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TKART magazine Prima Analisi | Dragon EVO 2, il telaio di punta di Praga Kart
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DRAGON EVO 2, IL TELAIO DI PUNTA DI PRAGA KART

TKART Staff
20 Ottobre 2020
Il nuovo telaio (con tubo tutto da 30 mm di diametro) dedicato alle categorie shifter e monomarcia, mantiene le collaudate soluzioni tecniche dei predecessori abbinate a una componentistica di prima classe come per tutti telai IPKarting. Grandi cambiamenti, invece, a livello estetico con una grafica che dà un taglio netto con il passato.
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TELAIO
FRENI
ACCESSORI
VALORE AGGIUNTO
IL PARERE
SCHEDA TECNICA
Un comparto accessori di primo livello, una grafica completamente rinnovata e un telaio dal disegno consolidato: questo è ciò su cui il gruppo IPKarting ha puntato per il suo nuovo Praga Dragon Evo 2. Nessuna nuova omologa per quanto riguarda la scocca, costituita sempre da tubi da 30 mm sagomati con una piegatrice automatica ad azionamento elettrico e saldati tra di loro manualmente da tecnici altamente specializzati proprio come vuole il processo produttivo di IPK. Confermate tutte le altre soluzioni tra cui gli scatolati porta cuscinetti aperti al posteriore, che consentono al telaio di essere più sensibile alle variazioni del setup, come il cambio della durezza dell’assale, e lo scatolato che supporta il piantone dello sterzo all’anteriore, che offre maggiore rigidità permettendo diminuire le correzioni allo sterzo nei veloci cambi di direzione e a cui è fissato anche il poggiapiedi regolabile.
La regolazione di caster e camber è di nuovo affidata al sistema CCS (Caster Camber System) ideato dalla stessa IPKarting che permette una variazione indipendente di entrambe le geometrie fino a 2 gradi in positivo e 2 in negativo (4 se si monta il dispositivo anche nella parte inferiore delle C come spiegato nel nostro Focus Tech).
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