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Focus Tecnico | New Line: i nuovi radiatori per la pompa esterna

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NEW LINE: I NUOVI RADIATORI PER LA POMPA ESTERNA

27 Giugno 2016
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Tra i cambiamenti portati dai nuovi motori OK, c’è anche il ritorno alla pompa dell’acqua esterna. New Line, azienda leader nella realizzazione di radiatori per kart e Quad, ha realizzato, anche grazie a un banco prova, dei nuovi prodotti ad altissima efficienza specifici per questi motori
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New Line è un punto di riferimento assoluto nel campo dei radiatori. I suoi prodotti poggiano le loro basi sulla grande esperienza dei tecnici che lavorano nell’azienda con sede a Maranello e sugli strumenti a loro disposizione. Come, per esempio, il banco prova, che permette, con il radiatore montato su un telaio e un motore elettrico che regola la velocità di rotazione dell’assale (e quindi della pompa dell’acqua esterna), di calcolare la portata della pompa e la distribuzione del flusso d’acqua all’interno del radiatore, aspetto chiave per determinarne l’efficienza di raffreddamento.

Il nuovo radiatore per i motori OK è più compatto rispetto alla versione KF e, quindi, necessita di una minore quantità d’acqua di raffreddamento. Ciò si traduce in una riduzione di peso di 1,5 kg, anche grazie alle staffe di supporto alleggerite. Per realizzarlo, si sono analizzati a banco i flussi d’acqua e la loro distribuzione sulla superficie del radiatore: la nuova pompa esterna utilizzata con i motori OK e OKJ lavora meglio e garantisce una maggiore portata d’acqua, ma determina una variazione della zona (area) dove ne passa di più. L’acqua, infatti, si concentra nelle fasce laterali e verticali della superficie del radiatore, lasciando un po’ scoperta quella centrale. Per distribuire meglio il flusso su tutta la superficie sono stati regolati gli angoli e la forma dei condotti di ingresso e uscita (estrattore) dell’acqua dal radiatore.
New Line non ha lasciato nulla al caso, curando ogni dettaglio. Interessanti le ottimizzazioni del tappo di chiusura e del serbatoio di recupero. Il primo è ricavato dal pieno (soluzione applicata a tutti i radiatori), con regolazione dello sfiato a 2 bar: si evita così lo sfiato d’acqua per semplici vibrazioni o urti che può avvenire con i tappi a 1 bar, e si mantiene la pressione nel circuito sempre alta. Il maggiore attrito fra acqua e pareti del radiatore aumenta lo scambio di calore e, quindi, l’efficienza del raffreddamento. Per quanto riguarda il serbatoio, è più piccolo e con fascetta integrata, per poterlo posizionare dietro il radiatore senza ostruire il flusso d’aria. Altra sottolineatura la meritano i terminali dei condotti dell’acqua. In passato, per meglio fissare il tubo in gomma, l’attacco in alluminio aveva un allargamento finale che creava un doppio scalino interno al tubo e, quindi, un freno e possibile turbolenza al passaggio dell’acqua. Oggi sono presenti due incisioni esterne, mentre il tubo è internamente liscio e con sezione uniforme. Conseguenza? Nessuna perdita di portata né creazione di turbolenze.

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