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TKART magazine Focus Tecnico | Shark e Kube. I primi airbox KG per la 60 Mini
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SHARK E KUBE, GLI AIRBOX KG PER LA MINI

Max Bernardi
12 Febbraio 2020
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Nell’anno che ha visto la prima omologa CIK-FIA per i materiali dedicati alla classe mini, KG presenta gli airbox Shark e Kube. Un progetto totalmente nuovo per l’azienda italiana leader nella realizzazione di accessori in plastica stampata per il kart
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Il 2020 è l’anno della prima omologa CIK-FIA per quanto concerne telai, motori e accessori dedicati alla classe MINI, la cui approvazione, fino a oggi, era demandata alle Federazioni nazionali. Tra gli accessori, non possono mancare i filtri dell’aria, campo nel quale KG è indiscutibilmente tra i leader, fornendo i maggiori produttori di kart. L’azienda italiana ha omologato due nuovi modelli di airbox per la MINI: Shark e Kube. Due piccoli concentrati di tecnologia nati da studi approfonditi, analisi computerizzate, simulazioni e test. Scopriamone le caratteristiche.

PROGETTAZIONE
Per KG l’airbox per il motore 60 cc è una novità assoluta, in passato, infatti, il regolamento permetteva solo ai costruttori dei motori di questa cilindrata la facoltà di omologare anche il filtro dell’aria. La progettazione dunque è partita dal più classico dei “fogli bianchi”, sul quale, come prima cosa, si è cercato di stabilire quali fossero le priorità del progetto. Una su tutte: la ricerca della giusta pressione dinamica. Per arrivare ai modelli finali sono state fatte diverse evoluzioni tramite programmi CAD e, successivamente, con studi CFD (Computational Fluid Dynamics), che utilizzano l'analisi numerica per analizzare i problemi di fluidodinamica.
I render del Kube e dello Shark: la progettazione viene fatta tramite disegni tridimensionali
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PROTOTIPI
Definita la forma dell’Airbox si è passati alla realizzazione dei primi prototipi, con test al banco prova motore e, quindi, in pista. Anche in base a questi risultati sono stati fatti ulteriori prototipi. Ad esempio, un primo modello, nella fase di simulazione dava risultati ottimi, ma in pista la sua dinamica era così spinta da risultare dannosa. Questo perché la pressione in corrispondenza del Venturi e del polverizzatore era troppo alta e non permetteva una carburazione stabile.
Uno dei prototipi sperimentati da KG: ottimo in fase di simulazione, ma rivelatosi dannoso per la carburazione in pista
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DUE MODELLI
La pressione dinamica è stato il parametro più difficile da definire: è da qui che è nata l’idea di realizzare le due diverse versioni di airbox Kube e Shark. A differenza dei filtri per KZ e OK/OKJ, i modelli destinati alla MINI, per regolamento, non hanno la cartuccia filtrante all’interno. Questo fa sì che la pressione dinamica dell’aria non trovi nulla che la rallenti in entrata, quindi la forma e l’inclinazione dell’airbox risultano fondamentali. Una maggiore pressione dell’aria in ingresso può migliorare le prestazioni del motore, ma una pressione eccessiva rischia di sballare i parametri di carburazione impostati. I due airbox realizzati da KG aiutano i preparatori a ottimizzare l’utilizzo del motore a seconda dell’erogazione ricercata. La forma dell’airbox, inoltre, è importante anche per il raffreddamento del propulsore: il 60 Mini ha un motore raffreddato ad aria, che necessita della maggior quantità d’aria possibile per abbassare le temperature d’esercizio. L’airbox, quindi, deve ostruire il meno possibile il passaggio dell’aria, pur essendo montato obbligatoriamente all’altezza del cilindro, essendo il MINI un motore ad aspirazione piston port.
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