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TKART magazine Focus Tecnico | Le componenti "chiave" di un kart
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LE COMPONENTI CHIAVE DI UN KART

TKART Staff
05 Giugno 2018
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Un kart, per quanto semplice possa sembrare, in realtà è un prodotto iper-tecnologico, figlio di studi approfonditi su geometrie, materiali e meccanica. Oltre ai “quattro tubi” saldati insieme e il motore, ci sono tanti elementi che svolgono un ruolo decisivo e nascondono al loro interno una serie di dettagli da scoprire e analizzare
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Escludendo il motore e il radiatore, un kart è composto da quasi mille componenti (930, dicono i più precisi... ma non li abbiamo contati per verificare). Tutti sono studiati nel minimo dettaglio: dalla scocca, che con i suoi 11 – 12 kg è il componente più pesante, fino all’ultimo bullone. Un universo su 4 ruote organizzato secondo precise geometrie e misure, e nel quale alcuni particolari spiccano per il loro ruolo determinante in ottica prestazioni.

Componenti gruppo ruota posteriore

IL GRUPPO RUOTA POSTERIORE È LA PARTE DEL KART SULLA QUALE AGISCE IL MOTORE. LE REGOLAZIONI DEI SUOI COMPONENTI SONO MOLTO PREZIOSE PER L’EFFICACIA DELLE PRESTAZIONI, MA HANNO VARIAZIONI DAVVERO MINIME E, PER QUESTO, È DIFFICILE INTERPRETARE AL MEGLIO IL LORO CORRETTO EQUILIBRIO NELLA RICERCA DELL’ASSETTO PERFETTO
MOZZO
È il componente che collega assale e cerchi. La sua lunghezza (a parità di carreggiata) influisce sulla rigidità dell'assale: mozzi più lunghi, significano un assale più rigido e, di conseguenza, un aumento della trazione del kart in uscita di curva. Di contro, sfavoriscono l'appoggio durante la percorrenza di curva.
Mozzi posteriori: più sono lunghi, più aumenta la rigidità dell'assale
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ASSALE E CHIAVETTA
L'assale è ciò che, messo in rotazione dal motore, trasmette il movimento alle ruote e consente il movimento del kart. Ne esistono di diverse tipologia, che variano in base a durezza, tenacità, elasticità e carico di snervamento del materiale.
L’assale è collegato al telaio attraverso tre cuscinetti disposti in maniera asimmetrica; questo “sbilanciamento”, favorito dall’asimmetria del telaio, non genera alcun tipo di problema, anche se spesso il cuscinetto centrale viene svincolato per ammorbidire ulteriormente la scocca.
Le sue caratteristiche influiscono molto sulle prestazioni del kart.
Di norma, su piste gommate e con pneumatici morbidi si usa un assale più duro, cercando un assetto con rigidità torisionale maggiore. Con poco grip, invece, è meglio usare un telao morbido. La chiavetta è un semplicissimo elemento meccanico che vincola l'assale a mozzi, portacorona e portadisco.
Esistono molte tipologie di assale. La loro rigidità è funzione della geometria: in particolare è dettata da sezione, spessore e lunghezza
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Nei kart racing si usano quasi sempre assali da 50 mm di dimetro
CUSCINETTO
Collega, attraverso i portacuscinetti, l'assale al telaio. La sua geometria e la sua rigidità sono gli aspetti che fanno variare le flessioni dell'assale rispetto al telaio.
Se i cuscinetti sono, sostanzialmente, tutti molto simili, notevoli differenze possono esserci nei portacuscinetti
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Se si parla di prestazioni, una delle parti in assoluto più determinanti è l’impianto freno. Non che nei mezzi pensati per il solo divertimento o il rental non lo sia, ma nel momenti in cui quello che conta è il tempo sul giro, poter fare affidamento su un impianto di assoluto livello fa tutta la differenza del mondo. Cuore dell’impianto è la pompa del freno, il cui compito è quello di trasferire la pressione esercitata dal piede del pilota all’olio dell’impianto e, da qui, al circuito frenante.

Componenti pompa freno

LA POMPA DEL FRENO TRASFERISCE LA PRESSIONE ESERCITATA SUL PEDALE DEL FRENO ALL’OLIO DELL’IMPIANTO. QUESTO LIQUIDO MOLTO DENSO, ATTRAVERSO I CONDOTTI DELL’IMPIANTO, VA AD AGIRE SULLE PINZE DEL FRENO, LE QUALI, A LORO VOLTA, PREMONO LE PASTIGLIE CONTRO IL DISCO E CREANO L’ATTRITO NECESSARIO A RALLENTARE LA CORSA DEL KART
LEVA
La leva serve a trasferire la forza esercitata sul pedale al pistoncino che si trova all’interno della pompa. Il rapporto tra la forza agente sulla leva e l’area del pistone interno è ciò che determina la pressione interna del circuito frenante. La leva può avere diversi attacchi per il tirante che la unisce al pedale: più l’attacco è posto in alto, minore sarà la forza necessaria per frenare ma, di contro, si allungherà la corsa del pedale stesso. Viceversa, l’attacco più basso richiede più forza da parte del pilota, ma accorcia la corsa del pedale.
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PISTONE
Il compito del pistone è quello di comprimere l’olio lungo tutto il circuito frenante. Ai suoi lati sono posti dei gommini la cui tenuta è fondamentale per l’efficacia del sistema. Nel disegno visto in precedenza le pompe sono due: una agisce sui freni anteriori, una sul disco posteriore.
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VASCHETTA
Posta generalmente sopra il cilindro, si trova la vaschetta contiene l’olio, ovvero il principale “protagonista” della frenala. Il suo compito è quello di compensare il naturale abbassamento del livello dell’olio, generato dal consumo delle pastiglie, garantendo in questo modo sempre la stessa corsa del pedale.
Alcune pompe (come quelle Free Line e OTK, per esempio) hanno il serbatoio dell’olio posizionato sulla parte superiore della pompa, così da sfruttare il dislivello ed evitare la formazione di bolle d’aria all’interno del circuito dell’olio.
Le pompe con il corpo trasparente consentono un controllo visivo immediato del livello dell’olio
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La pompa freno doppia firmata OTK
TUBO
Serve, semplicemente, a trasferire l’olio dalla pompa verso la pinza e le pastiglie freno. È realizzato in maglia metallica per resistere alle deformazioni generate dalle elevate pressioni.
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