La ROK Cup Winter Trophy apre nel migliore dei modi la nuova stagione del monomarca by Vortex, con un totale di 144 partecipanti, provenienti da tutta Europa (e non solo), al South Garda Karting di Lonato (Italia). Una competizione su due giorni che ha incoronato i campioni 2023: Shen Zeyu (Mini ROK), Maksymilian Rafalik (Junior ROK), Patrik Fraboni (Senior ROK), Martin Hudec (Expert ROK), Davide Cicognini (Super ROK) e Marco Tormen (Shifter ROK).
Mini ROK
Dopo la grande adesione registrata lo scorso anno, la Mini ROK “si allarga” e accoglie un numero record di 43 piloti sulla griglia di partenza.
I partecipanti vengono suddivisi in due sessioni di qualificazione e la classifica combinata determina i quattro gruppi per le manche eliminatorie di sabato e domenica. Alessandro Nanni vince la sfida contro il cronometro e registra il miglior tempo di 55.510 secondi, migliore di 22 millesimi rispetto a Norbert Plaszewski, secondo. Martina Rumlenova, vincitrice dell’edizione dello scorso anno, è terza, davanti a Gustav Christensen, quarto, Dario Palazzolo, quinto, e Angelo Pecoraro, sesto. Il campione della ROK Cup Italia in carica, Shen Zeyu, è settimo e precede Justin Paul Di Lucia, ottavo, Milosz Smuk, nono, e Ilias Mitaki, decimo. La graduatoria continua con Antonio Ianni, Kacper Rajpold, Shae Shield, Manuel Ranica, Mateusz Wal, Patrick Salistean, Lorenzo Zucchetto, Mikolaj Gawlikowski, Victor Thomas Gorun, Jan Gardzielik, Patrick Orvandi, River Nilsson, Franciszek Bal, Julian Frasnelli, Iven Ammann, Kacper Kluk, Jan Michaleczko, Marcell Zsebo, Raul Teodor Secara, Carlo Pongratz, Diego Bertellini, Endrik Peets, Johannes Buchhammer, Ksawery Dudkowski, Dawid Tyndel, Davide Di Filippo, Tommaso D’Ambrosio, Alberto Masotto, Dominik Wojcik, Robin Semet, Pavel Petras, George Matei Gavril e Luca Muzzolon.
Come spesso accade in questa categoria, le qualifying heat rimescolano le carte in tavola. Non per il leader, però: Zeyu vince due gare e conclude l’ultima con un secondo posto, quanto basta per guadagnare la leadership della classifica intermedia. Una vittoria anche per Palazzolo, secondo, mentre Di Lucia guadagna la terza posizione. Plaszewski e Smuk sono rispettivamente quarto e quinto, mentre Pecoraro firma un successo e rimane stabile in sesta posizione. Settimo Nanni, ottavo Mitaki, nono Rajpold e decimo Gawlikowski.
Al via della finale, ottima partenza di Zeyu, seguito a ruota da Di Lucia, Smuk, Nanni e Rajpold, mentre Palazzolo accoda in sesta posizione. Shen cerca di scrollarsi di dosso i propri avversari, ma Di Lucia, Smuk e Nanni non perdono di vista il leader della gara. Al 5° giro, Di Lucia si porta davanti a Shen, ma il cinese risponde per le rime nel passaggio successivo. Nell’ultima tornata, è il turno di Nanni (nel frattempo salito al secondo posto) a provare l’affondo su Shen, ma quest’ultimo rimane saldamente in prima posizione e vince la corsa, proprio davanti a Nanni. Di Lucia si difende da Rajpold e chiude in terza posizione.
Junior ROK
Combattuta e incerta fino all’ultimo metro la Junior ROK, altra grande protagonista del weekend di Lonato.
