LA POMPA BENZINA A DEPRESSIONE DELL’ORTO P34-PB2

TKART Staff

12 Marzo 2017

La pompa della benzina serve ad assicurare, che, dal serbatoio, giunga al carburatore a spillo o a vaschetta il giusto afflusso di miscela.
Scopriamo i segreti e il funzionamento di uno dei modelli di pompa più diffuso nel kart: la Dell’Orto P34-PB2

COME FUNZIONA

La pompa Dell’Orto sfrutta, attraverso due membrane, le contropressioni pulsanti del motore: nel momento in cui il propulsore è in “aspirazione”, cioè il pistone è in fase di risalita, si crea una depressione nel carter pompa che, attraverso un raccordo in metallo, solleva la valvola unidirezionale di mandata (in gergo detta funghetto, realizzata in fluoro-silicone) e richiama la benzina dal serbatoio alla camera di aspirazione, attraverso il raccordo di ingresso “IN”. Successivamente, quando il motore genera una contropressione, cioè il pistone inizia la fase di discesa e nel carter pompa si crea una sovrapressione, la membrana spinge la benzina nella “camera di mandata” attraverso una seconda valvola unidirezionale. Da qui la benzina esce dal raccordo “OUT” e prosegue verso il carburatore.

I “NUMERI”

La frequenza di funzionamento della pompa Dell’Orto raggiunge i 10.000 impulsi al minuto e la portata può superare i 50 l/h. Molto compatta nelle dimensioni, pesa complessivamente solo 100 gr. Il corpo pompa è realizzato con un polimero plastico caricato vetro (Ryton BR111), che garantisce la corretta rigidità strutturale unitamente a resistenza e permeabilità necessarie per farla durare nel tempo. La P34-PB2 può essere montata sia in orizzontale sia in verticale, possibilmente fissata su giunti elastici per assorbire le vibrazioni del motore/telaio e limitare le interferenze nel suo normale funzionamento.

Le scritte “IN” e “OUT” indicano i beccucci che portano la benzina dal serbatoio nella pompa e dalla pompa nel carburatore. Il terzo raccordo, in alluminio, si innesta direttamente nel coperchietto ed è collegato alla presa depressione posta sul carter pompa del motore: da qui arrivano le contropressioni che generano il funzionamento delle membrane