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TKART magazine Tecnica | Il sedile
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IL SEDILE

TKART Staff
01 Febbraio 2016
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Nel kart, il sedile non serve per stare comodi, ma è un particolare fondamentale da regolare per raggiungere l’assetto ottimale.
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In uno sport in cui il peso è determinante, e nessuno vuole avere un grammo di troppo sul kart (tenendosi quanto più vicini ai limiti minimi imposti dal regolamento: dai 145 kg della KFJ ai 175 kg della KZ), è facile capire quanto il pilota stesso rappresenti una “fetta” importante della massa complessiva in movimento. Di conseguenza, è fondamentale sapere dove tale forza peso agisca e come influenzi le prestazioni del mezzo. Considerato ciò, e dato per scontato il fatto che il pilota stia seduto sul sedile, ne consegue che il posizionamento di quest’ultimo non può assolutamente seguire altre variabili che non siano quelle della ricerca del migliore assetto che si vuole ottenere.
Non è, quindi, la “comodità” a
guidare la decisione di spostare il sedile in una posizione piuttosto che in un’altra, quanto la consapevolezza che la posizione del baricentro, e, di conseguenza, l’assetto generale del mezzo, varia fortemente a seconda che il pilota sia più o meno rialzato rispetto a terra oppure si trovi in posizione più o meno arretrata.
Prima di passare oltre, va anche detto che esistono due tipologie fondamentali di sedili: a fondo piatto e a fondo gonfio (vedi immagini a sinistra). Il primo consente di abbassare maggiormente il sedile e, di conseguenza, il baricentro, ma è più scomodo. Il secondo ha caratteristiche opposte. Per ogni sedile, naturalmente, esistono diverse taglie, per adattarsi al meglio alle dimensioni fisiche dei piloti.
LA POSIZIONE DI SEDILE E PILOTA DETERMINA IL BARICENTRO DEL KART, PONENDOSI, COME UNA DELLE VARIABILI FONDAMENTALI PER L’ASSETTO DEL MEZZO
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Sedile a fondo piatto (1/2) e sedile a fondo gonfio (2/2)
POSIZIONE SEDILE
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RIPARTIZIONE PESI
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DISTANZE
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MODIFICA ALTEZZA
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La posizione del sedile può essere variata sia in senso longitudinale, sia in altezza rispetto al terreno. Solitamente vengono fornite dal costruttore delle misure entro cui si può lavorare per ottenere un determinato set-up o, addirittura, delle misure fisse da rispettare.
Una ripartizione dei pensi nella norma, prevede un carico che gravi dal 55 al 60% al posteriore, e dal 40 al 45% all’anteriore.
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