Ricerche frequenti
CKR è un’azienda italiana attiva da diversi anni nel karting. Una realtà in crescita che punta moltissimo sulla cura di ogni dettaglio del processo produttivo, con l’obiettivo di ottenere un prodotto di alta qualità. Il Barracuda è il suo telaio di punta: pensato in particolare per le categorie Shifter (ma l’omologa è valida anche per le classi monomarcia), è composto da tubi di diametro 32 mm. Il disegno della scocca non ha subìto grossi aggiustamenti, se non per piccoli affinamenti nei due longheroni con la finalità di aumentare l’appoggio del kart in configurazione KZ.
Una novità più importante si trova negli scatolati posteriori, non più tondi ma, ora, di forma quadra. Ciò, unito alla durezza del materiale, ha permesso di modificare il comportamento del telaio con un vantaggio in termini di aumento del grip. Per regolare le geometrie caster, camber e convergenza all’anteriore, confermato il collaudato sistema Sniper. Gli accessori, infine, vedono CKR affidarsi a Imaf per i sedili e a KG per le carenature, mentre dalla partnership con Douglas Wheels arrivano i cerchi in magnesio montati di serie sul telaio.
Le saldature del nuovo Barracuda sono manuali: una scelta di lavorazione in cui CKR crede molto e che, chiaramente, riguarda tutti i telai della sua produzione. Spiega il titolare Carlo De Bei: “La saldatura ha un’importanza fondamentale per quanto riguarda le prestazioni di un kart racing. CKR ritiene che affidarsi alle mani di tecnici esperti garantisca una qualità superiore rispetto ai robot, che seguono impostazioni programmate. La saldatura manuale permette all’operatore di monitorare ogni step, verificando le tensioni che si creano”.
Al di là del processo di saldatura, ormai ben collaudato (la prima omologa del telaio Barracuda risale al 2005), un aspetto sul quale CKR ha molto lavorato per migliorare il suo telaio top di gamma è la durezza dei tubi: sostanzialmente, si è cercato di definire quali fossero le migliori tipologie di tubi da utilizzare a seconda della gomma impiegata.