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la prova OK vs KZ. LA SFIDA

28 Aprile 2016

Il mondo dei kart è suddiviso, sostanzialmente, in motorizzazioni monomarcia e a marce. Tra gli amanti delle due classi spesso c’è una sorta di sfida: perché i primi sanno di appartenere alla filosofia originaria del kart, cioè nessuna marcia, solo freno e acceleratore, per concentrarsi sulla ricerca della traiettoria perfetta. I secondi, invece, aggiungono la complessità del cambio e hanno il massimo delle prestazioni. Ma è veramente così, soprattutto dopo l’avvento delle nuove motorizzazioni OK? Siamo andati in pista con due piloti professionisti per scoprirlo

test in pillole
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Confrontare stile di guida e prestazioni tra un kart con motore OK e uno KZ

Prova 1: motore OK con Flavio Camponeschi, team ufficiale CRG
Prova 2: motore KZ con Simo Puhakka, team ufficiale CRG

Alla South Garda Karting di Lonato (BS)

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Asfalto curato e regolare, con buon grip, nel fine settimana post 21° Winter Cup. Il test è stato svolto con telaio CRG e pneumatici Bridgestone.

15°C
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IN TEORIA
MOTORI OK E KZ

I nuovi motori OK hanno dalla loro una ritrovata semplicità costruttiva rispetto ai “vecchi” KF. Sono stati eliminati, infatti, l’avviamento elettrico, costituito da batteria, motorino di avviamento e cablaggi; la frizione e la pompa dell’acqua interna. Di conseguenza cambia notevolmente il funzionamento del motore stesso, soprattutto per l’assenza della frizione e, quindi, per la cosiddetta presa diretta. Altra differenza rispetto ai KF, ma anche ai KZ, l’eliminazione del freno anteriore. Il mezzo si alleggerisce di circa 7-8 Kg ma, da regolamento, il peso minimo scende molto di più: a 145 Kg, ben 15 in meno dei 160 della KF. Con questi nuovi parametri i tempi sul giro dell’OK si avvicinano notevolmente a quelli del KZ.

MOTORE OK
47”220
Assetto
PilotaFlavio Camponeschi
TelaioCRG KT2
AssettoStandard

Il telaio utilizzato con il motore OK ha tubi tutti da 30 mm di diametro. Una caratteristica che, in generale, lo rende più libero e fa scorrere maggiormente il kart, offrendo, però, di contro, meno grip.

Cosa ci aspettiamo

Chiave è l’aspetto legato alle traiettorie e alla frenata.
Il kart motorizzato OK dovrà riuscire a entrare in curva in modo da sacrificare, nel caso, un po’ di velocità in ingresso, per riuscire a mantenere un’elevata velocità di percorrenza e uscire con un numero di giri elevato. In questo modo il kart riuscirà a mantenere una coppia importante anche nel punto più lento della curva.

Analisi

Dal grafico della telemetria, che confronta, su base tempo, i giri del kart con motore OK e quelli del kart con motore KZ, è evidente come la frenata del primo (linea rossa) risulti meno efficace. Basta vedere come la curva della velocità risulti meno inclinata nei punti di staccata. è chiaro che l’impianto frenante limitato alle ruote posteriori è meno efficace di quello del KZ, che sfrutta anche i freni anteriori.
Ancora più interessante è notare che in quasi tutte le curve la velocità minima del kart OK è superiore a quella del KZ, in linea con l’obiettivo di avere la massima scorrevolezza possibile per uscire rapidamente dalla curva. Per fare ciò si sacrifica l’ingresso e si riaccelera leggermente più tardi rispetto a quanto succede con il kart KZ.

Traiettoria

Tramite il sistema GPS della telemetria, abbinato alla mappa del tracciato, si sono analizzate le traiettorie dell’OK e, poi, si sono messe a confrontate con il KZ.
è evidente come la traccia dell’OK (in colore fucsia nel grafico) sia in generale più tonda. Questo si evidenzia soprattutto nei tornantini (punti 1 e 2), dove il kart allarga nettamente di più la traiettoria in ingresso, proprio per poter mantenere una velocità elevata anche a metà curva.

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