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Nel precedente articolo “La marmitta – come funziona”, abbiamo visto quanto la marmitta sia fondamentale per la fasatura del motore 2T. Ora, analizziamo come la regolazione della sua lunghezza possa ottimizzare le fasi di “aspirazione” dei gas combusti e di “frenatura” dell’uscita della miscela dalla camera di combustione
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COS'È
COME FUNZIONA
IN PRATICA
Come analizzato nell’articolo di TKART che trovi, sempre nel canale “tecnica”, subito prima di questo, nei kart da competizione le marmitte permettono di ottimizzare le fasi di lavaggio e scarico del ciclo del motore 2 tempi “aspirando” i gas combusti dalla camera di combustione, grazie alle onde di pressione negative generate dal cono, e “frenando” l’uscita della miscela fresca dalla camera di combustione, grazie alle onde di pressione positive generate dal controcono. Questi due fenomeni possono essere a loro volta ottimizzati regolando la lunghezza complessiva della marmitta. Ai tempi dei motori 100 cc,
l’operazione di regolazione della lunghezza si faceva in maniera piuttosto semplice, utilizzando dei condotti flessibili tagliati in diverse lunghezze e posizionati tra la curva dello scarico e la marmitta. Una soluzione che ancora oggi è utilizzata per regolare motori come lo IameX30.
Altri motori come i TAG, o come i nuovi OK, regolano la lunghezza della marmitta tramite la piastra montata sullo scarico e omologata in diversi spessori. Bisogna aggiungere, comunque, che con l’avvento della valvola di scarico (assente sui motori 100 cc.) la fase di scarico si è basata molto anche su questa componente.
LA REGOLAZIONE DELLA LUNGHEZZA DELLA MARMITTA SPOSTA LA CURVA DI COPPIA VERSO GLI ALTI REGIMI SE LA MISURA VIENE RIDOTTA; AI BASSI SE VIENE AUMENTATA
COS'È
COME FUNZIONA
IN PRATICA
MARMITTA
TRATTO INIZIALE PIÙ LUNGO
CONO E CONTROCONO CON ANGOLI MAGGIORI
LUNGHEZZA TRA I DUE CONI MAGGIORATA
La variazione della lunghezza della marmitta, come accennato, determina sensibili differenze nel processo di lavaggio della camera di combustione, influendo sulla capacità di eliminare i gas combusti e attenuare, per quanto possibile, la fuoriuscita di miscela fresca. Evidentemente, ogni regolazione risulta piùo meno adatta in relazione a un determinato numero digiri.
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Utente che approccia per la prima volta il mondo del karting. Non ha mai avuto un kart proprio oppure lo possiede da pochi mesi. Gli mancano tutte le conoscenze di base ed elementari di questo sport e necessita di informazioni che gli permettano di orientarsi. Cerca risposte a domande come: come fare la miscela? Quali strumenti mi servono per gestire il kart? Quali sono le differenze tra la pressione di gonfiaggio delle gomme di un'auto e quelle di un kart? E come trasportare il kart in pista?
Praticante
Utente che pratica il karting da più tempo, gestendo personalmente il proprio mezzo. Conosce le nozioni di base di questo sport, ma desidera rimanere aggiornato sulle novità del settore e ricevere consigli per migliorare le proprie capacità di meccanico e pilota. Cerca risposte a domande del tipo: come installare sistemi di raccolta dati e leggere le informazioni base? Come gestire al meglio le pressioni delle gomme? Come affinare il rapporto del kart per migliorare le prestazioni? Il praticante potrebbe rimanere tale per tutta la vita, preferendo non affrontare questioni tecniche troppo complesse, ma continuando a migliorarsi e divertirsi nel mondo del karting.
Esperto
Si tratta di un utente praticante che non si accontenta delle conoscenze base di questo sport, ma vuole approfondire fino ai massimi livelli ogni singolo aspetto legato alla guida e alla tecnica. L’approccio è pressoché professionale. La discriminante è chiara: il praticante si ferma quando le attività relative al kart diventano complesse, come il cambio di un pistone o della candela, senza però cimentarsi in operazioni più avanzate come la lappatura della canna. L’esperto, invece, non si spaventa di affrontare questioni a complessità elevata, come per esempio equilibrare autonomamente l’albero motore o regolare l’anticipo.