Ricerche frequenti
Anzi, si fa proprio fatica a comprendere perché il nome della Raganelli sia sostanzialmente sconosciuto ai più, appassionati di kart compresi, e non sia diventato, invece, un esempio da seguire: unica donna ad essere mai riuscita a vincere un campionato del mondo in una categoria del motorsport fisicamente impegnativa come il kart. L’anno dell’impresa di Susanna Raganelli, dai più chiamata Susy, è il 1966, quando la prova mondiale della classe 100 cc si corse sul circuito di Amager, vicino a Copenaghen, in Danimarca. Susanna, al volante di un telaio Tecno (marchio dei fratelli Pederzani di Bologna, non legato all’attuale brand Tecno la cui sede è vicino a Torino) motorizzato Parilla, vinse tutte e tre le finali previste per quell’edizione, terminando davanti a Leif Engstrom e Ronnie Peterson, non esattamente un pilota qualsiasi, arrivato, da lì a pochi anni, a correre in F1 per 9 stagioni, vincendo 10 GP.
E non si pensi che quello del mondiale fu un singolo exploit, perchè la Raganelli, l’anno precedente, aveva già vinto l’Italiano 100 cc Super e sempre nel ’66 vinse il titolo Europeo a squadre (terzo consecutivo per l’Italia) insieme a Giulio Pernigotti, Duilio Truffo, Mario Costantini e Oscar Sala.
Nata a Roma nel 1946 è stata l’unica donna capace di vincere un Campionato del Mondo di kart. Arrivata a correre anche alcune gare Gran Turismo, si ritirò pochi anni dopo. E la sua storia fu colpevolmente dimenticata troppo in fretta.