Ricerche frequenti
Ormai, nel motorsport, oltre a motore, telaio, gomme e parti meccaniche, anche l’elettronica è diventato un fattore decisivo per determinare una vettura vincente. Il fenomeno, più accentuato in alcune categorie, esiste anche nel kart ed è legato alla nascita dei sistemi di acquisizione dati da installare on-board per monitorare i parametri principali di funzionamento del motore e, più di recente, i sensori che analizzano pilota e messa a punto del mezzo. Lo studio di questi dati aiuta anche a mostrare le differenze di guida tra piloti o i punti in cui un setup premia rispetto a un altro. Per cominciare, in questo articolo facciamo una panoramica delle tipiche schermate dei canali dei sensori più importanti che, se installati, aiutano a capire come si comportano kart e pilota.
Una volta scaricati i dati sul computer, la visualizzazione dipende anche dallo strumento che si è utilizzato e dai relativi programmi; naturalmente, però, le informazioni sono sempre le stesse. La tipica schermata principale è quella che riporta i canali utili per avere, in un unico colpo d’occhio, un’idea generale dell’andamento di un giro di pista (e magari, come nelle schermate qui a lato, un primo raffronto tra due piloti): velocità, sterzo e acceleratore. I grafici possono esser visualizzati in funzione della distanza o in funzione del tempo.
La velocità del kart può essere misurata basandosi sul segnale GPS oppure installando un sensore che legge la velocità dell’assale posteriore o di una, o entrambe, le ruote anteriori.
In questo caso il sensore misura in realtà una velocità angolare che deve essere convertita in km/h conoscendo il raggio di rotolamento della gomma secondo la formula: V[km/h]=ω[rad/s] * R[m]
I due sistemi, GPS e sensori, possono anche essere utilizzati insieme, uno non esclude assolutamente l’altro. Diciamo che, nonostante in teoria entrambi i canali dovrebbero fornire lo stesso valore (poiché entrambi misurano la velocità del kart), è normale notare una differenza nei due grafici. Questa è dovuta allo slittamento della gomma, necessario per generare grip, oppure per via di sobbalzi e sconnessioni che fanno salire e scendere molto bruscamente i giri motore, cosa che viene registrata dai sensori ma non dal GPS.