Sotto la guida del responsabile R&D, l’ingegnere Roland Holzner, Modena Engines, azienda da poco nel kart ma già capace di vittorie importanti, sostenuta da un gruppo come ASPA, rilancia la sua proposta con l’omologa del nuovo motore KZ: l’MKZ 2016
La categoria KZ è cambiata poco negli anni, offrendo stabilità regolamentare e prestazioni. Modena Engines, però, grazie all’estro del suo progettista, l’ingegnere Roland Holzner ha cambiato un po’ le carte in tavola con diverse scelte innovative, seppur in modo controllato per evitare rischi inutili. Inoltre, dopo le contestazioni su alcune soluzioni tecniche della precedente omologa (prima approvata dalla CIK e, poi, contestato in alcune scelte), Modena Engines ha cercato di tirarsi fuori da ogni possibile contestazione. Alla base delle migliorie del nuovo MKZ c’è la fluidodinamica, a partire dall’ingresso dell’aria, prima, e della miscela, poi, nel carburatore e nel pacco lamellare fino a giungere al carter.
È stata definita una nuova altezza e inclinazione del pacco lamellare, aprendo maggiormente l’angolo fra pacco e cilindro, al punto che dal pacco lamella si riescono a vedere i travasi laterali. Così facendo, questi vengono raggiunti dal flusso in ingresso con un andamento più rettilineo e, quindi, più efficiente. Tra i particolari più innovativi c’è sicuramente il pacco lamellare V-Flow che, rispetto a quello tradizionale, evita l’impatto del flusso di miscela con la parte bassa del pistone e indirizza i flussi direttamente verso i travasi laterali.