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TKART magazine Una Volta nella Vita | Provare un kart 4T… dalla guida racing
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PROVARE UN KART 4T… DALLA GUIDA RACING

Max Bernardi
22 Marzo 2020
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Di base il mondo del kart si divide in due grandi tipologie: racing e rental. Da tempo, però, i costruttori sono alla ricerca di un “anello di congiunzione”: un kart low-cost, di facile gestione, ma prestazionale e divertente da guidare. Sulla Pista Azzurra di Jesolo, TKART ha provato la risposta di Tillotson: il kart T4-C1
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Tutti gli appassionati di motori almeno una volta nella vita hanno girato con i kart rental: mezzi pesanti, spinti da motori 4t a basse prestazioni che, per quanto sempre più abbelliti e modernizzati, non regalano quella che si dice una vera “scarica di adrenalina”. Certo, ci si diverte lo stesso, soprattutto tra amici, ma alla lunga, per chi si appassiona, la voglia di provare un kart racing con motore 2T ad alte prestazioni si fa sentire. Il problema è che quei kart, tanto più accattivanti anche esteticamente, richiedono un budget importante, sia per l’acquisto, sia per la gestione. Così, succede che tanti potenziali kartisti rinuncino, oppure che altri, presi dall’entusiasmo, acquistino un mezzo, magari usato, ma lo ripongano in box al sopraggiungere dei primi problemi: è normale quando non si ha troppo tempo da investire nella manutenzione. Perché, in realtà, quello che si vorrebbe è semplicemente accendere il kart, entrare in pista e godersi una giornata pensando solo alla guida.

Partendo da questa consapevolezza, Tillotson, nota azienda irlandese di carburatori a membrana, ha progettato il kart T4-C1. Un mezzo dotato di telaio racing e motore 4 tempi che, grazie alla disponibilità della stessa Tillotson, TKART ha potuto provare sulla mitica Pista Azzurra di Jesolo, kartodromo vecchio stile e, a detta di tutti i piloti che ci hanno corso, tra i tracciati più tecnici presenti in Italia.
Il telaio del T4-C1 è derivato da un telaio racing
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Mark Ffrench, Product Engineer Tillotson Racing mostra a TKART le caratteristiche del T4-C1
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A presentarci il kart appena arrivati in pista è Mark Ffrench (Product Engineer Tillotson Racing): subito colpisce l’aspetto uguale a quello di un kart racing, ad eccezione del motore. Il merito è soprattutto delle carenature di ultima omologa, studiate tramite software CFD (Computational Fluid Dynamics) con lo scopo di migliorare l’aerodinamica.

Ma la vera caratteristica che avvicina il kart T4-C1 a un tradizionale mezzo 2T è il telaio, derivato direttamente da una scocca racing: una scelta fatta per conservarne quanto più possibile le stesse caratteristiche di guida. Nello sviluppo del telaio, spiega Mark, i tecnici Tillotson si sono concentrati nell’aumentarne le doti di scorrevolezza in pista, puntando ad avere, già in configurazione standard, quello che in gergo viene definito un setup “più libero”, eliminando le problematiche dovute all’eccessivo grip che avrebbe finito per dissipare la potenza in uscita di curva del propulsore 4T.

La scocca è formata da tubi da 30 mm di diametro, con un rinforzo che ne aumenta la resistenza alle sollecitazioni e, quindi, la durata. Il telaio ha la possibilità di regolare l’altezza: al posteriore, agendo tramite delle asole presenti sui “castelli” porta flange; all’anteriore, inserendo degli spessori sopra o sotto al fusello.
L’aspetto del kart 4T by Tillotson è molto simile a quello di un kart 2t da competizione
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L’aspetto del kart 4T by Tillotson è molto simile a quello di un kart 2t da competizione
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Sempre all’anteriore è prevista anche la possibilità di variare le geometrie di caster e camber tramite eccentrici regolabili su 8 posizioni. Rispetto agli eccentrici dei kart racing da 20 possibili regolazioni Tillotson ha preferito limitare il numero per aiutare i piloti meno esperti a non perdersi nella ricerca del setup ma concentrarsi sulla guida.

E proprio di guida è giusto parlare, ora, perché, dopo la rapida illustrazione delle caratteristiche del telaio da parte di Mark, è arrivato il momento di indossare tuta, scarpe, guanti, casco e corpetto paracostole per scendere in pista. Sottolineiamo: anche il corpetto paracostole! Perché, a differenza di un kart rental, le maggiori prestazioni del kart Tillotson richiedono una protezione per evitare colpi al costato in appoggio sul sedile durante le curve e il passaggio sui cordoli. L’avviamento del kart è a strappo e risulta semplice. Una volta seduti, la sensazione rispecchia quella che si ha sui kart racing utilizzati nella maggiori competizioni internazionali.
In pista colpisce subito la leggerezza dello sterzo, che, al contrario dei classici rental, è preciso e lineare nell’impostazione di curva. Altra nota positiva riguarda il motore 4t da 225 cc che sviluppa 15 cv: anche in questo caso sicuramento più performante rispetto ai motori dei kart a noleggio. La differenza si nota soprattutto nella zona mista della Pista Azzurra, dove bisogna parzializzare con il pedale dell’acceleratore per raccordare nei migliori dei modi le curve e far lavorare al meglio il telaio, proprio come con un mezzo da competizione.
Il motore è alimentato da un carburatore a membrana realizzato da Tillotson
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Lo sterzo risulta leggero e preciso nell’impostazione delle curve
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