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TKART magazine Come Fare a | Accessori per il kart con la stampante 3D
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ACCESSORI PER IL KART CON LA STAMPANTE 3D

Max Bernardi
26 Luglio 2017
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1 CONTINUO SVILUPPO
“Il kart è un mezzo semplice, da anni sempre uguale nelle forme del telaio”. Questa affermazione, frequente e un po’ abusata, contiene senza dubbio un fondo di verità. Da anni, infatti, quasi tutti i telai in produzione hanno disegni della scocca “classici” e simili tra loro. Ciò, però, non significa che il kart sia fermo rispetto al passato. Solo che la differenza non è nelle forme del telaio quanto nella diversa tipologia di tubo usato e nel processo di saldatura. Ma il principale segnale di una “corsa allo sviluppo” che non si arresta mai, è ben più evidente nel settore degli accessori: impianti frenanti, fuselli, pedali, mozzi... tutte le parti del telaio sono in continuo miglioramento.
IPK, azienda produttrice dei telai Praga, Formula K e OK1, è una delle realtà più prolifiche nel testare e proporre nuovi accessori, ed è convinta che riuscire a produrre prototipi nel mino tempo possibile e senza fermare la produzione di serie sia un fattore fondamentale. Per questo, ha puntato molto sull’introduzione della stampante 3D. TKART è andato a vedere come funziona.
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2 PROGETTAZIONE E DISEGNO IN 3D
Tutto comincia con un disegno. È questo il primo passo per rendere concrete le idee dell’ufficio tecnico, da una parte, e le richieste del responsabile tecnico del racing team, dall’altra. Tutte le indicazioni vengono attentamente valutate e prese in considerazione per realizzare a computer, il disegno CAD in 3D del particolare da realizzare. Si tratta di una delle fasi più importanti, nella quale, in base all’accessorio, vengono studiati i possibili materiali, gli spessori, la resistenza, la funzionalità e, non da ultimo, l’estetica. Il disegno 3D che si ottiene è la rappresentazione, su monitor, del pezzo da produrre, con le giuste dimensioni e tutte le caratteristiche del prodotto finito. Su questo, i tecnici possono ulteriormente ragionare e valutare eventuali altre modifiche rispetto all’idea originale.
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3 LINGUAGGIO STAMPANTE
Realizzato il disegno al computer, lo si esporta nel formato di lettura del programma CAM specifico per la stampante 3D. Una volta importate le informazioni, bisogna impostare i parametri per preparare il linguaggio necessario alla stampante per eseguire il pezzo. I parametri fondamentali sono:

POSIZIONAMENTO: la posizione del pezzo rispetto al piano della macchina è importante. Se le dimensioni lo consentono, infatti, si possono creare più pezzi contemporaneamente (per esempio, con le pastiglie dei freni). Il lato che necessita di più lavorazioni va rivolto verso l’alto, per ottenere una maggiore definizione.

QUALITÀ: dipende, semplificando, dalla “quantità” di plastica che si usa. Sull’asse Z si imposta il valore dello spessore dello strato di plastica che la macchina rilascerà per formare il pezzo: per avere un’alta definizione si possono fare “step” da 5 centesimi. Più si sale con i valori (fino a 1,2 decimi), minore sarà il tempo necessario per realizzare il pezzo ma anche la sua qualità.
Altro fattore influente è il riempimento, ovvero il parametro che definisce, in percentuale, quanto materiale inserire dentro l’oggetto che si crea. Se interessa solo l’estetica, e non la solidità, si può inserire un valore basso. Più alto è il valore, maggiore sarà la qualità ma anche il tempo necessario alla realizzazione.

ADESIONE AL PIANO DI STAMPA: ci sono diverse tipologie di fondo su cui stampare. Solitamente il piano della macchina va coperto con scotch carta per evitare di rovinarlo. Lo scotch migliora anche la presa del pezzo sul piano. La definizione migliora se si utilizza una lastra di vetro appoggiata sul piano della stampante, grazie alla superficie più liscia su cui appoggia il materiale.
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4 ESPORTAZIONE E PREPARAZIONE
Quando tutti i parametri sono impostati, in base a essi e in base alla tipologia del pezzo da produrre, il programma fornisce dei dati interessanti relativi alla durata della stampa e al materiale necessario per la produzione. Nel caso del portacuscinetto utilizzato per questo articolo, sono necessari 19 metri di filo e 6 ore di tempo, per un prototipo il sui peso finale sarà di 58 grammi.
A questo punto il lavoro del computer è finito. Rimane solo da esportare il file per ottenere il G-code (il linguaggio formato da coordinate seguite dalla macchina) da inserire o inviare alla stampante per avviare la stampa vera e propria. Non prima, però, lo ricordiamo, di aver pulito attentamente il piano della stampante e aver applicato lo scotch carta.
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