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TKART magazine Focus Tecnico | I test sul motore al banco prova di flussaggio
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I TEST SUL MOTORE AL BANCO PROVE DI FLUSSAGGIO

Max Bernardi
19 Aprile 2019
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Per ottenere un motore competitivo, sia in fase di progettazione, sia nell'ottimizzazione delle sua prestazioni, è fondamentale lo studio della fluidodinamica. Per testare la quantità e la velocità di un fluido in un componente c’è bisogno del flussometro: scopriamo come funziona questo strumento altamente professionale con l’aiuto della Galiffa Kart.
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LA TEORIA
Per capire l’importanza dei test al flussometro, bisogna conoscere le basi della fluidodinamica e il ruolo che questa ricopre nella progettazione di un propulsore e nella successiva preparazione per aumentarne le prestazioni.
Dal punto di vista fluidodinamico, il motore può essere considerato un insieme di componenti attraversati ciclicamente da un fluido: ad ogni ciclo, infatti, l’aria entra dall’aspirazione e, dopo aver compiuto tutte le fasi, esce dallo scarico. Per migliorare le prestazioni è fondamentale ridurre le perdite fluidodinamiche, con l’obbiettivo di avere una portata più alta.
Alla Galiffa Kart lo ripetono spesso: l’obbiettivo principale nella preparazione di un motore è diminuire le perdite fluidodinamiche
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PERDITE FLUIDODINAMICHE
Ma cosa sono le perdite fluidodinamiche? La risposta è piuttosto intuitiva: quando un fluido attraversa un componente, è inevitabile che, per via della forma del passaggio, degli attriti e degli ostacoli che incontra, perda parte della sua forza e riduca la sua portata.
Contenere queste perdite fluidodinamiche è uno degli aspetti fondamentale cui deve badare un preparatore di motori di alto livello.
Gianfranco Galiffa sistema il carburatore per la prova al flussometro
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BANCO PROVA FLUSSOMETRO
Per testare sperimentalmente la portata di un flusso, si può utilizzare il banco prova flussometro, strumento che permette di creare una prefissata differenza di pressione tra ingresso e uscita del componente e misurare la portata dell’aria che attraversa il componente stesso. Per farlo, il flussometro sfrutta un software di analisi, un soffiante e una parte elettrica composta da Inverter per stabilizzazione le pressioni, sensore di pressione, sensore di portata e Termocoppia tipo T. Solitamente vengono sottoposti a questo tipo di verifica cilindri, pacchi lamellare e carburatori, componenti fondamentali nella preparazione di un motore e, quindi, da ottimizzare per diminuire le perdite fluidodinamiche.
Il banco prova flussometro presente alla Galiffa Kart
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Gianfranco Galiffa imposta il programma dedicato al componente da testare al flussaggio
Il software ha una funzione che permette di comparare i test, verificando le modifiche fatte su diversi componenti
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CILINDRO - IL TEST
Le modifiche a un cilindro possono riguardare la dimensione delle luci di aspirazioni e di scarico, oltre alla pulizia e l’ottimizzazione dei booster. Un buon lavoro consiste nel togliere i residui di alluminio presenti dopo la fusione, raccordare le varie zone, eliminare i trucioli per ottenere una superficie pulita: anche un semplice smusso nella cromatura, sulla parete del cilindro a contatto con il pistone, se viene fatto a 45 o a 70 gradi cambia la sua efficacia. Il flussometro permette di analizzare il flusso dell’aria che circola all’interno delle luci di aspirazione e della luce di scarico, confrontando, per esempio, un cilindro con step di preparazione 1 a uno con step di preparazione 2, quindi teoricamente più performante.
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