Se il
tubo resta un ingrediente fondamentale nel telaio di un kart, altro elemento decisivo è la
geometria. In questo senso è interessante confrontare l’
Invader con il
Le Mans, altro
modello di casa Parolin omologato nel 2015Guardando in
pianta il disegno del telaio Invader si nota come i
longheroni siano inclinati verso l’interno del kart nella zona all’altezza del
serbatoio: una scelta fatta per spostare il
punto di torsione verso l’
anteriore del kart. Questa impostazione, sul versante pratico, si traduce in un maggiore
inserimento in curva del telaio, fattore particolarmente importante nelle categorie
shifter, dove lo
stile di guida richiede un ingresso aggressivo del mezzo, a discapito della
scorrevolezza.
Spostandosi al posteriore, va sottolineata la posizione della
traversa, arretrata rispetto al Le Mans in modo da fornire al telaio
maggiore grip e
trazione in uscita di curva.
Non secondari sono gli
scatolati porta gusci alti: una scelta sempre fatta per favorire l’utilizzo nelle classi
KZ, aumentando il grip laterale.
Ha lo scopo di aumentare la
rigidità, invece, il piccolo tubo di diametro minore presente nella zona di fissaggio del
propulsore, che
collega i due tubi principali da 32 mm. La sua presenza garantisce
robustezza ulteriore per ospitare il motore KZ, più
pesante e prestazionale se comparato a un monomarcia.