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Dino Chiesa "lascia" CRG e "torna" alla Zanardi
TKART Staff
18 Dicembre 2016


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Dopo una straordinaria stagione con CRG, Dino Chiesa, uno dei team manager più conosciuti, vincenti e apprezzati del karting, di comune accordo con CRG ha deciso, per il 2017, di tornare sotto una tenda “sua”. Puntando, come da ormai 12 anni, sui telai Zanardi e i motori ufficiali Iame.

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[dropcap]D[/dropcap]ai tempi di Rosberg e Hamilton, passando per De Vries e Stroll, fino ad arrivare ai recenti trionfi di Hiltbrand e De Conto, Dino Chiesa è uno dei team manager più vincenti, in pista, e sicuramente colui che ha “fatto crescere” il maggior numero di piloti poi arrivati al vertice dell’automobilismo.

Il 2016, per lui, è stato un anno straordinario: ricchissimo di vittorie con i piloti CRG, e di soddisfazioni personali, come il Mondiale di F1 del suo pupillo Nico Rosberg, che non a caso ha voluto Dino Chiesa con sé nella serata di premiazione dei Caschi d’Oro.

Ma siccome Dino è un uomo che, anche dopo le vittorie più belle, guarda sempre il traguardo successivo, per l’anno prossimo ha deciso di cambiare.
O, meglio, come lui stesso ha raccontato a TKART, di “tornare a fare quello che ho sempre fatto”.
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Dunque, cosa farà Dino Chiesa l’anno prossimo?
Nel 2017, in accordo con CRG, a livello aziendale, e con Tinini, a livello personale, abbiamo pensato di riprendere bene in mano il brand Zanardi per offrire ai clienti un servizio migliore e in linea con le loro esigenze.

Cioè?
La scorsa stagione ci sono state gare nelle quali sotto la tenda CRG c’erano 20 piloti.

La struttura per gestirli tutti c’è, naturalmente, ma è indubbio che se anziché avere 20 piloti sotto una sola tenda se ne hanno 10 in una e 10 in un’altra, si può offrire un servizio migliore e gestire con più tranquillità e attenzione tutti.

Per questo - ripeto, di comune accordo – con CRG abbiamo deciso di ‘separarci in casa’.

Non è una vera separazione, allora?
Assolutamente no.
Come l’anno scorso non si poteva dire che fossi “tornato” in CRG. Perché in fondo non me ne sono mai andato: ho fatto per anni il team manager lì, poi, 12 anni fa, ho intrapreso l’avventura della Zanardi, che sempre a CRG faceva riferimento.

Nel 2016 ci sono state una serie di circostanze che mi hanno portato per un anno ancora in CRG. L’anno prossimo tornerò a fare quello che ho fatto negli ultimi 12 anni.

Tra noi, comunque, ci sarà totale sinergia e condivisione di dati.

Avremo anche lo stesso programma sportivo: quello classico delle più importanti gare internazionali, alle quali aggiungeremo i maggiori eventi del circuito X30, come Le Mans, l’Europeo RGGMC e la Coppa Europa.

Che piloti porterai con te?
Tom Joyner sarà l’uomo consolidato del team e ricoprirà anche altri ruoli nel corso della stagione.
Poi ci sono tanti nomi con i quali siamo in trattativa e presto verranno ufficializzati altri.

Al di là dei piloti, però, con te ci sarà soprattutto Iame, giusto?
Useremo esclusivamente motori Iame, in tutte le categorie.
E avremo il diretto supporto dell’azienda, sia a livello di materiale ufficiale, sia a livello di sviluppo costante durante tutta la stagione.

Iame è stato un altro dei motivi che hanno portato me e Tinini alla decisione di fare due team diversi: CRG si è legata a TM, in KZ, con l’accordo del motore TM KZ10C Black Edition sviluppato appositamente per loro.

Quindi, quando Iame ha fatto capire di volere un impegno più diretto con un racing team, la richiesta non poteva essere soddisfatta da CRG, e ci ha spinto ulteriormente verso la decisione di fare due realtà differenti.

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2017?
La mia filosofia, come sempre, è quella di far crescere piloti in un ambiente professionale, competitivo, ma anche sereno.
Certo, si punta a vincere, ma la cosa fondamentale è ‘costruire’ il pilota, fargli capire cosa significa fare questo mestiere.

Io voglio che ci sia anche un certo clima all’interno del team, cerchiamo di star bene tutti, di divertirci, per quanto possibile, e di far rimanere il karting uno sport, non solo un business.

E tu di piloti cresciuti bene ne sai qualcosa...
Diciamo che nell’arco di ogni 3 o 4 anni un mio pilota arriva ai vertici del motorsport. L’anno prossimo sarà la volta di Lance Stroll con la Williams F1.

Questo aspetto è sicuramente una delle cose che più mi piace, anche perché, quando un ragazzo come Rosberg, la sera dell’ultima gara che gli ha consegnato il Mondiale, trova il tempo di rispondere a un mio messaggio di complimenti, è davvero una soddisfazione.

Se a questo aggiungi che pochi giorni dopo ero con lui alla premiazione dei Caschi d’Oro di Autosprint, la soddisfazione è doppia.

Dopo tutto questo, cosa vedi ancora, oggi, nel tuo futuro?
Del 2017 abbiamo detto. Nel 2018... penso che cambierà qualcosa in più.

D’altra parte a luglio compio 50 anni, e penso sia ora di pensare a cosa fare da grande.
Chiaro, la mia vita è e rimarrà sempre il go-kart, ma devo iniziare a pensare a come arrivare alla pensione...

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