) e il motorista Tec-Sav: constatammo che in quel modo non sarebbe stato possibile vincere il ‘mondiale’. Parlammo mezz’ora e decidemmo di fare una serie di modifiche, che si dimostrarono azzeccate per la domenica”. A conti fatti, però, è “il Cannibale” a partire dalla posizione migliore. De Brabander, infatti, partirà “solo” dall’ottava casella in griglia. Anche Yannick, al volante del suo Formula K motorizzato TM, accusa qualche difficoltà, come ci racconta lui stesso: “Al sabato, in una delle manche, feci un incidente con Thomas Mich. Il telaio si piegò: era tre centimetri più alto da un lato rispetto all’altro. Fummo costretti a raddrizzarlo perché si trattava di un prototipo che stavamo provando per l’anno seguente. Ne avevamo solo due: uno per me e uno per il mio compagno di squadra Antonio Piccioni. Inoltre, era lo stesso telaio usato pochi mesi prima nella gara WSK a Zuera, in cui facemmo una doppietta al debutto con un kart costruito interamente da Formula K, visto che fino a quel momento i telai ci venivano forniti da Parolin. In quel weekend sapevamo che le altre scocche a disposizione non erano abbastanza veloci.

Classe 1991, Yannick de Brabander è stato un assoluto protagonista nei primi anni del nuovo millennio. Tra le vittorie internazionali, emergono la World Cup Super KF nel 2009, le due Winter Cup (nel 2008 in KF1 e nel 2007 in KF2) e la WSK International Series KF2 nel 2007. Ha vestito principalmente i colori di Formula K e Maranello Kart. Adesso lavora nell’azienda del padre e costruisce tetti.

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