Ricerche frequenti
Dopo il telaio “Apollo” (approvato dall’MSA per le categorie Cadet), la gamma della Wright Kart si arricchisce di "un’altra divinità”: Jupiter. Il nome del padre di tutti gli dei fa intuire che si tratti del top di gamma, destinato a tutte le classi da competizione per adulti e omologato dalla CIK-FIA con il codice 027-CH-02.
La scocca è interamente realizzata con tubi da 30 mm di diametro in acciaio al cromo-molibdeno. La struttura e le curve sono di tipo classico, con i tubi che vanno dal retrotreno all’avantreno realizzati con andamento parallelo e rettilineo. Anche le misure rientrano nei canoni, con il passo pari a 1050 mm, la carreggiata anteriore di 730 mm e quella posteriore di 640 mm, l’assale da 50 mm di diametro per 2 di spessore e una lunghezza di 1040 mm.
All’interno della nutrita offerta Wright Kart, che va dai telai per i più piccoli a quelli da competizione, fino ai mezzi per il noleggio, lo Jupiter prende il posto del Suzuka 3, che comunque resterà in produzione.
L’impianto frenante, evidentemente omologato CIK, è di tipo idraulico e presente solo al posteriore. Il design è in un unico blocco con disco autoventilato di diametro pari a 192 mm e spessore 17 mm.
I cerchi e i componenti come porta cuscinetti e mozzi sono in magnesio di serie.
Due le barre di torsioni amovibili: anteriore e posteriore. Nel primo caso il tubo è a sezione circolare, nel secondo la barra è piatta e ruotabile.
L’obiettivo principale nella progettazione del nuovo telaio è stato quello di realizzare un mezzo semplice da regolare e da guidare, che si adattasse facilmente a piloti e tracciati diversi. Il tutto, senza rinunciare alle prestazioni.