Scegli la lingua.
TKART Magazine TKART Magazine

1 anno di karting a 0,96 € / settimana

Approfittane subito!

Advertisement
Rok Cup Italia, Round 7 - Il Resoconto Delle Gare
TKART Staff
21 Agosto 2024

La ROK Cup Italia fa tappa al Franciacorta Karting Track di Castrezzato (BS) per il settimo e penultimo appuntamento della stagione 2024.

Gli oltre 200 piloti presenti in pista hanno regalato uno spettacolo unico, caratterizzato dal bel tempo e dalle temperature elevate. Al termine della giornata di domenica, sono emersi i seguenti leader di campionato: Alessandro Nanni (Mini ROK), Lyuboslav Ruykov (Junior ROK), Andrea Giudice (Senior ROK), Andrea Sorbello (Expert ROK), Brando Pozzi (Super ROK) e Samuele Leopardi (Shifter ROK).

Mini ROK

Il penultimo appuntamento della ROK Cup Italia attira 52 piloti nella Mini ROK, la categoria dei più piccoli.

Le qualifiche si aprono nel segno di Blazej Kostrzewa: il polacco è il più veloce in assoluto e fa registrare un tempo di 55.958 secondi. Il francese Edouard Ruget si classifica secondo, con la danese Flora Odin terza e l’italiano Davide Di Filippo quarto. David Moscardi centra il quinto posto, seguito da Alessandro Nanni, sesto, e da Farel Dugat Beretta, settimo. Tra i primi dieci trovano spazio, infine, Huifei Xie, Jan Gardzielik e Julian Malo. La lunga lista di nomi prosegue con Dawid Tyndel, Jean Poujol, Giulio Manzoni, Daniel Hakkinen, Vincenzo Salierno, Augustin Feligioni, Marco Verde, Kacper Kluk, Alessandro Cereda, Morgan Zammit Azzopardi, Arthur Benoit, Andrea Carbone, Simone Seveso, Julian Frasnelli, Alessio Ottaviani, Giuseppe Noviello, Nicolas Yerly, Marco Pozzoni, Shae Shield, Guido Ebergenyi, Luca Muzzolon, Leonardo Trombini, Leo Kralev, Edoardo Traina, Johannes Buchhammer, Arvid Svensson, Jamie Ehar, Lorenzo Mattia Rivadossi, Lola Mukhammadiyev, Andrea Croce Screpis, Nicholas Bertolani, Elias Boullier, Byan Filippelli, Ernest Molenda, Camilla Amarotti, Antonio Martin, Giovanni Pasini, Stanislaw Ziarko, Mattia Finadri, Tommaso Pomoni, Jessica Caleja e Miguel Spina.

Non cambia il leader al termine delle qualifying heat. Kostrzewa conserva la vetta della classifica vincendo due manche su due, ma il suo primo inseguitore diventa Nanni, che colleziona un successo e un terzo posto. Ruget e Odin retrocedono rispettivamente al terzo e quarto posto, al contrario di Gardzielik, Poujol e Malo che migliorano il loro piazzamento classificandosi al quinto, al sesto e al settimo posto. Xie conserva l’ottava posizione, precedendo in graduatoria Di Filippo, nono, e Moscardi, decimo.

Nella finale, è ancora Kostrzewa a guidare il gruppo, grazie alla pole position guadagnata con i risultati delle manche eliminatorie. Il polacco tiene a bada inizialmente un poker di avversari formato da Ruget, Gardzielik, Nanni e Poujol e, in appena tre giri, riesce a portare il proprio vantaggio oltre il secondo. Tuttavia, la coppia formata da Nanni e Gardzielik riduce gradualmente il distacco dal leader della corsa, portandosi a due decimi da lui con una tornata ancora da completare. Ma a inserirsi nella contesa per il podio c’è Giuseppe Noviello e Kostrzewa sfrutta la bagarre per allungare e transitare indisturbato per primo sul traguardo finale. Gardzielik batte Nanni e si aggiudica la seconda posizione, con l’italiano classificato terzo davanti a Noviello, quarto. Di Filippo termina quinto e coglie il successo tra gli Under 10.

