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TKART magazine Editoriale | Caso Severiukhin: Tutta la verità sul “saluto nazista”
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CASO SEVERIUKHIN:
TUTTA LA VERITÀ SUL “SALUTO NAZISTA”

Yanek Sterzel
21 Giugno 2022

Vediamo se ci riusciamo. Vediamo se a 2 mesi dall'accaduto è possibile parlare in libertà (senza subire aggressioni verbali, minacce di morte, insulti, condanne popolari...) di quanto accaduto a Portimao il 10 aprile 2022 quando il 15enne russo Artem Severiukhin, sul podio del FIA Karting Championship OK, durante l'inno nazionale italiano, ha fatto un gesto eclatante: un saluto nazi-fascista. Vediamo se riusciamo a ristabilire la realtà dei fatti. Visto che eravamo lì. Mentre tutti quelli che hanno sollevato la più spietata delle “shitstorm”, erano a casa e non sapevano nulla di quanto effettivamente accaduto, ma erano prontissimi a sparare sentenze e ad attuare il massimo della violenza verbale possibile. Vediamo.

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Quello che è accaduto quel giorno lo spiega e riassume molto bene il fermo immagine che ha fatto il giro del mondo, poche ore dopo la finale della categoria OK del FIA Karting European Championship: Artem Severiukhin vince, sale sul podio e durante l'inno italiano si batte il pugno destro due volte sul petto e tende un braccio. Roba di un secondo, massimo due. Noi che siamo presenti non ci accorgiamo di nulla. O, meglio, notiamo il veloce gesto, ma non lo interpretiamo come un saluto nazi-fascista, bensì come una sorta di dedica "fatta con il cuore" (Artem si batte, come detto, due volte il pugno sul petto) a un gruppo di persone che ha di fronte (perché poi, appunto, tende il braccio per un istante come se le indicasse).
Proprio così, perché davanti a lui, alle spalle e più spostato a sinistra rispetto a chi scrive, c'è un gruppo di suoi connazionali russi adulti che lo incita, ride schiamazza e gesticola e mima il gesto. Nessuno dà loro troppo peso, perché siamo tutti rivolti verso il podio, ma comunque è chiaro che alle nostre spalle c'è entusiasmo e agitazione (magari dettati da qualche birra di troppo...) e che Severiukhin è attirato da loro, tanto che alla fine compie quel gesto ormai noto (forse inconsapevolmente del valore che ha e solo perché incitato da chi ha davanti?) e scoppia a ridere rivolgendosi proprio a quelle persone.
Stop, questo è quello che è accaduto. L'inno nazionale italiano termina (Severiukhin, russo, non può correre con bandiera russa per via delle restrizioni imposte a causa della guerra tra Russia e Ucraina, quindi ha scelto di correre con licenza italiana, operazione regolarissima), festeggiamenti, interviste e niente più.

Ecco alcuni dei commenti apparsi sotto i nostri post apparsi sui social e i video su YouTube, riguardanti Artem Severiukhin.

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