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TKART magazine Tecnica | La candela
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LA CANDELA

TKART Staff
03 Marzo 2016
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Particolare piccolo, ma fondamentale: è la candela a far scattare quella la scintilla che “dà la vita” al motore
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I motori due tempi da competizione sono estremamente evoluti, perché devono offrire prestazioni elevatissime. Ma, in realtà, i componenti che gli permettono di funzionare sono pochi. Tra questi, la candela è quella che mette in moto il motore, dandogli la scarica di energia tramite una scintilla, dalla quale parte la combustione nell’omonima camera della testa del cilindro. Il numero elevato di giri motore danno poco tempo alla miscela in camera di combustione di bruciare, per cui la scintilla deve essere intensa e tale da far partire una combustione corretta e rapida. I componenti della candela sono sempre gli stessi, ma ottimizzati nel corso degli anni.
È fondamentale che non ci sia nessuna perdita di carica elettrica tra l’elettrodo centrale e il motore, entrambi realizzati in materiale 
metallico e, quindi, ottimi conduttori, per questo il rivestimento ceramico percorre quasi tutto il corpo della valvola. Per aumentare le proprietà isolanti la parte ceramica è realizzata con un andamento curvilineo, che costringe la scarica elettrica a compiere un tragitto più lungo e, quindi, meno probabile. La parte filettata, che nelle candele di uso kartistico ha un passo di 1,25 mm, assicura la candela al cilindro e permettere un contatto termico sufficiente a smaltire parte del calore generato dalla combustione. Infine, ci sono i due elettrodi, quello centrale ad altissimo potenziale, e quello centrale a potenziale nullo. è la differenza di potenziale (misura per indicare il valore di energia accumulata) a generare, grazie anche alla vicinanza dei due elettrodi, la scintilla.
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CENNI DI STORIA
La prima candela distribuita sul mercato è stata quella progettata da Robert Bosch nel 1902. Le prime candele producevano 15 scintille al secondo, oggi hanno un valore 5 volte superiore. La temperatura di picco è passata da 600°C a 900 e la tensione da 10.000 V a valori superiori ai 30.000.
TIPO CALDA
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Le candele calde hanno una minore superficie di contatto, all’interno della parte filettata, tra ceramica e metallo. è la lunghezza di questo tratto che determina il grado termico della candela.
TIPO FREDDA
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Le candele fredde sono quelle che presentano un contatto maggiore tra ceramica e metallo. Il grado termico è un parametro estremamente importante sia nei motori 2T sia in quelli 4T
CIRCUITO ACCENSIONE
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Lo schema mostra, in maniera molto semplificata, il circuito di accensione del kart. L’accensione, montata sull’albero motore dalla parte opposta rispetto al pignone, genera corrente a bassa tensione. La bobina converte la bassa tensione in altissima tensione. Questa arriva all’elettrodo centrale (il positivo della candela) e si va a scaricare, sottoforma di scintilla, sull’elettrodo laterale, che chiude il circuito attraverso la filettatura, solidale con il motore e quindi con la massa a terra.
La candela fa parte di un circuito elettrico che comprende accensione e bobina. La bassa tensione generata, e convertita in altissima tensione, arriva alla candela dove si scarica sotto forma di scintilla. Avere una corrente ad altissimo potenziale (circa 20.000 Volt) è necessario per superare la resistenza dielettrica che si incontra nel passaggio fra i due elettrodi e che è creata dalla miscela aria carburante, che si interpone e funziona come isolante.
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