Junior ROK

Straordinaria partecipazione nella Junior ROK a Franciacorta, con 55 piloti pronti a lottare per la vittoria finale.

I due gruppi delle qualifiche assegnano la pole position a Ioan Tudor Jercan, il più veloce in assoluto in 49.608 secondi. Riccardo Brangero risulta secondo nella classifica combinata, davanti ai connazionali Ettore Sanesi, terzo, Guido Bruno Bidoli, quarto, e Francesco Koci, quinto. Liam Secall centra il sesto posto, con Filippo Pola e Sofia Povazhnaia nelle posizioni immediatamente successive. Top-10 anche Mateusz Wal e Riccardo Repetto, rispettivamente nono e decimo. Si classificano a seguire Lucas Bonhomme, Zackarias Ringstrom, Antonio Reginaldo Pizzonia Neto, Federico Sbardellati, Angelo Pecoraro, Franciszek Bal, Marlon Di Salvo, Emilio Tedesco, Anh Tu Ranghetti, Stefano Zamponi, Mia Cindy Oger, Francesca Pietrini, Oskar Hildebranski, Lyuboslav Ruykov, Olek Mrozik, Borys Blaszczyk, Sebastian Frigolet, Victoria Farfus, Andrea Savoldelli, Alberto Masotto, Michal Zajac, Ettore Di Domenico, Maxim Becker, Enrico Pietro Villa, Mateo Malo, Benjamin Borg Irimia, Andrea Thej, Antonio Campo, Pietro Chesini, Thomas Pan, Sebastian Riedel, Carlo Pongratz, Giulio Mazzolini, Michal Czyzewicz, Julia Angelard, Lena Pichler, Nicolò Carrara, Sacha Shamal, Valerio Viapiana, Jules Castro, Selina Baum, Lucas Pasquinetti, Mattia Vigotti, Aaron Trapletti ed Emma Boschetto.

Anche al termine delle qualifying heat, Jercan è il capoclassifica: il romeno, infatti, colleziona due vittorie e un secondo posto, contro i due successi e il terzo posto del compagno di squadra Brangero, alle sue spalle in graduatoria. Con un primo e due secondi posti, Bonhomme passa dall‘undicesimo al terzo posto, mentre Koci, Pola, Sanesi, Bidoli e Wal si posizionano immediatamente dietro al francese. Parecchio attardati in qualifica, Ruykov e Hildebranski guadagnano rispettivamente la nona e decima posizione.

Il principale protagonista della finale è, ancora una volta, Jercan. Il poleman scatta bene al via e mantiene la prima posizione, mentre Bonhomme balza al secondo posto, anche se poco dopo viene superato da Brangero. Alle loro spalle troviamo Pola, Ruykov, Bidoli e Repetto, pronti a giocarsi il podio. Nonostante la pressione generata da così tanti avversari, Jercan inizia ad aumentare il proprio vantaggio fino a guadagnare oltre sei secondi sul primo degli inseguitori. Con il romeno ormai irraggiungibile, a giocarsi la piazza d’onore sono Brangero, Pola e Ruykov, mentre Bonhomme deve abbandonare anzitempo la corsa. La prova si conclude con un netto successo di Jercan, davanti a Pola, secondo, e a Brangero, terzo. Ruykov si “accontenta” del quarto posto, mentre Sanesi festeggia una positiva quinta piazza. Solo 20° uno dei riferimenti della categoria, Mazzolini, partito 33°.

Senior ROK

Due gare movimentate e incerte fino all’ultimo metro per quanto riguarda la Senior ROK.

