Proprio queste ultime sono una delle parti più complicate da realizzare in fase di fusione, poiché la lavorazione dev’essere eseguita posizionando innumerevoli inserti nella giusta sequenza. Può sembrare strano, ma per la TM Racing il motore 60 cc risulta più lungo e complicato da produrre, in fase di fusione, rispetto a un motore KZ 10 C destinato alle categorie shifter.
Sempre soffermandosi sulla testa, guardandola dal lato del pignone si nota come i profili anteriore e posteriore siano differenti: davanti, le alettature sono più basse rispetto a dietro. Questo aiuta a canalizzare l’aria fredda nella zona più calda della testa (quella posteriore), dove le alettature più lunghe aiutano l’abbattimento delle temperature. Se, invece, si analizza la testa dall’alto, si nota la mancanza dell’alettatura davanti alla candela: una scelta fatta per convogliare più aria fresca sulla stessa. La zona della candela è anche l’unica nella quale si interrompe la fascia che collega tutte le alettature e le rende un corpo unico, aumentandone la rigidità. In passato, nei vecchi propulsori raffreddati ad aria, si inserivano degli inserti in silicone tra un’alettatura e l’altra per assorbire le vibrazioni ed evitarne le rotture: un escamotage che non è più necessario nel nuovo 60 cc by TM Racing.