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Tkart magazine

Sotto Esame | Nuovo LKE KZ: prestazioni e affidabilità

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NUOVO LKE KZ: PRESTAZIONI E AFFIDABILITÀ

26 Settembre 2016
2T

TIPOLOGIA
Motore a 2 tempi, come la stragrande maggioranza dei propulsori per kart. Il 4 T è una piccola nicchia

125 CC

CILINDRATA
Oggi la 125 cc. è la cilindrata di riferimento. I motori 100 sono ormai un ricordo del passato

A SPINTA

AVVIAMENTO
Quello di sempre, a spinta, con frizione rilasciabile a mano,
e partenza in seconda marcia.

A MARCE

TRASMISSIONE
Due le “grandi famiglie” di motori per il kart: monomarcia e a marce. L’LKE LZ1 per la KZ è a 6 marce

KZ

OMOLOGAZIONE
è quella del KZ a marce, rinnovata quest’anno e valida dal 2016 per 9 anni

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Si chiama LZ1 il nuovo propulsore sviluppato dalla LKE per la classe KZ. Non una rivoluzione rispetto alla precedente omologa, anche se non mancano i cambiamenti importanti specie nel sistema di raffreddamento e nel cilindro

L’LZ1 è il nuovo motore per le categorie KZ di casa LKE, il marchio dedicato ai propulsori della siciliana Lenzokart. Frutto di una completa progettazione a computer con software CAD, è stato poi protagonista di un affinato sviluppo sui banchi motore dell’azienda. A primo impatto, rispetto alla precedente omologa, si nota subito la differenza nel cilindro, il cui stampo è stato totalmente rifatto anche in funzione delle versioni del motore per OK e OKJ che LKE produce.
In particolare, la zona del cilindro ha subito un importante lavoro di restringimento del dimetro esterno, pur mantenendo invariata la larghezza dei condotti dell’acqua.
Esternamente, sono state poste delle alette nella parte frontale che migliorano il raffreddamento, oltre a giovare all’estetica.
Una delle differenze più sostanziali rispetto al suo predecessore, l’LZ1 la mostra sopra il collettore di scarico, dove il cilindro è aumentato di dimensioni sfruttando la posizione che la valvola di scarico ha nel motore OK ed è stata creata una “sacca” aggiuntiva che permette un maggior flusso di acqua e, quindi, un miglioramento nell’abbattimento delle temperature.

La testa e il relativo inserto interno sono stati ristretti seguendo il cilindro e anche il giro dell’acqua è stato migliorato lavorando sulle intercapedini interne. Per quanto riguarda il raffreddamento, analizzando i carter si apprezza la soluzione LKE di sfruttare il passaggio esterno dell’acqua tra il vano motore e il cambio, oltre ai condotti dell’acqua che passano esternamente raffreddando la zona della frizione e del rollio dei cuscinetti, elementi di attrito e, quindi, soggetti ad alte temperature.

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