Maksymilian Rafalik è il più veloce nelle qualifiche di sabato, con il tempo di 49.414 secondi. Nicolas Marchesi segue in seconda posizione con un ritardo di 155 millesimi di secondo, mentre Antoni Kosiba si aggiudica il terzo posto. Quarto Lukas Horcicka, davanti a Guido Bruno Bidoli, quinto, a Giulio Mazzolini, sesto, e a Franciszek Czapla, settimo. Nei primi dieci troviamo anche Elia Epifanio, ottavo, Alex Desario, nono, e Oskar Chmiel, decimo. La classifica prosegue poi con: Filippo Pola, Adam Sydor, Alex Laghezza, Morgan Knudsen, Andrea Bruscino, Fred Saareks, Luigi Pace, Lorenzo Lenzi, Marcel Matyjewicz, Matteo Rainalter, Zackary Taylor, Riccardo Maglioli, Kacper Bonder e Piotr Maluszynski.
Anche durante le tre manche eliminatorie di sabato e domenica, Rafalik si conferma l’uomo da battere in vista della finale. Il polacco mette a segno due vittorie, un secondo posto e rimane saldamente al vertice della classifica intermedia, con Marchesi sempre nel ruolo di primo inseguitore grazie un successo e due terzi posti. Dietro di loro troviamo Kosiba, Knudsen, Horcicka, Czapla, Epifanio, Desario, Mazzolini e Taylor, quest’ultimo risalito dal 21° posto in qualifica.
Al via della finale, Rafalik tiene a bada Marchesi, Horcicka, Epifanio, Kosiba e Czapla, mentre Knudsen perde diverse posizioni, fino a stabilizzarsi al decimo posto. Marchesi non si lascia scappare Rafalik e, anzi, passa all’attacco nel corso del 2° giro, riuscendo a conquistare la leadership momentanea della gara. Nel frattempo, Czapla scavalca la coppia Kosiba-Epifanio, raggiunge Horcicka e guadagna a sue spese la terza posizione. Marchesi sembra lanciato verso la vittoria, ma la direzione gara gli applica 5 secondi di penalità per non aver rispettato la procedura di partenza. Di conseguenza, l’italiano si ritrova virtualmente terzo: per questo cerca in tutti i modi di allungare su Rafalik e Czapla, ma quest’ultimi due non mollano la presa. Marchesi, Rafalik e Czapla transitano in quest’ordine sotto la bandiera a scacchi, ma il successo va nelle mani proprio di Rafalik. Czapla e Marchesi completano il podio finale.
Senior ROK
Ancora una volta, la Senior ROK regala emozioni e continui ribaltamenti di scena.
La giornata di sabato si apre all’insegna di Patrik Fraboni, autore del miglior tempo nelle prove cronometrate. L’italiano ferma il cronometro a 48.427 secondi, quasi un decimo più veloce del secondo classificato Andrea Giudice. Lorenzo Bedetti ottiene la terza posizione, seguito da Vittorio Maria Russo, quarto, da Samuele Di Filippo, quinto, e da Emanuele Bruscino, sesto. Quarta fila per Aleksandar Bogunovic e Colin Würthenberger. La quinta, invece, è appannaggio di Adrian Labuda e Piotr Orzechowski. La classifica prosegue con Clon Mazny, Nicolò Coppotelli, Lukasz Grabowski, Adam Tomasz Piszczako, Christian Canonica, Antonio Parlapiano, Gabriel Moretto, Jakub Jarosz, Mateusz Piszczako, Sachel Rotgé, Nicole Ameglio, Andrea Lopetrone, Edoardo Prioglio, David Stefan Dragan, Filip Bartos, Marcin Zajac, Radim Guichen, Lorenzo Bertonelli, Michael Jelinek, Emanuele Romanelli e Oli Kobiela.
La situazione ai piani alti cambia notevolmente nel corso delle tre manche eliminatorie, con Giudice capace di salire dal secondo al primo posto seguito da Di Filippo e Dragan terzo, quest’ultimo autore di due vittorie nonostante il 24° posto in qualifica. Bogunovic occupa la quarta posizione, mentre Fraboni scivola quinto sebbene arrivi un successo nella prima manche. Moretto, Russo, Wazny, Bedetti e Adam Tomasz Piszczako completano la top 10.