Dopo aver ottenuto la pole position nel terzo round di Franciacorta, Giuseppe Gaglianò batte di nuovo la concorrenza in qualifica, proprio sullo stesso tracciato. L’italiano, con un tempo di 48.285 secondi, precede Andrea Giudice, secondo, e Riccardo Ferrari, terzo. Il polacco Kacper Turoboyski si posiziona quarto, seguito da Samuele Di Filippo, quinto, e da Alex Laghezza, sesto. La top-10 vede, inoltre, Lorenzo Bedetti, settimo, Giovanni Polato, ottavo, Kaloyan Varbitzaliev, nono, e Riccardo Salemi, decimo. Seguono, nell’ordine: Federico Zanetti, Piotr Protasiewicz, Franciszek Lassota, Edoardo Prioglio, Franciszek Czapla, Riccardo Chiodo, Ghazi Motlekar, Matteo Lazzarotto, Miled Fernando El Khoury, Andrea Barbieri, Rikardo Bakaj, Daniele Guenzi, Jannik Roth, Luis Moser e Davide Pretosi.

In Gara 1, Gaglianò sfrutta al meglio la pole position e rimane in testa dopo la partenza, con Ferrari in grado di soffiare a Giudice il secondo posto. Tuttavia, quest'ultimo riesce a recuperare la propria posizione poco prima del termine del giro d'apertura e si lancia all'inseguimento del leader della corsa. Mantenendo saldi i nervi e senza commettere sbavature, Gaglianò tiene a bada Giudice per tutta la gara e trionfa sotto la bandiera a scacchi. A contendersi l'ultimo gradino del podio sono, invece, Bedetti, autore di un brillante avvio nelle fasi iniziali poi terzo sul traguardo, e Ferrari, quarto classificato. Di Filippo termina quinto, dopo essersi difeso da Turoboyski, sesto.

In Gara 2, Laghezza guida il gruppo nelle prime curve, ma è Turoboyski a emergere in testa al termine del giro d'apertura. Invece, grazie a un ottimo spunto al via, Giudice balza da settimo a secondo. Sono proprio loro due i principali protagonisti della gara: il polacco mantiene il proprio vantaggio sul rivale e conclude la gara con quasi un secondo e mezzo di margine sul rivale. Davvero concitata la battaglia per il gradino più basso del podio, occupato ancora una volta da Bedetti. Quarto posto per Ferrari, quinto per Gaglianò e sesto per Laghezza.

Expert ROK

I senatori della Expert ROK regalano uno spettacolo mozzafiato nel corso dell’intero weekend di gare.

Alessandro Viganò torna a imporsi in qualifica. Dopo la pole position ottenuta nel secondo round di Jesolo, l’italiano è primo a Franciacorta con il miglior tempo di 49.477 secondi, di 37 millesimi di secondo più veloce rispetto ad Andrea Moretti, secondo. Il leader di campionato Andrea Sorbello guadagna la terza posizione, davanti a Marco Massironi, quarto, e a Filippo Repetto, quinto. Michele Zampieri, in sesta piazza, ha alle proprie spalle Paolo Baselli, settimo, e Daniel Zajac, ottavo. Marco Nannavecchia e Marco Beretta completano la top-10, seguiti in classifica da Marco Congiù, Lucio Maria Fibbiani, Gianluca Rubiolini, Marzio Cavini, Fabio Cretti, Thomas Walti e Luca Davì.

In Gara 1, la partenza vede Viganò in testa dopo i primi metri, davanti a Sorbello e a Moretti. Tuttavia, il poleman commette un errore nel settore centrale e questo favorisce Moretti, in grado di prendere la leadership. Dietro di loro, invece, Zampieri e Baselli sprofondano nelle ultime posizioni. La vittoria diventa presto un affare a cinque tra Moretti, Viganò, Sorbello, Repetto e Massironi, ma nella seconda metà di gara Moretti aumenta il proprio ritmo e solo Viganò tenta di stargli vicino, mentre Sorbello concentra le proprie forze su Repetto. Al termine dei 16 giri in programma, Moretti può trionfare indisturbato sul traguardo, ma la gioia dura poco perché, nel post-gara, riceve una penalità di cinque secondi per aver recuperato la propria posizione prima del via oltre il limite consentito. Vince così Viganò, davanti a Sorbello, Repetto, Massironi e Moretti, scivolato quinto.

