Ad affermarsi tra le curve del circuito italiano è stato il Tony Kart Racer 401 RR in versione monomarcia. Il Racer, storicamente, si caratterizza per avere la scocca formata da tubi tutti da 30 mm di diametro e in una specifica lega al cromo molibdeno (per approfondire, “Sotto Esame | Racer 401 RR, l’ultima evoluzione del Tony Kart campione del mondo OK”). Va detto che Tony Kart ha nella propria gamma anche il modello TDX, con tubi da 32 mm di diametro. Il Tony Kart Racing Team, però, ha preferito optare per il modello Racer 401 RR, per diverse ragioni: le caratteristiche del Circuito Internazionale Napoli; la tipologia di motori utilizzata nella OKJ, che non sprigionano potenze tali da incidere in maniera evidente sulla flessione e torsione del telaio; gli pneumatici utilizzati XH3 Vega (option), quindi a mescola dura, e, soprattutto, le caratteristiche fisiche di Enzo Tarnvanichkul. Il pilota thailandese (quattordici anni compiuti) durante i giorni di gara faceva registrare un peso di circa 45 kg e una statura di circa 1,60 m. Benché queste caratteristiche assicurino vantaggi in termini di risparmio del peso complessivo dell’accoppiata pilota-kart (permettendo di aggiungere zavorra nei punti strategici al fine di raggiungere il peso minimo imposto dal regolamento), bisogna sottolineare come possano anche influire negativamente, se non correttamente valutate, sulle reazioni del telaio, il quale, subendo poco trasferimento di carico, tende a lavorare in modo abbastanza “piatto”. Nei kart, infatti, non essendoci ammortizzatori e differenziali, il rapporto tra corporatura del pilota e flessibilità della scocca è un aspetto che va sapientemente gestito. Proprio per questo motivo, anche la scelta, per quello che riguarda il secondo telaio da punzonare (da utilizzare in condizioni di bagnato o per eventuali danneggiamenti irrimediabili sul kart principale), è ricaduta sempre su un Racer 401 RR con tubi da 30 mm di diametro. Date queste premesse non avrebbe avuto senso nella categoria Junior valutare la versione di telaio con tubi da 32 mm di diametro (per avere una opzione telaistica differente rispetto al kart di riferimento), troppo rigido per le sollecitazioni esercitate in questa condizione.