Nel mondo dei materiali compositi, la scelta che offre le migliori garanzie qualitative è certamente quella del prepreg. Nel caso del carbonio, il prepreg altro non è che fibra di carbonio preimpregnata industrialmente con una determinata resina. Tale processo permette di avere fogli di fibra impregnati con quantitativi costanti di resina, della quale si può scegliere la tipologia e la quantità. In questo modo, si è sicuri che tutti gli esemplari di una determinata produzione avranno materiale, tipo di resina e, soprattutto, quantitativo di resina per centimetro quadrato, uguale. Stessa cosa si può dire, a meno di imperfezioni nel processo produttivo, anche per le caratteristiche meccaniche del prodotto finale.
Il prepreg ha costi elevati e, per evitare che la resina impregnata nella fibra si indurisca, i fogli vanno conservati in celle figro a bassa temperatura. L’indurimento, però, può essere ritardato solo per un certo periodo di tempo e questo, evidentemente, è un altro fattore che incide sui costi.
L’alternativa più economica è il processo manuale di laminazione, con stesura della resina sulla fibra attraverso il pennello. Chiaramente, questo metodo non garantisce un quantitativo di resina costante per centimetro quadrato e, di conseguenza, una costanza delle caratteristiche meccaniche. Non solo, la laminazione manuale determina frequenti bolle d’aria nella resina, che generano punti deboli nella struttura compromettendo la resistenza meccanica del componente.