In Gara 2, è Cretti a partire davanti a tutti grazie all'inversione dei primi otto di Gara 1. L'italiano è subito in testa alla corsa, davanti a Nannavecchia, Massironi, Zajac, Sorbello e Moretti. Cretti non riesce a scrollarsi di dosso il gruppo degli inseguitori e deve cedere presto il passo a Moretti e Sorbello che, nel frattempo, erano saliti rispettivamente secondo e terzo. Con pista libera, la coppia Moretti-Sorbello inizia la propria fuga. I due chiudono rispettivamente primo e secondo sul traguardo finale. Dietro, Zajac e Repetto si contendono il gradino più basso del podio: grazie a un sorpasso deciso al terzultimo giro, l'italiano precede il polacco in classifica. Viganò, Massironi, Nannavecchia e Beretta completano i primi otto, mentre Cretti è costretto al ritiro a metà gara.

Super ROK

Due vincitori diversi e tanti colpi di scena nella Super ROK, categoria tra le grandi protagoniste del weekend di Franciacorta.

Quarta pole position stagionale per Alex Desario, autore del miglior tempo di 47.528 secondi in qualifica. L’italiano riesce a imporsi davanti alla monegasca Gaia Cardinali, seconda, al polacco Bartosz Grzywacz, terzo, e allo sloveno Aleksandar Bogunovic, quarto. Omar Matteo Mosca occupa il quinto posto, seguito da Brando Pozzi, sesto, da Zachary Taylor, settimo, e da Luca Magnussen, ottavo. Alessandro Zini e Thomas Carnovali sono rispettivamente nono e decimo. La classifica prosegue con Christian Canonica, Nicolò Coppotelli, Massimiliano Alosa, Chiara Bolognini, Manuel Gritti, Matteo Favero, Mattia Gafforelli, Lorenzo Poletti, Liberiano Guerra, Domenico Cicognini e Renius Jejdling.

In Gara 1, Desario difende egregiamente la prima posizione da Grzywacz, partito al suo fianco, mentre Bogunovic e Mosca scavalcano Cardinali al via. I primi due giri vedono Desario saldamente in testa. L’italiano, però, all’inizio del terzo giro è costretto al ritiro per un problema tecnico. Grzywacz eredita il testimone dall’italiano, ma si ritrova pressato da Bogunovic, Cardinali e Pozzi. Mosca, invece, scivola settimo, dietro anche a Zini. All’11° passaggio arriva un nuovo colpo di scena: in una concitata bagarre per le posizioni di vertice, Bogunovic finisce fuori pista e retrocede al 12° posto. Tre tornate dopo, Mosca e Canonica entrano in contatto al primo tornante e si ritirano. Infine, all’ultimo giro, Cicognini – in quel momento risalito al quarto posto – si tocca con Pozzi ed entrambi perdono terreno e posizioni in classifica. Il concitato finale termina con la vittoria di Grzywacz, davanti a una solida Cardinali, seconda, e a un sorprendente Magnussen, terzo. Tuttavia, la classifica cambia con la penalità di cinque secondi inflitta a Cardinali per lo spoiler frontale in posizione non corretta: Magnussen e Coppotelli salgono sul podio, con dietro Taylor, Bogunovic, Bolognini e Cardinali.

