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TKART magazine Tecnica | Il raffreddamento del cilindro
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IL RAFFREDDAMENTO DEL CILINDRO

TKART Staff
06 Novembre 2017
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I motori da kart usano diversi modi per dissipare il calore prodotto dalla combustione: raffreddamento ad aria; ad acqua, ma anche quello generato dalla miscela fresca che entra nel carter e in camera di combustione. Evidentemente quest’ultimo non può essere sufficiente, da solo, ma spesso permette di fare la differenza fra un motore che scalda troppo e uno che lavora alla temperatura ideale
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L’impianto di raffreddamento del motore, in particolare del motore da kart, può essere realizzato con sistema ad aria libera o ad acqua forzata. Se in passato tutti i motori utilizzavano il primo (cioè sfruttando l’aria che impattava sul motore per via della velocità del kart, senza alcuna ventola che spingesse l’aria stessa verso il motore), oggi, tutti, o quasi, si affidano all’acqua, fatta circolare forzatamente da una girante nel cilindro del motore per raffreddarlo.
Come ben noto, infatti, il motore, durante la combustione, produce energia, sia sotto forma di pressione dei gas (che premono sul pistone e creano la coppia e la potenza per la propulsione), sia sotto forma di temperatura (calore). Questa ha una effetto che in parte è deleterio e rappresenta una perdita di energia.

Il calore, quindi, deve essere dissipato per non danneggiare gli organi del motore, in particolare canna del
cilindro, pistone e fascia, e per non portare alla detonazione, ovvero alla combustione involontaria e anticipata della miscela in camera di combustione che, successivamente, può portare al grippaggio.

Il sistema di raffreddamento serve esattamente a questo: portare via calore dalle zone più calde del motore tramite l’utilizzo di fluidi (gas o liquidi). In particolare, la zona più calda del motore è la camera di combustione, che raggiunge le temperature massime dal lato della scarico, dove passano i gas combusti caldi e la miscela fresca, in pratica, non arriva.
Anche il carter, pur meno caldo, spesso dev’essere in parte raffreddato, perché un volume di miscela interna al carter che abbia temperatura minore risulta più densa e, quindi, permette di avere più miscela che raggiunge la camera di combustione, con conseguenti maggiori prestazioni.
IN PASSATO IL SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO DEI MOTORI PER IL KART ERA SOLO AD ARIA LIBERA
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Alcuni motori del passato con le tipiche alette per favorire il raffreddamento ad aria
SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO
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Lo schema del tipico sistema di raffreddamento di un kart, senza valvola termostatica
PERCORSO DELL'ACQUA
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La pompa spinge l'acqua fredda nel motore per raffreddarlo. Da qui, il liquido, scaldato dalle alte temperature presenti nel cilindro, esce e va verso il radiatore. Questo ha il compito di raffreddare l'acqua che, quindi, torna verso la pompa e ricomincia il giro.
FUNZIONAMENTO DEL RADIATORE
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Il funzionamento basilare del radiatore è piuttosto semplice: l’acqua arriva calda da sopra ed esce, fresca, da sotto. Viceversa l’aria fresca impatta sulla superficie e, scambiando calore con l’acqua, esce riscaldata dalla parte posteriore del radiatore.
I sistemi di raffreddamento, come anticipato, posso essere ad aria libera, aria forzata o liquido forzato. Nei kart sono utilizzati (o lo sono stati) il primo e il terzo.
Il sistema ad aria libera è più semplice ma meno efficace. Sostanzialmente funziona sfruttando l’aria che impatta sul motore grazie alla velocità del kart e che, essendo più fredda, porta via calore raffreddando il propulsore stesso. In questo caso cilindro e testa del cilindro presentano ampie alettature in alluminio atte proprio a incrementare lo scambio di calore fra aria e cilindro.
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