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Focus Tecnico | Tekneex F13, il nuovo impianto freno by Sodikart per le classi KZ

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TEKNEEX F13, IL NUOVO IMPIANTO FRENO SODIKART PER LE CLASSI KZ

28 Luglio 2018
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Tra gli impianti freno dell’omologa 2018-2020, figura anche quello della francese Sodikart. Tra le diverse varianti omologate dalla Casa costruttrice, analizziamo il Tekneex F13, ottimizzato per la categoria KZ e montato sui telai Sodikart Sigma (anch’essi di nuova omologa). Rispetto al passato, l’impianto mantiene i punti di forza, ma migliora l’efficacia della frenata e, soprattutto, la costanza delle prestazioni nel tempo
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L’analisi sul nuovo impianto freno Tekneex F13 deve partire da un punto di vista più ampio che comprende quello che è il focus generale dei prodotti 2018 della Sodikart: puntare non tanto sulle prestazioni elevate, ma sull’efficienza e la durata nel tempo di tali prestazioni. In quest’ottica, ogni componente del kart è stato rivisto per cercare di ottenere le prestazioni massime in ogni singolo giro di gara, fino alla bandiera a scacchi. Chiaramente, uno dei componenti più importanti è l’impianto frenante: con il Tekneex F13, omologato nel 2018 e valido fino al 2020, specificatamente pensato per le classi KZ, Sodikart ritiene di aver ottenuto i miglioramenti necessari per continuare a puntare alla vittoria.

Tubi aeronautici di diametro maggiorato; pasticche freno più spesse; vaschetta dell’olio con capacità incrementata; circuiti idraulici rivisti... Il nuovo impianto frenante Tekneex F13, progettato 100% in Sodikart, ma realizzato esternamente, è stato rivisto in praticamente ogni componente chiave.
La pinza posteriore, come nei precedenti modelli, rimane divisa in due parti, ricavate dal pieno a garanzia di uniformità e bontà delle caratteristiche termo-meccaniche del corpo stesso della pinza. Seppur molti competitor siano passati a una pinza monoblocco, convinti che tale soluzione dovrebbe garantire una maggiore rigidità strutturale dell’elemento, Sodikart ritiene che tale vantaggio non sia realmente rilevante quanto, invece, la capacità per il team, ma anche per il privato, d’intervenire sulla pinza posteriore con maggiore facilità, vista la possibilità di aprirla nelle due metà.
I pistoni della pinza posteriore hanno diametro 20 mm e sono quattro, in modo da garantire la giusta pressione sulle pasticche e la giusta distribuzione della forza su tutta la superficie di contatto pasticche – disco. In questo modo si riesce ad avere massima potenza e modulabilità della frenata, nonché un’usura uniforme della pasticca stessa. Il circuito interno di passaggio dell’olio è stato ottimizzato per aumentare la potenza frenante e migliorare le prestazioni nel tempo dell’impianto. Per lo stesso motivo, è stato maggiorato il tubo aeronautico che va dalle pompe alle pinze. Fattore chiave, sempre per l’ottimizzazione delle prestazioni nel tempo, è la lavorazione dei pistoni della pinza (anche per le pinze anteriori) che si presentano con un profilo con intagli: questi migliorano il raffreddamento dei pistoni stessi e incrementano l’affidabilità dell’impianto, specialmente nelle condizioni di temperature elevate e grip importante, dove l’impianto frenante è messo a dura prova.
Come ormai su quasi tutti gli impianti frenanti moderni, l’attacco del Tekneex F13 è di tipo radiale sul telaio, con placca rigida in alluminio (come tutti i componenti della Sodikart, tranne i cerchi in magnesio Douglas) che riduce al massimo le deformazioni della pinza e dell’attacco e, quindi, mantiene il disco freno il più possibile centrato e parallelo alle pasticche. Sugli attacchi in alluminio è stato fatto un lavoro di ottimizzazione importante: la placca in alluminio di supporto della pinza si collega al porta cuscinetto tramite doppio bullone. Analogamente, negli attacchi delle pinze anteriori, la struttura dell’attacco si inserisce perfettamente direttamente sul diametro del fusello, grazie a una struttura con diametro millesimale, e si collega alla pinza sempre tramite due bulloni.

Il disco freno è flottante e autoventilato, ha spessore 18 mm ed è proposto in due misure di diametro: 192 e 205 mm. Il primo è più adatto per le basse temperature e in condizioni di minor grip. Il secondo, viceversa, per condizioni di alte temperature e grip elevato, dato che il diametro maggiorato consente di controllare le temperature massime di esercizio dell’impianto frenante. Il disco freno posteriore, così come quelli anteriori, presenta delle tacche sulla superficie atte a pulire le pasticche.
La pompa freno ha una forma classica. Sul KZ ne sono montate due: una che agisce sulla pinza posteriore e una sulle pinze anteriori. Novità importante è la maggiore altezza, pensata per aumentare la capienza del serbatoio dell’olio e alzarne la posizione per un migliore recupero dello stesso. Ciò permette di compensare un’eventuale riduzione del livello dell’olio nel circuito per via dell’usura delle pasticche freno. L’olio indicato da Sodikart è il DOT 4, che permette sufficiente lubrificazione ed è facilmente reperibile sul mercato, aspetto impostante per i team e i clienti privati. Ulteriore caratteristica rilevante delle nuove pompe è un sistema anti zampillo per quando si apre il coperchio del serbatoio dell’olio e si preme il pedale del freno per effettuare le operazioni di spurgo o di rabbocco. Il pistone della pompa ha diametro pari a 19 mm. Il materiale, come per le pinze, è l’alluminio, che garantisce a Sodikart maggiore affidabilità e costanza di qualità meccaniche rispetto al magnesio.
Semplice e di facile regolazione, il ripartitore di frenata è costituito da una vite senza fine montata su uniball e regolabile attraverso una comoda manopola che agisce senza sforzo. Come sempre, specie per quel che riguarda la categoria KZ, la ripartizione della frenata è sempre sbilanciata verso l‘anteriore.
Anche le pinze anteriori sono realizzate in due metà, ricavate dal pieno con macchina a controllo numerico a 5 assi da un blocco di alluminio. Due i pistoni presenti, uno per lato, con diametro 18 mm. Il disco, anch’esso flottante, ha un diametro incrementato rispetto al passato pari a 142 mm (unica misura disponibile). Lo spessore, a nuovo, è di 14 mm. Come già visto, anche all’anteriore troviamo l’attacco radiale, studiato per diminuire la torsione nel momento della frenata.
Sempre con l’intento principale di aumentare la durata dell’impianto frenante e la sua efficienza nel tempo, Sodikart è intervenuta sulle pastiglie aumentandone lo spessore. Le durezze disponibili sono 4, con una nuova scala che vede tutte le versioni colorate di rosso, ma con codici diversi: dalla A, che indica la mescola più dura e, quindi, con minore capacità frenante, alla D, più morbida, per una frenata potente e aggressiva.
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