In Gara 2, sfruttando al meglio l'occasione di partire in pole position, Poletti è in testa fin dalle prime battute. Bogunovic è autore di una partenza sprint e sale al secondo posto, davanti a Bolognini e Grzywacz. Poletti dura poco come leader perché, già al secondo giro, Bogunovic e Grzywacz conquistano la prima e la seconda posizione. Inizialmente il polacco prova a impensierire lo sloveno, ma quest'ultimo resiste alla pressione e, anzi, distanzia il rivale. Grazie a questa performance, Bogunovic vince la prova con 1.400 secondi di vantaggio su Grzywacz, secondo. Dietro di loro, è Pozzi a occupare a lungo il terzo posto, ma nel finale viene superato da un arrembante Luca Magnussen, ancora una volta sul podio. Canonica, Taylor, Desario e Bolognini appaiono tra i primi otto classificati. Nono Poletti. Ritirata Cardinali per un incidente.

Shifter ROK

In scena, ovviamente, anche la Shifter ROK, la categoria a marce della ROK Cup Italia.

L’attuale leader di campionato Samuele Leopardi parte con il piede giusto in qualifica e, grazie a un tempo di 46.980 secondi, fa registrare la quarta pole position consecutiva. Boris Cutaia e Roberto Manduchi sono rispettivamente secondo e terzo, entrambi a pochi millesimi di secondo dal poleman Leopardi. Marco Chiarello si piazza quarto, seguito da Riccardo Rigodanza, quinto, da Marco Acquarella, sesto, da Filippo Fiorentino, settimo e da Lorenzo Ripamonti, ottavo. Federico Diana e Davide Cordera occupano gli ultimi due posti disponibili in top-10. La categoria vede in azione anche Andrea Zemin, Mattia Rossetti, Pietro Fioravanti, Paolo Fracasso, Adrian Labuda, Giacomo Maman, Federico Squaranti, Riccardo Franciosi, Cristian Lovi, Philippe Ehrensberger, Pietro Gobbi, Lorenzo Rubes, Kevin Ceccarelli, Enzo Pirovano, Leonardo Saba, Leonardo Boccardi, Lorenzo Paganini, Alessandro Tagliacollo, Ivan Siletskiy, Alessandro Risi e Massimiliano Pezzucchi.

In Gara 1, Leopardi brucia tutti allo start e prende immediatamente il comando delle operazioni, con Cutaia, Chiarello e Rigodanza nel ruolo di primi inseguitori. Tuttavia, una serie di incidenti nelle retrovie costringono il direttore di gara a imporre la "slow" e i piloti interrompono momentaneamente le ostilità. Alla ripartenza, Leopardi mantiene la propria leadership, ma nel corso dei giri successivi deve guardarsi le spalle da un minaccioso Cutaia che più volte tenta l’affondo, ma senza successo. La bandiera a scacchi sancisce la vittoria di Leopardi e il secondo posto di Cutaia, ma quest’ultimo riceve successivamente una penalità di cinque secondi per lo spoiler anteriore in posizione non corretta. Così, sono Chiarello, secondo, e Rigodanza, terzo, a occupare i restanti gradini del podio, precedendo in classifica Acquarella, quarto, e Cutaia, retrocesso al quinto posto.

In Gara 2, l’inversione dei primi otto classificati di Gara 1 favorisce Rossetti che, dalla pole position, è in testa fin dallo spegnimento dei semafori. Al contrario, Fiorentino non parte bene dalla prima fila e sprofonda subito nelle retrovie. Dopo poche curve, è Diana a prendere in mano le redini della corsa, seguito a ruota da Leopardi. Rossetti, invece, è costretto a cedere successivamente il passo anche a Cutaia e a Rigodanza. Inizialmente, è Leopardi a tentare di rimanere vicino a Diana, dopodiché il ruolo di primo inseguitore passa a Cutaia che, tuttavia, non riesce ad azzerare il gap dal leader. Diana taglia per primo il traguardo, mentre Cutaia è squalificato dalla prova per aver tentato di rimontare lo spoiler anteriore. La piazza d’onore va nelle mani di Leopardi mentre Rigodanza sale sul terzo gradino del podio. Rossetti e Fracasso si posizionano rispettivamente quarto e quinto.

 Press Release © OTK Kart Group 

Esplora questi e tanti altri
contenuti premium