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TKART magazine Focus Tecnico | LKF13 e LKF14, gli impianti frenanti con la pompa “due in uno” di Lenzokart
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LKF 13 E LKF 14, GLI IMPIANTI FRENANTI CON LA POMPA “DOUBLE FACE” DI LENZOKART

Jacopo Colombo
31 Marzo 2023 • 15 min. lettura
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Destinati, rispettivamente, alle categorie Shifter e Direct Drive, dispongono - entrambi e simultaneamente - di due soluzioni di azionamento del pompante: per trazione diretta e per compressione, attraverso una leva. Permettendo così ai kartisti di passare - con lo stesso impianto e in pochi passaggi - da una frenata più modulabile a una più incisiva. Come? Grazie a una soluzione progettuale innovativa
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Quante volte vi siete detti: “Non riesco a trovare il giusto feeling in frenata”. Sono diverse le variabili da considerare per venire a capo di questa problematica: le condizioni della pista, magari troppo scivolosa o troppo gommata; l’approccio troppo aggressivo, o al contrario troppo delicato, sul pedale del freno, oppure, riferendosi ai kart Shifter, un’errata ripartizione della frenata tra asse anteriore e posteriore (ma la lista potrebbe proseguire ancora a lungo…). Tutti gli impianti frenanti dispongono di diverse modalità di settaggio al fine di regolare e affinare la frenata a proprio piacimento. Nessuno impianto, fino a oggi, però, ha mai permesso un completo ribaltamento dell’architettura di funzionamento dell’impianto stesso. Fino a oggi… Perché, con gli impianti frenanti LKF 13 (Shifter) e LKF 14 (Direct Drive), Lenzokart ha per la prima volta immesso sul mercato dei dispositivi che dispongono di una pompa frenante dalla struttura innovativa, che riunisce in sé due tipologie di azionamento del pompante, ovvero per quella per trazione diretta e quella per compressione, mediante leva. Due soluzioni che hanno una modalità di frenata piuttosto distanti tra loro. Come è possibile? Come detto è la loro struttura il fulcro di tutto. L’azienda italiana, infatti, ha progettato una pompa freno (singola per l’impianto destinato a kart Direct Drive e doppia per quelli Shifter) che può essere montata in due modalità differenti e che permette ai kartisti di passare da una frenata modulabile (quella con l’azionamento a trazione) a una più aggressiva (quella con l’azionamento a compressione) in pochi e rapidi passaggi. Entrambi gli impianti frenanti sono stati omologati CIK-FIA nel 2022 (per scoprire come funziona il processo di omologa nel karting leggi “Dossier | Omologazioni FIA: cosa sono, a cosa servono, quanto durano… la guida definitiva!”): LKF 13, con il numero 033-B4-13, è la configurazione dell’impianto per i kart Shifter (provvista di di doppia pompa frenante e di freni anteriori); LFK 14, con il numero 033-B2-14, è l’impianto previsto per i kart Direct-Drive. In questo articolo scopriamo come funzionano e quali sono le loro caratteristiche principali.

L’animazione interattiva permette di vedere il doppio funzionamento della pompa del freno ideata da Lenzokart. Nella prima parte si può notare il funzionamento per trazione: pompante e pedale del freno sono collegati direttamente da un tirante lineare (leva diretta) e la potenza della frenata è direttamente proporzionale alla pressione esercitata dal pilota sul pedale del freno. Questa impostazione garantisce frenate meno potenti, ma più modulabili, diminuendo così il rischio di bloccaggio degli pneumatici. Nella seconda parte dell’animazione, invece, si può notare l’azionamento del pompante per compressione. Pedale del freno e pompante, in questo caso, sono collegati per mezzo di una leva in acciaio, che, una volta azionata, spinge il pompante. In questa impostazione la leva funziona da moltiplicatore della forza impressa sul pedale, per tale motivo si ottiene una maggiore potenza e incisività della frenata stessa.
Genesi e produzione
Alla base degli impianti frenanti LKF 13 e LKF 14 vi è il preciso obiettivo di Lenzokart di creare un prodotto versatile, capace coniugare i vantaggi dei due tipi di azionamento del pompate in un unica pompa freno. Un impianto in grado di permettere a tutti i kartisti di trovare il feeling ideale in frenata in base al proprio stile di guida e alle condizioni dei circuiti che trova nel proprio Paese. Al fine di perseguire questo obiettivo l’azienda italiana ha potuto fare affidamento sulla gestione completamente interna di gran parte dei processi produttivi, dalla progettazione fino ai test finali, cui sono sottoposti i prodotti commercializzati con il suo marchio. Nello specifico, la realizzazione dei nuovi impianti frenanti è passata tramite diversi step evolutivi (circa 15), che hanno impegnato l’azienda per circa un anno. Per la loro progettazione Lenzokart si è focalizzata su due aspetti: l’analisi dei dati raccolti tramite test in pista, per individuare gli ambiti su cui intervenire per migliorare gli impianti frenanti precedentemente omologati, e la realizzazione di modelli 3D, affidata al team di R&D del Reparto Corse che si serve di software come AutoCAD e Solid Edge.
L’utilizzo di queste tecnologie ha permesso la realizzazione di vari prototipi e garantito simulazioni inerenti deformazioni e torsioni (atte a verificare la tenuta strutturale di ciascuna parte dell’impianto frenante). Una volta deliberato il progetto finale, i vari componenti sono stati prodotti per mezzo di macchinari a controllo numerico, valutati qualitativamente e, infine, testati in pista per verificare che non vi fossero modificazioni dovute all’utilizzo non previste in sede di progettazione. Terminata la fase progettuale e di prototipazione, l’azienda si è potuta focalizzare sulla produzione in serie, che avviene sempre tramite macchinari a controllo numerico e prevede che ciascun componente venga trattato superficialmente in modo differente in base alla sua destinazione d’utilizzo: quelli più “estetici” (come la struttura della pompa o della pinza, che sono quindi visibili) subiscono un processo di anodizzazione, che oltre alla protezione conferisce anche il colore. Differentemente, i pezzi di colore nero vengono trattati con un’ossidazione. Al termine dell’intero processo produttivo, i prodotti vengono nuovamente testati a campione per valutarne la qualità.
I componenti dell’impianto (omologato con il codice 033-B4-13) per kart Shifter: [A] tubi per l’olio; [B] doppia pompa freno; [C] due pinze anteriori e [D] una posteriore; [E] due dischi anteriori e [F] uno posteriore; [G] le pastiglie di vari compound; [H] i diversi supporti necessari per l'installazione di dischi e pinze.
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I componenti dell'impianto (omologato con il codice 033-B2-14) per kart Direct Drive: [A] un tubo per l’olio, [B] una pompa, [C] una pinza, [D] un disco, [E] le pastiglie di vari compound; [F] il portadisco e il supporto della pinza.
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