Giudice non spreca la chance di partire in pole position: il pilota italiano prende le redini della corsa, con Dragan, Fraboni, Russo e Bedetti subito all’inseguimento. Al contrario, Di Filippo non scatta bene al via e arretra in sesta posizione. A farsi largo nel gruppetto di testa c’è Fraboni che, in poco meno di due giri, si appropria della prima posizione e inizia ad allungare su Giudice e su Russo, nel frattempo passato al terzo posto. Dietro di loro si scatena un’accesa battaglia per la quarta posizione tra Dragan, Bedetti, Bogunovic, Moretto, Di Filippo e Würthenberger: tra questi emergono proprio i primi due, Dragan e Bedetti, che velocemente riducono il distacco da Russo. Intanto, Fraboni è ormai irraggiungibile e trionfa in solitaria sul traguardo finale. Giudice conclude secondo, con oltre tre secondi di ritardo dal leader, mentre Dragan scavalca Russo e ottiene il gradino più basso del podio. Ma nel post-gara, a causa dello spoiler frontale in posizione non corretta, Dragan riceve 5 secondi di penalità e Russo si riappropria del terzo posto.
Expert ROK
Uno show unico quello realizzato dai protagonisti della Expert ROK, la categoria dei piloti più esperti della ROK Cup.
Tino Donadei si ripresenta alla ROK Cup Winter Trophy forte della vittoria nell’edizione 2022 e, infatti, l’italiano non delude le aspettative con la pole position di 49.519 secondi. Michele Zampieri, a podio lo scorso anno, segna il secondo miglior tempo, seguito da Martin Hudec, terzo, e Davide Gherardi, quarto. Antoni Bal occupa la quinta posizione, davanti a Sona Ptackova, sesta, ad Alessandro Viganò, settimo, e a Pier Giuseppe Di Landro, ottavo. Quinta fila per Filippo Repetto e Marco Beretta, mentre Andrea Bicciolo, Daniel Zajac e Fabio Cretti chiudono il gruppo.
Le manche eliminatorie vedono uno score perfetto da parte di Bal, con tre vittorie su tre gare disputate. Sale in seconda posizione Ptackova con tre podi, capace di precedere Gherardi, terzo, e Hudec, quarto. Donadei e Zampieri scendono rispettivamente in quinta e in sesta posizione, con Beretta, Viganò e Di Landro nelle posizioni immediatamente successive. Cretti abbandona il fondo della classifica e sale al decimo posto, sorpassando Repetto, Bicciolo e Zajac.
In finale, Bal non sbaglia la partenza e transita al comando alla prima curva, con Ptackova a coprire le spalle del compagno di squadra da Hudec, Zampieri e Donadei. Rapidamente, davanti si forma un quartetto composto da Bal, Ptackova, Hudec e Zampieri, senza, però, che nessuno azzardi un attacco nei primi giri. Ma arriva subito il primo colpo di scena: i commissari sportivi ritengono non corretta la procedura di partenza di Ptackova e gli assegnano 5 secondi di penalità. La ceca decide quindi di passare in testa e di tentare il difficile allungo, ma Bal, Hudec e Zampieri non cedono di un millimetro. La bandiera a scacchi vede Ptackova prima, Bal secondo, Hudec terzo e Zampieri quarto, ma la vincitrice retrocede con la penalizzazione al quarto posto e, di conseguenza, la vittoria va al compagno di squadra, Bal. Ma, ancora una volta, cambia l’esito della classifica: per lo spoiler frontale in posizione non corretta, Bal arretra dietro a Ptackova. Così, Hudec vince la prova, Zampieri conquista la piazza d’onore e Ptackova chiude sul gradino più basso del podio.
Super ROK
Protagonista come sempre anche la Super ROK, la categoria più prestazionale dei kart monomarcia del monomarca by Vortex.
Domenico Cicognini ritorna protagonista della Super ROK, dopo un anno trascorso nella Shifter ROK. Il pilota italiano mette il proprio sigillo nelle qualifiche con il miglior tempo di 47.851, 119 millesimi più rapido rispetto a Bartosz Grzywacz, campione in carica Senior ROK per quanto riguarda la ROK Cup Italia. Lynn Neuhaus si classifica terza, con Paolo Dung Pastori quarto e Gaia Cardinali quinta. Kinga Wojcik e Michael Bartoszuk chiudono rispettivamente sesto e settimo, mentre Matilde Seregni occupa l’ottava posizione.
