“Non è vero, tutto dipende dalla tipologia di olio utilizzato: con un lubrificante sintetico, in certe condizioni posso fare la
miscela al 3 o, addirittura, al 2%. Con un olio minerale, invece, ne serve di più . Ma il 6% è troppo! Così il motore funziona male! Diciamo che il rapporto giusto per chi non ha troppe pretese è tra il 4 e il 5%, indifferentemente dal motore. In gara, invece, bisogna smagrire un po’ di più: ma per questo è meglio
consultare il proprio preparatore”.
“Non è vero, tutto dipende dalla tipologia di olio utilizzato: con un lubrificante sintetico, in certe condizioni posso fare la
miscela al 3 o, addirittura, al 2%. Con un olio minerale, invece, ne serve di più . Ma il 6% è troppo! Così il motore funziona male! Diciamo che il rapporto giusto per chi non ha troppe pretese è tra il 4 e il 5%, indifferentemente dal motore. In gara, invece, bisogna smagrire un po’ di più: ma per questo è meglio
consultare il proprio preparatore”.
“Nelle gare con i kart monomarcia non c’è la necessità di utilizzare una protezione per la corona, perché i rapporti usati non sono mai troppo grandi da imporlo. Il paradisco è obbligatorio quando il disco freno sporge dai tubi del telaio”
“Nelle gare con i kart monomarcia non c’è la necessità di utilizzare una protezione per la corona, perché i rapporti usati non sono mai troppo grandi da imporlo. Il paradisco è obbligatorio quando il disco freno sporge dai tubi del telaio”
“Sono discorsi complicati: tutto dipende da come la pinza è montata sul telaio, ma all’atto pratico non cambia più di tanto. Osserva un kart in moto sul cavalletto, dai gas e poi frena: su tutte le scocche la ‘coda’ flette alzandosi: questo è l’effetto tra un impianto tradizionale e una pinza ad attacco radiale. Questa è ancorata al telaio, garantendo un fissaggio molto rigido e una deformazione minima quando la pinza è sotto sforzo.”
“Sono discorsi complicati: tutto dipende da come la pinza è montata sul telaio, ma all’atto pratico non cambia più di tanto. Osserva un kart in moto sul cavalletto, dai gas e poi frena: su tutte le scocche la ‘coda’ flette alzandosi: questo è l’effetto tra un impianto tradizionale e una pinza ad attacco radiale. Questa è ancorata al telaio, garantendo un fissaggio molto rigido e una deformazione minima quando la pinza è sotto sforzo.”
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