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Tkart magazine

Una Volta nella Vita | La prima volta in kart dei piloti di F1

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LA PRIMA VOLTA IN KART DEI PILOTI DI F1

28 Agosto 2022 • 9 min. di lettura
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C’è chi è andato subito forte e chi si è schiantato. Chi ha combinato un “bel casino” e chi ha provato di nascosto dai genitori. Storie semplici e divertenti, quasi normali, di persone (Norris, Liuzzi, Kobayashi…) che con un volante tra le mani hanno poi fatto cose speciali
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Pensando ai piloti di F1, sportivi che hanno raggiunto il massimo apice del motorsport nell’arco della loro carriera, viene naturale immaginare una prima volta alla guida di un mezzo a motore (ovviamente un kart!)... Da predestinati! Nella mente ti disegni una scena da film, nella quale i piccoli futuri talenti disegnano traiettorie perfette e sfrecciano senza sbavature con ancora il pannolino indosso. Invece… C’è chi ha toccato per la prima volta un kart alla veneranda età (considerati gli standard di oggi) di 12 anni (per poi ritrovarsi in F1 qualche anno più tardi) e chi ha letteralmente combinato “un bel casino” (parole sue). Avevamo intuito che la primissima volta dei piloti più invidiati del pianeta potesse essere meno “da sogno” di quanto ci si potesse immaginare grazie ai racconti di Ivan capelli (leggi “Editoriale - Ivan Capelli: la mia prima volta in kart”) e Jaime Alguersuari (leggi “Editoriale - Jaime Alguersuari: la mia prima gara in kart”). Grazie alle testimonianze dirette di Lando Norris, Kamui Kobayashi, Vitantonio Liuzzi, Beppe Gabbiani, Nico Rosberg, Siegfried Stohr, Sebastien Buemi e Gianni Morbidelli (o dei loro genitori) oggi ne abbiamo la conferma.
Lando Norris

“La mia prima volta in kart fu nel 2007 (all’età di 8 anni, n.d.r.), in un piazzale asfaltato davanti casa mia. Con dei coni sparsi qui e lì diedi forma al circuito del mio esordio e cominciai a girare con il kart. Sinceramente non ricordo esattamente cosa provai, ma devo essermi sicuramente divertito molto vista la piega che ha preso la mia vita da quel momento in poi… Ah, come dimenticare? Quel giorno non fui l’unico a provare il tracciato di casa Norris, lo fece anche mio fratello. Solo che per lui l’esperienza non fu poi così piacevole visto che dopo poco fece un incidente”.
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