Ricerche frequenti
Nonostante negli anni gli pneumatici da kart si siano molto evoluti, sia dal punto di vista della carcassa sia da quello delle mescole, e debbano rispettare standard di sicurezza molto più elevati rispetto anche a solo 15 anni fa, il segreto per farli funzionare è sempre quello: gonfiarli alla pressione giusta. Sta al pilota e al team, quindi, trovare il valore corretto di un parametro che, quando si pratica karting ad alto livello, è difficile da indovinare: qualche centesimo di bar in più o in meno può decidere il destino di una gara. Un valore, poi, che è anche l’unico numero che ci può aiutare a interpretare un oggetto misterioso come lo pneumatico. Vi abbiamo invitato sui nostri canali social a fare delle domande in merito, da porre a Stefano Mantese, responsabile sviluppo e competizioni dello storico marchio Vega. Voi non vi siete tirati indietro (abbiamo selezionato le domande più interessanti e frequenti) e Stefano neanche. Ecco le sue risposte.
Il motivo per cui si sceglie di dare le pressioni come riferimento è perché la temperatura è un parametro molto difficile da “catturare” e che viene influenzato da troppi fattori: dalla granulosità dell’asfalto, da quanta gomma c’è sulla pista ecc… Sarebbe troppo complicato da analizzare, specialmente per un amatore. Inoltre, per avere una corretta lettura delle temperature non basta il termometro laser, ma serve il pirometro, uno strumento che non tutti decidono di acquistare. Il termometro laser infatti fornisce una lettura completamente errata. Se, con il kart appena rientrato ai box, per esempio, effettuiamo due misurazioni a pochi secondi di distanza, con il termometro laser la seconda risulterà un po’ più alta perché viene tratto in inganno dalla gomma che, anche a kart fermo, emana tantissimo calore. La vera temperatura che conta, infatti, è quella all’interno della fascia battistrada.
La pressione suggerita è un valore che tiene conto del fatto che un pilota può andare a girare in pista quando gli pare, anche quando le condizioni non sono proprio ideali. È un riferimento soprattutto per chi pratica il kart a livello amatoriale. Il valore suggerito, in sostanza, è un parametro frutto dell’esperienza maturata da un costruttore nel corso degli anni che ha lo scopo di aiutare una platea di utenti molto ampia a ottenere il massimo dallo pneumatico a prescindere da una miriade di variabili, tra cui il peso del pilota o il tipo di asfalto. Durante le gare, invece, rispetto ai valori che indichiamo, si parte sempre con una pressione più bassa (vedi domanda tre per avere un valore più preciso, n.d.r.) visto che l’asfalto molto più gommato dai tanti turni in pista e dai tanti piloti presenti offre più grip e lo pneumatico lavora di più.