Ricerche frequenti
Nel precedente articolo dedicato alla telemetria ci siamo concentrati sull’analisi di un giro di pista, confrontando il miglior tempo di due piloti e andando a vedere curva per curva lo stile di guida, per individuare dove uno guadagnasse rispetto all’altro. Questo lavoro è sicuramente utile, ma richiede molto tempo per analizzare tutti i dati e riportare i commenti al pilota così da aiutarlo a migliorare. In sostanza, è il tipico lavoro che si fa, con calma, a fine sessione. Spesso, però, c’è bisogno di analizzare i dati anche durante la sessione, quando il tempo a disposizione è poco. In questo caso è necessario fare riferimento a un numero ristretto di dati che, comunque, permettono al bravo analista di avere un quadro globale della situazione e individuare su cosa lavorare per migliorare nell’immediato.
Quando si è in pista, la prima cosa da fare, appena il pilota rientra e i dati sono stati scaricati, è tenere pronta una tabella con i dati salienti del turno appena concluso. Non ci riferiamo solo ai dati relativi alla prestazione, ma anche a quelli di funzionamento del kart, così da avere tutto ciò che serve per verificare eventuali problemi e agire per tempo. Se si usa un software d’analisi come l’AIM, per esempio, è semplice creare una tabella del genere, dove riportare, giro per giro, i parametri utili a capire il funzionamento del motore, come temperatura dei gas di scarico e temperatura dell’acqua. È importante dargli sempre un’occhiata, subito, così da capire se ci sono problemi di carburazione o di raffreddamento.
Anche in questo caso fare una tabella come la precedente ci aiuta molto. Il primo dato da guardare è sicuramente il tempo sul giro: alla fine è quello che più conta per stabilire la prestazione. Per quanto riguarda la velocità, non è importante solo la massima, ma anche la minima, perché ci consente di capire se, rispetto a un turno precedente, siamo stati in grado di effettuare la curva più lenta del tracciato a una velocità maggiore.
Il dato dello sterzo (vedi colonna della tabella qui a lato) è un attimo meno immediato, per chi non è un esperto: il software AIM riporta quello che viene chiamato “dinamica del segnale”, che indica quanto un segnale si discosta da un valore medio. Più il valore è alto, più significa che il segnale è “rumoroso”. Riferito allo sterzo, significa un maggiore utilizzo dello stesso e, quindi, un maggior numero di correzioni da parte del pilota durante la guida.
Infine, il dato relativo all’acceleratore ci dice per quanti secondi in un giro il pilota riesce a tenere il gas aperto a una percentuale maggiore del 95%: chiaramente, più alto è il numero, meglio è.