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TKART magazine Come Fare a | La corretta manutenzione di catena, corona e pignone
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LA CORRETTA MANUTENZIONE DI CATENA, CORONA E PIGNONE

Max Bernardi
25 Agosto 2020
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La trasmissione del kart è formata da catena, corona e pignone. Elementi che tutti conosciamo ma che, a differenza di altri veicoli, per esempio bici o moto, sono sottoposti a un maggior stress dovuto alle forze in gioco e all’assenza di parastrappi. L’errore comune è tralasciare la manutenzione e non sapere riconoscere i campanelli d’allarme che richiedono la sostituzione di un componente usurato. Va detto che un guasto alla trasmissione, la rottura della catena per esempio, può avere ripercussioni anche sul motore. Nel caso di motori senza limitatore di giri, potrebbe verificarsi un fuorigiri con conseguenti danni per la biella che andrebbe quindi sostituita con costi sicuramente più onerosi rispetto a quelli che si possono sostenere per mantenere in perfetta efficienza catena-corona-pignone, riducendo così questo tipo di guasti e danni.
Vediamo allora le corrette procedure per avere una trasmissione sempre efficiente.
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La trasmissione del kart è formata da catena, corona e pignone. A seconda che si tratti di kart monomarcia o a marce, però, questi elementi assumono forme e dimensioni diverse.
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C’è poi una ulteriore tipologia di trasmissione: parliamo di quella adottata unicamente dalla motorizzazione Rotax DD2, che non ha catena corona e pignone, ma ha l’assale passante direttamente dentro il carter motore. Per questo tipo di motore, ovviamente, non valgono tutte le indicazioni fornite in questo articolo. Photo credit: PSL Karting
CATENA - COME È FATTA
Nel karting si usano due tipi di catene, una per i motori monomarcia, denominata serie 219 e una per i motori a marce, la serie 428. Le due tipologie differiscono per la lunghezza del passo e larghezza interna, ma sono costituite dagli stessi elementi. Entrando nel dettaglio le catene sono composte da due serie parallele di piastre (piastra interna e piastra esterna) a due fori sfalsate e collegate da un perno. Intorno al perno è inserita una bussola che attraversa la piastra interna e permette la lubrificazione lungo il perno. Sulla bussola è montato un rullo, racchiuso dalle piastre interne. Il rullo è l’elemente che assorbe la maggior parte della forza impressa dal pignone con il compito di trasferirla sui denti della corona.
Esistono catene dotate di O-ring tra la piastra interna e quella esterna; questa soluzione consente una lubrificazione continua degli elementi ed impedisce la penetrazione di agenti esterni (sporco, terra, polvere…) deleteri per la durata della catena. Le catene con O-ring aumentano l’attrito e riducono la potenza alla ruota. Parliamo di valori bassi, ma il loro uso è consigliato con motori dalle potenze superiori ai 30 CV, dove la durata della catena è messa a dura prova. Viceversa nei motori con meno cavalli, ad esempio nei monomarca o nei 60 cc della MINI, si consiglia una catena senza O-Ring, che premia la scorrevolezza della trasmissione.
Le catene serie 219 sono disponibili in diverse lunghezze, determinabile in base al numero di maglie di cui sono composte, generalmente da 98 a 110.
Le catene utilizzate nei kart shifter (serie 428) hanno maglie di dimensioni maggiori per resistere alle forze a cui sono sottoposte e sono modificabili in lunghezza agendo sulla maglia di giunzione e usando un apposito strumento, l’estratto catena e “smagliacatena”, per eliminare/aggiungere delle maglie. La maglia di giunzione è riconoscibile dalle presenza di una doppia piastra di chiusura esterna, che permette l’apertura e l’inserimento di maglie per aumentare la lunghezza totale. La variazione è sempre di due maglie (una coppia di piastre interne ed una di piastre esterne). Le catene sono formate da un numero pari di maglie.
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Nel karting si usano due tipi di catene, una per i motori monomarcia, denominata serie 219 e una per i motori a marce, la serie 428. Le due tipologie differiscono per la lunghezza del passo e larghezza interna, ma sono costituite dagli stessi elementi.
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Una catena con O-Ring impedisce l’entrata di detriti tra i componenti delle catena allungando la sua durata. Il suo impiego è consigliato nei motori con potenze superiori ai 30 CV dove il maggiore attrito causato dagli OR non influenza la prestazione.
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Un esempio di estrattore per catena serie 428 per kart Shifter. Le catene per questo tipo di kart, al contrario di quelle serie 219 (per monomarcia) si possono allungare e accorciare andando rispettivamente ad aggiungere e togliere maglie in eccesso proprio con l’aiuto dello strumento nella foto.
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