Cicognini ribadisce la propria supremazia anche nel corso delle manche eliminatorie, con una serie perfetta di tre vittorie su tre e zero punti penalità. Grzywacz ottiene sempre il secondo posto e mantiene saldamente il proprio ruolo di primo inseguitore, mentre Lynn risulta terza nella classifica intermedia. Pastori rimane quarto, davanti a Bartoszuk, Cardinali, Wojcik e Seregni.
Con queste premesse, Cicognini è il candidato numero uno per la vittoria finale. Al via, l’italiano mantiene saldo il comando mentre Grzywacz si attacca al posteriore del rivale, sebbene faccia “a spallate” con Neuhaus nelle prime curve. Cicognini è un vero e proprio martello pneumatico e, a suon di giri veloci, distanzia sempre più Grzywacz. Dietro di loro, Neuhaus, Cardinali e Pastori iniziano una vivace lotta per la terza posizione, finché proprio quest’ultimo deve alzare bandiera bianca a tre giri dal termine. Nel frattempo, Cicognini vince la corsa, con oltre un secondo di vantaggio su Grzywacz, secondo, mentre Neuhaus svetta nel duello con Cardinali e si posiziona terza. Tuttavia, un comportamento scorretto durante il giro di rientro da parte di Grzywacz nei confronti degli altri piloti non passa inosservato ai giudici sportivi che, di conseguenza, decidono di squalificarlo. Sul podio salgono quindi Cicognini, Neuhaus e Cardinali.
Shifter ROK
La Shifter ROK, categoria con il cambio del monomarca by Vortex, non smette di regalare ripetute emozioni nel corso del weekend di Lonato.
Le prove di qualificazione vedono svettare Federico Mascialino, con un tempo di 47.053 secondi. Per appena 16 millesimi di secondo, Nicola Rossini non centra la pole position e si ferma in seconda posizione. Velocissimo anche Marco Tormen, terzo con 76 millesimi di ritardo, così come Andrea Zemin, quarto classificato. Riccardo Rigodanza si piazza quinto, davanti a Niki Taylor, sesto, a Daniele Demartis, settimo, e a Gabriele Bensi, ottavo. Davide Cugini e Andrea Aliberti completano la top 10, con le posizioni immediatamente successive occupate da Filippo Calligaris, Fabrizio Morardo, Manuel Daziano e Massimiliano Pezzucchi. Successivamente troviamo Mattia Rossetti, Alessio Foresto, Marco Acquarella, Edoardo Sabatino, Philippe Ehrensberger, Victor Martin Odin, Francesco Buffa, Patrick Di Giuseppe, Ferruccio Alacqua, Pietro Gobbi e Andrea Antonello.
Con tre secondi posti nelle manche eliminatorie, Demartis passa in testa nella classifica intermedia, seguito da Zemin, Taylor e Bensi. Rigodanza e Cugini occupano rispettivamente la quinta e la sesta posizione, mentre Rossini è settimo con due vittorie e un 24° posto a rovinare il suo ruolino di marcia. Daziano è ottavo, con Foresto nono e Tormen, autore di un successo, decimo. Il poleman Mascialino, invece, precipita addirittura al 23° posto.
La finale di domenica diventa il palcoscenico per uno show senza esclusione di colpi. Zemin brucia tutti alla partenza e passa in testa, con Demartis secondo; tuttavia, il poleman viene sfilato anche da Bensi alla prima curva e deve difendersi da Cugini, Tormen e Rigodanza. Con campo libero davanti a sé, Zemin tenta la fuga e si porta a oltre mezzo secondo sugli inseguitori, ma la sinfonia cambia quando Demartis si riporta in seconda posizione: l’italiano raggiunge Zemin e, a metà corsa, lo supera. Senza forzare troppo la mano, Demartis chiude in bellezza il weekend transitando per primo sul traguardo finale, mentre, dietro di lui, la coppia Tormen-Rossini beffa Zemin e conquista i restanti due gradini del podio. Ma arriva una doccia fredda per Demartis, dopo le verifiche tecniche: gli steward accertano che il suo spoiler frontale è in posizione non corretta e lo penalizzano di 5 secondi. Demartis retrocede così in settima posizione, mentre Tormen viene eletto vincitore. Rossini guadagna la seconda posizione, Zemin, invece, la terza.
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