La nostra analisi della gamma Lenzokart (rinnovata nel 2022) si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo esserci occupati di presentarvi l’aggiornamento del kart MINI della linea LK-Electric (per approfondire, “Prima Analisi | Cayman LK-Electric M.Y.’23: un vero mini by Lenzokart da corsa, ma con propulsore elettrico”) e dopo aver analizzato nel dettaglio il nuovo telaio Ramses dedicato alle categorie Shifter (cui abbiamo dedicato un articolo della rubrica “Sotto esame”), poniamo la nostra lente di ingrandimento sul telaio KK, dedicato principalmente alle categorie Direct Drive (motivo per cui lo analizzeremo in questa configurazione) e omologato CIK-FIA 033-CH-05 a partire dal 2022. Così come il Ramses, il KK è stato sviluppato partendo dalle basi consolidate, in termini di processi produttivi e geometrie della scocca, maturate dal team R&D di Lenzokart per la produzione del FX1 Evo (il modello di precedente omologa). Obiettivo dichiarato del progetto KK, come ci è stato riportato proprio da Michele Lenzo - titolare insieme al padre Nidi della Lenzokart e responsabile del team Novalux, la squadra corse di Lenzokart - è stato quello di offrire al pubblico un telaio adattabile alle esigenze più disparate dei kartisti di tutto il mondo.Abbiamo visitato la sede dell’azienda italiana e, grazie al supporto dei tecnici Lenzokart, vi raccontiamo tutto quello che dovete sapere sul telaio KK, tra cui i processi produttivi, le funzionalità offerte e l’innovativo impianto frenante LKF 14.